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«Io prendo manciate di parole e le lancio in aria; sembrano coriandoli, ma alla fine vanno a posto come le tessere di un mosaico».
(Renato Rascel)
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giovedì 22 maggio 2014

Punta dell'Aspide in un tardo pomeriggio dell'inizio di maggio.

Un paesaggio bellissimo e sempre affascinante.

Io lo amo così, calmo e sonnolento, lieve venticello, aria tersa e pura e quasi deserto.











Per chi non è mai stato da queste parti, come accadde a me tantissimo tempo fa, questo nome ricorda solo il serpentello che dette la morte a Cleopatra, poi vi entra nel cuore e non va più via. 




@Clereveriesa all right reserved











Per i salentini è inutile dire dov'è, tutti ci sono stati. 
Santa Maria al Bagno sulla costa Jonica è un luogo frequentatissimo da sempre (vincete la pigrizia e cliccate qui sul link, ne saprete di più e forse vi invoglierà a farci una gitarella).


Per me che amo la vita calma, in primavera è l'ideale.



venerdì 24 gennaio 2014

...eppure il vento soffia ancora

è stato un vergognoso esempio di crimine
 contro l'manità, non chiamiamolo errore! 
 (clicca qui e anche qui)







.... e' una storia infinita, purtroppo. 

"i crimini contro la vita li chiamano errori", è un verso di una canzone che mi piacerebbe e sarei contenta se la potessi definire una vecchia e assurda canzone.

Non è così, è il grandissimo e indimenticabile Pierangelo Bertoli che ha cantato negli anni settanta la sua "Eppure soffia" che fotografa tutta la situazione attuale.

L'avrete senz'altro ascoltata molte volte, è famosissima, ma non credo che tutti abbiano seguito il testo.

Vi prego di soffermarvi e meditare sulle sue parole, è una vera e propria denuncia della follia umana le cui conseguenze sono sotto i nostri occhi.


EPPURE SOFFIA
di Pierangelo Bertoli (1977)

E l'acqua si riempie di schiuma il cielo di fumi
la chimica lebbra distrugge la vita nei fiumi
uccelli che volano a stento malati di morte
il freddo interesse alla vita ha sbarrato le porte
un'isola intera ha trovato nel mare una tomba
il falso progresso ha voluto provare una bomba
poi pioggia che toglie la sete alla terra che è vita
invece le porta la morte perché è radioattiva

Eppure il vento soffia ancora
spruzza l'acqua alle navi sulla prora
e sussurra canzoni tra le foglie
bacia i fiori li bacia e non li coglie

Un giorno il denaro ha scoperto la guerra mondiale
ha dato il suo putrido segno all'istinto bestiale
ha ucciso, bruciato, distrutto in un triste rosario
e tutta la terra si è avvolta di un nero sudario
e presto la chiave nascosta di nuovi segreti
così copriranno di fango persino i pianeti
vorranno inquinare le stelle la guerra tra i soli
i crimini contro la vita li chiamano errori

Eppure il vento soffia ancora
spruzza l'acqua alle navi sulla prora
e sussurra canzoni tra le foglie
bacia i fiori li bacia e non li coglie
eppure sfiora le campagne
accarezza sui fianchi le montagne
e scompiglia le donne fra i capelli
corre a gara in volo con gli uccelli

Eppure il vento soffia ancora!!!


I crimini contro la natura e la mancata tutela dei cittadini andrebbero pagati cari, perchè è da criminali giustificare i morti e le lacrime di chi vede crollare tutte le sue speranze di riprendersi dopo eventi naturali , imputando tutto alle condizioni climatiche che stravolgono le statistiche.
Ora più che mai stanno venendo a galla gli effetti dei crimini di chi ha firmato progetti senza tener presente le sue responsabilità di tutela di un territorio coprendo tutti i rischi, anche quelli meno probabili.





sabato 16 novembre 2013

Un po' di autunno


 Il melograno, una pianta così bella e romantica.
I suoi "vermigli fior" ci rallegrano nella tarda primavera, diventano   magiche mele che brillano alla luce del caldo sole d'estate e in autunno ci regalano i dolcissimi rossi chicchi, luccicanti e preziosi.






 







giovedì 6 giugno 2013

... e il mare del Salento non lo conoscete?

... ve lo raccomando....
Porto Badisco, per me è un posto splendido!
.... e la Grotta dei Cervi è una meraviglia, peccato che non sia aperta al pubblico.
Molto interessanti sono i due video qui sotto, i miei amici che non parlano italiano possono leggere qui anche in traduzione quello che viene detto.

 




Il mare è sempre splendido, ma qui ha un fascino molto particolare. 
Queste passeggiate sui fondali mi hanno letteralmente ammaliata!
Vi consiglio di passeggiare con loro e gustarvi queste meraviglie!










Bellissimo, vero?


lunedì 3 giugno 2013

Così, da me in campagna è ancora primavera !




       Questa mattina, un tempo tipico di quest'anno, non un'unica stagione ma tutte contemporaneamente, tanto vento e sole ad intervalli, ho ritrovato questo scenario.
Scusatemi la qualità delle foto, è evidente non sono ben fatte, ma queste sono mie!



















Foto private di Cle Reveries.
Tutti i diritti sono riservati.

mercoledì 8 maggio 2013

I colori della primavera da me in campagna in Salento.

Il  primo impatto!





..ah ! ecco Kitty, la  padrona  del nostro giardino



ci ha sentiti ed è venuta a salutarci, come 

vuole il bon ton!



Ush, qualcosa ha attratto la sua attenzione,






mah, falso allarme,non era interessante





















Guardate un po'chi c'è.

Il Geco Giacomino, 
si deve essere appena svegliato e sta preparandosi per il pranzo.

Buon appetito, Geco Giacomino!








"ecco era qui la festa,

grazie"





...arrivederci!




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Immagini  private di Cle Reveries.
Tutti i diritti sono riservati

venerdì 21 dicembre 2012

TEMPI DURI


E sì, mala tempora currunt!

Perchè non prendiamo lezione dal maestro Impallato?

Guardiamo un po' questo video, ci farà sorridere senz'altro, ma farà anche riflettere molto.

Se vi è venuta voglia di vederne di più, qui troverete il film completo "il maestro di Vigevano" con un Alberto Sordi impareggiabile attore ed interprete di una società sempre uguale nelle miserie, ma ricchissima di risorse dell'arte dell'arrangiarsi di cui noi Italiani siamo sempre stati grandi maestri.
Il film nel video, e precisamente l'escursione didattica nei campi di questi miseri e un po' squallidi personaggi, è uno spaccato di vita del dopoguerra. Sembrerebbe un po' paradossale ma  nel dopoguerra eravamo un po' tutti così, sempre un coltello a portata di mano (in tasca o nella borsetta e non per autodifesa), una borsa capiente (per gli uomini una cartella da legale che dava più carisma da intellettuale, o una sacca di stoffa riciclata per le donne) e tutti una fame da morire portata a spasso con malcelata disinvoltura.
Da piccola come ho già detto,  ero sempre presa tanto dalla curiosità di conoscere meglio i grandi che mi capitavano sotto tiro e ne ho visto di belle ed esemplari.
Molto spesso nessuno badava a me, troppo piccola per essere un testimone o troppo invisibile perchè preferivo non mettermi troppo in evidenza. 
Dalla terrazza di cui ho già parlato qui, ho assistito ( e memorizzato anche) tante avventure da maestro di Vigevano!!!
Persone insospettabili che si appropriavano delle cose lasciate per pochi minuti incustodite dai vicini di casa, persone rispettabilissime e anche di ineccepibile reputazione.
Quella che non dimenticherò mai è l'avventura della nonna dei miei amichetti, mi ha profondamente lesa la stima per una donna che rappresentava una istituzione per me che non avevo conosciuto le mie nonne.  Senza essere vista, l'ho colta sul fatto  mentre si appropriava della legna dei vicini di casa. Pochi tronchetti sistemati sul portabagagli della bicicletta sgangherata di un poveretto che l'aveva lasciata incustodita per qualche minuto, intento com'era a sistemare altro in casa.
Quello che mi colpì particolarmente fu la falsità della donna. Al poveretto che, meravigliato della scomparsa del suo misero carico, le chiese se si fosse accorta di chi si era impossessato della sua legna, lei molto meravigliata e dispiaciuta rispondeva di non aver visto nessuno e che era appena uscita di casa. Proprio quel "non ho visto nulla" mi sembrava un peccato mortale, ma ora penso che forse era solo malcelata indigenza.
Quelli erano tempi molto difficili che però possono insegnarci qualcosa, forse magari a sfruttare le risorse che ci offre la natura.
A quei tempi tutti sapevano riconoscere le erbe selvatiche edibili, a tutti erano note le loro proprietà terapeutiche, così quando ne avevano bisogno o avevano voglia di evadere, in comitiva, donne bambini e anziani, si recavano  negli spazi di terra incolta, o giardini trascurati, come se si andasse al supermercato odierno.
Nel mio caso nella stazione ferroviaria era il nostro luogo preferito. Tra i vecchi vagoni inutilizzati, noi giocavamo agli indiani o all'assalto altreno da parte dei banditi, mentre le nostre mamme si divertivano a raccogliere cicorielle e tutto ciò che era mangiabile. Mi sembrava facessero una specie di gara a chi ne trovasse di più. 
Cosa raccoglievano? Oltre al tarassaco (zangone) e alla cicoriella più facile da ritrovare c'erano la borragine, la lattughella, il cascigno, il caccialepre e il cicorione che erano più rare e costituivano il vanto di chi le raccoglieva.

Ecco le principali ambite erbette che venivano preparate dalle mie donne, erano buonissime!
Provate anche voi a riconoscerle e magari in una escursione come quella che si faceva allora, potrete unire l'utile al dilettevole. Qui troverete ottimi suggerimenti e come riconoscerle, o anche qui ci sono belle schede che vi aiuteranno a capirne di più. Eruditevi bene, sarete ben preparati per le passeggiate primaverili!

Vi ho già parlato della cicoriella in questo mio post.


Cicoriella di campo





Tarassaco (dente di leone, etc.)
Anche del tarassaco o zangone ve ne ho parlato sempre qui nello stesso post, ma nel link della foto potrete trovare una bellissima scheda










Borragine
 da Elicrisio,rivista sull'ambiente

La borragine era la più ambita da tutti, perchè è dolce e si può preparare in tanti modi. Qui in questa pagina potete trovare alcune ricette molto interessanti







...e buona spesa al mercatino della natura!