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«Io prendo manciate di parole e le lancio in aria; sembrano coriandoli, ma alla fine vanno a posto come le tessere di un mosaico».
(Renato Rascel)
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mercoledì 18 febbraio 2015

Le cose e l'economia dei materiali: i prodotti elettronici.

"Oltre a conoscere l'esistenza di tutto quello che è messo a nostra disposizione dalla tecnologia moderna per aiutarci e facilitare la nostra vita piena di progresso, sappiamo tutti cosa farne quando non ci serviranno più?"

Questo lo scrivevo nel post del 20 giugno 2014 "Le cose e l'economia dei materiali". Continuo a chiedermelo.

Senza alcun dubbio è un tema sempre attuale che ha interessato e continua ad interessare molti. Più di quattromila duecento visitazioni per questo post è un numero molto significativo per me che sono una blogger per caso.

Molti e interessanti sono stati i commenti, a volte anche incoraggianti.

Lo smaltimento dei rifiuti con la raccolta differenziata anche se con qualche difficoltà sta modificando le nostre abitudini. Ci sta responsabilizzando educandoci ad affrontare un mondo futuro diverso.

Si va verso una accurata raccolta differenziata dei rifiuti domestici ma forse si deve fare ancora molto per i rifiuti ingombranti la cui raccolta è sempre molto avventurosa e sul loro smaltimento non c'è molta chiarezza.

Annie Leonard, che ringraziamo, ci da' il suo parere illuminandoci sui prodotti elettronici.




martedì 27 gennaio 2015

PASSATI PER UN CAMINO

"Ancora tuona il cannone,
Ancora non è contenta
Di sangue la belva umana"

 
Per non dimenticare...
ma come si fa a dimenticare?*





Auschwitz (Canzone del bambino nel vento)
Francesco Guccini
[Novembre 1964]
Testo e musica di Francesco Guccini

Son morto con altri cento
Son morto ch'ero bambino
Passato per il camino
E adesso sono nel vento,
E adesso sono nel vento.

Ad Auschwitz c'era la neve
Il fumo saliva lento
Nel freddo giorno d'inverno
E adesso sono nel vento,
E adesso sono nel vento.

Ad Auschwitz tante persone
Ma un solo grande silenzio
È strano, non riesco ancora
A sorridere qui nel vento,
A sorridere qui nel vento

Io chiedo, come può un uomo
Uccidere un suo fratello
Eppure siamo a milioni
In polvere qui nel vento,
In polvere qui nel vento.

Ancora tuona il cannone,
Ancora non è contenta
Di sangue la belva umana
E ancora ci porta il vento,
E ancora ci porta il vento.

Io chiedo quando sarà
Che l'uomo potrà imparare
A vivere senza ammazzare
E il vento si poserà,
E il vento si poserà.

Io chiedo quando sarà
Che l'uomo potrà imparare
A vivere senza ammazzare
E il vento si poserà,
E il vento si poserà.

*Gam gam Versione di Morricone
 dal film Jona che visse nella balena (1996)
E' un pezzo del Salmo 23 che le maestre ebree deportate facevano cantare ai bambini nei campi di concentramento.

“Gam Gam Gam Ki Elekh
Be Be Ge Tzalmavet
Lo Lo Lo Ira Ra’
Ki Atta’ Imadi’
Ki Atta’ Imadi’
Shivtekha Umishantecha
Hema Hema Inaktamuni'”


Traduzione.

“Anche se andassi
per le valli più buie
di nulla avrei paura
perché tu sei al mio fianco.
Se tu sei al mio fianco
il tuo bastone
il tuo bastone mi dà sicurezza”.

sabato 22 novembre 2014

Sono ancora troppi, purtroppo!

Per un muro che è stato abbattuto ne sono sorti altri.

Il muro abbattuto è quello di Berlino che sicuramente tutti conoscono.

Conosciamo perchè studiati a scuola anche la Muraglia Cinese, ora è il simbolo della grandezza  ed anche fiore all'occhiello del turismo cinese, e il "Vallo di Adriano"o "the Hadrian's Wall", che  ormai , come ha detto un mio amico inglese puro sangue, ora è solo un insieme di pietre.
Ambedue furono eretti  sempre per lo stesso motivo, separare e difendere .

Da venticinque anni quello di Berlino è  una attrazione turistica, un monumento a ricordo di una vergogna perpetrata sui diritti umani, la testimonianza dell'epilogo di una guerra tra le più folli e crudeli.

Gli altri sono tanti, vergognosi e dolorosi, però non sono molto noti. Forse sono nominati solo nei quiz o nei validissimi documentari trasmessi in tv a tarda notte (la cultura soffre di insonnia!).


Una  grande emozione mi assale quando rivedo le foto scattate lì sotto il muro, sempre 
la stessa sensazione di quando l'ho visto la prima volta. 
Sono tra le testimonianze d'autore dello sdegno umano che nel corso degli anni tutto il mondo ha voluto esprimere .
E' la rappresentazione delle emozioni di chi ha sentito l'esigenza di lasciare un messaggio di solidarietà ed una vicinanza a chi veniva segregato e discriminato per stupide e criminose esigenze "politiche" .
Sono riprese dalle due parti del muro. 
Ho scelto le immagini più significative tutte veri capolavori d'arte.

Tutti i diritti sono riservati
Tutti i diritti sono riservati












Tutti i diritti sono riservati

Tutti i diritti sono riservati

 ...e questi non sono anche vergognosi, e chi ne parla?


di questo se ne parla pochissimo, ma fa quotidianamente sempre più vergogna.
Leggete anche qui 

Il muro tra Gerusalemme e Betlemme visto dalla parte palestinese


Il muro | Amal
www.associazioneamal.org 1024 × 768
Centinaia di km di lunghezza, diverse tipologie di costruzione: dalle muraglie ai reticolati; da valli a terrapieni con sistemi di protezione elettronica. Lungo il suo percorso, il muro taglia in due molti
... eppure ci sono sempre,
e io mi chiedo continuamente: "perchè la guerra!"

Ecco un'altra testimonianza d'autore.

E' l'intervista  in cui Lucio Dalla parla di come il muro di Berlino lo ispirò a comporre quel grande successo che è la canzone Futura, 
«Il testo di Futura nacque come una sceneggiatura, poi divenuta canzone. La scrissi una volta che andai a Berlino. Non avevo mai visto il Muro e mi feci portare da un taxi al Check Point Charlie, punto di passaggio tra Berlino Est e Berlino Ovest. Chiesi al tassista di aspettare qualche minuto. Mi sedetti su una panchina e mi accesi una sigaretta. Poco dopo si fermò un altro taxi. Ne discese Phil Collins che si sedette nella panchina accanto alla mia e anche lui si mise a fumare una sigaretta. In quei giorni a Berlino c'era un concerto dei Genesis, che erano un mio mito. Tanto che mi venne la tentazione di avvicinarmi a Collins per conoscerlo, per dirgli che anch'io ero un musicista. Ma non volli spezzare la magia di quel momento. Rimanemmo mezz'ora in silenzio, ognuno per gli affari suoi. In quella mezz'ora scrissi il testo di Futura, la storia di questi due amanti, uno di Berlino Est, l'altro di Berlino Ovest che progettano di fare una figlia che si chiamerà Futura.»




Futura
Lucio Dalla

Chissà chissà domani
su che cosa metteremo le mani
se si potrà contare ancora le onde del mare
e alzare la testa
non esser così seria, rimani
i russi, i russi gli americani
no lacrime non fermarti fino a domani
sarà stato forse un tuono
non mi meraviglio
è una notte di fuoco
dove sono le tue mani
nascerà e non avrà paura nostro figlio
e chissà come sarà lui domani
su quali strade camminerà
cosa avrà nelle sue mani.. le sue mani
si muoverà e potrà volare
nuoterà su una stella
come sei bella
e se è una femmina si chiamerà futura.

Il suo nome detto questa notte
mette già paura
sarà diversa bella come una stella
sarai tu in miniatura
ma non fermarti voglio ancora baciarti
chiudi i tuoi occhi non voltarti indietro
qui tutto il mondo sembra fatto di vetro
e sta cadendo a pezzi come un vecchio presepio.

Di più, muoviti più fretta di più, benedetta
più su, nel silenzio tra le nuvole, più su
che si arriva alla luna, si la luna
ma non è bella come te questa luna
è una sottana americana

Allora su mettendoci di fianco,più su
guida tu che sono stanco, più su
in mezzo ai razzi e a un batticuore, più su
son sicuro che c'e' il sole
ma che sole è un cappello di ghiaccio
questo sole è una catena di ferro
senza amore, amore, amore, amore.

Lento lento adesso batte più lento

ciao, come stai
il tuo cuore lo sento
i tuoi occhi così belli non li ho visti mai
ma adesso non voltarti
voglio ancora guardarti
non girare la testa
dove sono le tue mani

aspettiamo che ritorni la luce

di sentire una voce


aspettiamo senza avere paura,


domani.


venerdì 20 giugno 2014

Le cose e l'economia dei materiali

Oltre a conoscere l'esistenza di tutto quello che  è messo a nostra disposizione dalla tecnologia moderna per aiutarci e facilitare la nostra vita piena di progresso, sappiamo tutti cosa farne quando non ci serviranno più?
Ci parlano di smaltimento dei rifiuti, ma prima di mettere sul mercato un prodotto nuovo dai componenti che la natura non conosce e non sa come degradarli come fa da sempre, ci hanno pensato e trovato una reale ed economica soluzione per questo serio problema? 
E' un tema che rimane ancora solo un "real topic of conversation", troppe volte alla ribalta dei mass media ma mai veramente e seriamente affrontato. Sembrano solo parole al vento, il solito "bla bla"   fine a sé stesso.
Questo è il risultata del mio surfing, è anche questo un "bla bla"? 


E' stato caricato su YOU TUBE in data 22/mag/2008
"Annie Leonard ci spiega qual'è il problema della corsa al consumismo iniziata negli anni 50. Il perchè oggi ci stiamo dirigendo contro un muro.
Si ringrazia il progetto de PILiamoci a cura di Roberto Lorusso e Nello De Padova per la traduzione e il Doppiaggio italiano.


Su YouTube ho anche trovato in inglese "The story of solutions", è un video con i sottotitoli in italiano che non ho potuto inserire qui e che vi raccomando di vedere. 

lunedì 10 febbraio 2014

Le foibe: un massacro vergognoso non ancora accettato...

... e "nascosto sotto il tappeto" per tantissimi anni...

Riporto fedelmente da "Il magazine televisivo di BLOGO":

"Centinaia di migliaia di persone portarono con sé mobili e suppellettili, oggetti quotidiani e ricordi, che furono lasciati nel Magazzino 18 del Porto Vecchio di Trieste, dove sono ancor visibili, a testimonianza di un popolo costretto a lasciare le proprie case e le proprie vite. Senza considerare i tanti che furono fucilati e gettati nelle voragini carsiche, le Foibe, dalle milizie di Tito."


"Cristicchi porta in scena il dolore e anche l’umiliazione di un esodo in questo spettacolo scritto con Jan Bernas e diretto da Antonio Calenda e co-prodotto dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e Promo Music." Sempre qui
...ed è stato contestato!



Riporto da Wikipedia per i miei amici che non conoscono questa oltraggiosa pagina della nostra storia.

"Con l'espressione massacri delle foibe, o spesso solo foibe, si intendono gli eccidi ai danni della popolazione italiana dellaVenezia Giulia e della Dalmazia[10][11], occorsi durante la seconda guerra mondiale e nell'immediato dopoguerra. Il nome deriva dai grandi inghiottitoi carsici dove furono gettati i corpi delle vittime, che nella Venezia Giulia sono chiamati, appunto, "foibe".

Per estensione i termini "foibe" ed il neologismo "infoibare" sono diventati sinonimi di uccisioni che in realtà furono in massima parte perpetrate in modo diverso: la maggioranza delle vittime morì nei campi di prigionia jugoslavi o durante la deportazione verso di essi.[12][13]

Il fenomeno dei massacri delle foibe è da inquadrare storicamente nell'ambito della secolare disputa fra italiani e popoli slavi per il possesso delle terre dell'Adriatico orientale, nelle lotte intestine fra i diversi popoli che vivevano in quell'area e nelle grandi ondate epurative jugoslave del dopoguerra, che colpirono centinaia di migliaia di persone in un paese nel quale, con il crollo della dittatura fascista, andava imponendosi quella di stampo filo-sovietico, con mire sui territori di diversi paesi confinanti."

.... e per avidità e strumentalizzazione politica, tutta una generazione è rimasta ignara di tutto.
Personalmente, prima di qualche anno fa, nessuno e niente me ne avevano parlato!

p.s.
-Un interessante articolo da leggere per espansione del post, è qui (o alla voce "Cobolli Gigli" su google, escludendo il presidente della juve) come mi è stato suggerito dal Conte Max .
-O anche qui, un saggio contributo sull'argomento del commento di Giuseppe Scano. 


venerdì 31 gennaio 2014

The show must go on...



E' vero, lo spettacolo deve continuare senza sosta, ma qualcuno sa che a volte continuare potrebbe essere dannoso e disgustoso?
Certe performance politiche sul palcoscenico della Camera Italiana come quelle che avvengono in questi giorni sono esempi vergognosi.
Li vorrei dimenticare ma non si può, anche questa è storia.

di  | 29 gennaio 2014  qui


giovedì 29 agosto 2013

... cosmetici indispensabili nella nostra vita!


... farsi belli sì, ma attenzione agli imbroglioni!



A me ha fatto una certa impressione perchè considero l'igiene personale un dovere civile, un segno di rispetto nei confronti di chi ci è vicino. 
Di certi prodotti non possiamo proprio farne a meno!

Qui lo stesso video in inglese per i miei amici stranieri "Story of Stuff, Full Version; How Things Work, About Stuff"


Inizia a cambiare le tue abitudini quotidiane:

http://www.biodizionario.it/
http://www.saicosatispalmi.org/
http://lola.forumup.it/
http://www.youtube.com/user/carlitadolce
http://ecolista.wordpress.com/2010/01...
http://informarexresistere.fr/5-compo...


mercoledì 17 ottobre 2012

...e poi è scoppiato il bubbone!

Questo accade quando si nasconde la testa sotto la sabbia!

All'inizio dell'anno, il 17 Gennaio  per la precisione, avevo letto quest'articolo che mi aveva sconvolta. Dava una risposta ai miei perchè sul degrado dei "Tamburi" di Taranto. L'ambiente e tutto il paesaggio da una trentina di anni sembrava peggiorare sempre sempre di più. Ci passo tutte le volte che vado in Basilicata o in Calabria, il che accade due o tre volte l'anno e ho visto ingiallire e poi seccare gli alberi, cipressi forse, piantati nei pressi del cimitero, oltre all'aspetto inospitale di un posto bellissimo prima dell'avvento dell'eco-mostro.
Nel pasarci vicinissimo, ci siamo sempre chiesto se solo noi ci rendevamo conto del disastro ambientale, non era possibile è ovvio!
Era come nella favola del "Re Nudo", veniva minacciato o addirittura punito chi osava dire la verità!
Con un post dal titolo "dire la verità  è scomodo" su "Compagni di Strada", avevo scritto così:

dire la verità  è scomodo 

16 GENNAIO 2012
 I turisti vanno a villeggiare sulle rinomate spiagge del meraviglioso Golfo di Taranto, mangiano anche i prodotti locali e sono compiaciuti delle sue bellezze.
Non tutti sanno, però, quanto l’inquinamento da diossina abbia colpito gli abitanti di Taranto e dintorni.
Se la nostra memoria non è tenuta a ritenere i fatti accaduti lontano da noi, non penso che sia un crimine per chi ci vive ricordarli per amore di sé stesso e degli altri (specialmente i turisti).
Mi sono imbattuta in questo articolo sulla Gazzetta del Mezzogiorno, ecco cosa è accaduto a chi non si rassegna a dimenticare.
Vi invito a leggerlo: per me è un esempio di negazione del diritto alla libertà dell’informazione e alla rivendicazione della tutela della propria salute e dell’ambiente. 


La Gazzetta del Mezzogiorno.itPuglia
Martedì, 17 Gennaio 2012 11:05

Taranto, «Denunciato
per la protesta
contro l’inquinamento»

TARANTO 
 «Ora denunciateci tutti». Scatena la reazione di diverse decine di cittadini nonchè di un folto gruppo di movimenti ed associazioni il fatto che sia stato denunciato uno dei giovani che martedì scorso, insieme a tanti altri, davanti al Tribunale dove era in corso la prima udienza del processo per l’omicidio di Sarah Scazzi, ha issato uno striscione che metteva in evidenza come sul processo per il delitto di Avetrana si fosse accesa in modo potente l’attenzione dei media, mentre sull’inquinamento che da anni colpisce la città non si registra analoga attenzione.
«Quando un gruppo di giovani decidono di valorizzare la propria città e, senza far uso di bandiere o colori politici, si adoperano per migliorarla, ripulendo ed abbellendo le pubbliche piazze, vengono lodati dall'opinione pubblica ed apprezzati dalle autorità. Ma se un giorno - si legge nel documento di protesta - decidono di manifestare pacificamente usando uno striscione per portare alla luce una questione macroscopicamente ingiusta e dolorosa ecco che vengono denunciati. La motivazione? I coraggiosi ragazzi hanno inscenato una pacifica dimostrazione, durata pochi minuti, dinanzi al Tribunale dove da tempo si celebra il processo per la morte della povera Sarah Scazzi, divenuto fenomeno mediatico che suscita tanto scalpore per la curiosità morbosa del pubblico e la folta audience. Intervenuti a frotte, i media si sono trovati di fronte un gruppo di giovani e uno striscione con queste parole: “Su Sarah avete speculato ma del nostro inquinamento non avete mai parlato”». «Poche riprese rapide - si legge nel documento - ed il silenzio è calato nuovamente ma la protesta non è passata inosservata. No, perché uno di questi giovani è stato denunciato, quasi fosse un attentatore alla quiete pubblica».
Ma, si chiedono i firmatati dell’esposto, «è giusto che portatori di verità vengano denunciati come comuni malfattori? O sono solo detentori di una realtà che viene tenuta forzosamente nascosta sotto il tappeto? I risultati dell'inquinamento a Taranto devono rimanere un segreto di cui sono a conoscenza ben pochi: i cittadini di Taranto, i miticoltori, gli allevatori, i malati ed i tanti morti di tumore». «Esprimiamo piena solidarietà ai giovani - prosegue il documento - che, con vero spirito di sacrificio, si fanno portatori di una verità dolorosa, del senso di disagio e di lutto che la cittadinanza sopporta da decenni, nel silenzio delle autorità, della Regione e della Nazione, avvezze ad usare ben altro trattamento di acquiescenza verso i responsabili dell' inquinamento».
Tra i gruppi che aderiscono ci sono: 1000 per Taranto, Altamarea Taranto, Ascolto Aiuto, circolo Arci Pepper, Creativa Mente, Federazione provinciale Verdi, gruppo Mcs Puglia, Joe Black Production, Taranto lider, Taranto Pulita, Vivi Taranto e Wwf Taranto.
16 GENNAIO 2012