"rascel

«Io prendo manciate di parole e le lancio in aria; sembrano coriandoli, ma alla fine vanno a posto come le tessere di un mosaico».
(Renato Rascel)
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martedì 25 febbraio 2014

Time is a traveller on THE RIVER OF NO RETURN.

Non solo l’amore è un viaggiatore sul FIUME SENZA RITORNO, come canta la mitica Marilyn, ma anche il tempo, il nostro tempo...

Conservo ancora il 78 giri un po'(troppo) consumato, un autentico cimelio.
Per me rappresenta la colonna sonora della mia prima adolescenza. 
Mi fu regalato da mio padre per il mio dodicesimo o tredicesimo compleanno, non lo ricordo bene.
Avevamo visto il film "River of No Return" (La Magnifica Preda) di Otto Preminger del 1954, dove una giovane Marilyn Monroe, attrice protagonista, canta  questa magnifica canzone. 
E' anche la colonna sonora, è ripetuta per tutto il film, un po' lungo a dir il vero, almeno così lo ricordo. 
Finii per impararla a memoria, mi faceva sognare: era il tempo della scoperta della vita... non tornerà più.
Quando il fiume scorre e l'acqua fluisce lentamente, solo alla foce ci si accorge che tutto è cambiato da quando ha cominciato a scorrere. Si è arricchito, ha cambiato "umore" lungo il suo percorso ed è finita l'avventura, così, inevitabilmente!
... è la metafora della vita, per fortuna rimane la memoria, ma basta?



RIVER OF NO RETURN

If you listen you can hear it call

Wail-a-ree [wail-a-ree]

There is a river called THE RIVER OF NO RETURN
Sometimes it's peaceful and sometimes wild and free!

Love is a trav'ler on THE RIVER OF NO RETURN
Swept on for ever to be lost in the stormy sea
Wail-a-ree I can hear the river call [ no return, no return ]

Where the roarin' waters fall (wail-a-ree)
I can hear my lover call come to me [ no return, no return ]
I lost my love on the river and for ever my heart will yearn

Gone gone for ever down THE RIVER OF NO RETURN
Wail-a-ree wail-a-re-e-ee
She'll/He'll never return to me! [no return, no return, no return ]



IL  FIUME SENZA RITORNO
Traduzione di Cle Reveries

Se ascolti lo senti che chiama [Lamento-a-ree lamento-a-ree] 

C'è un fiume chiamato  FIUME SENZA RITORNO
A volte è tranquillo e a volte selvaggio e libero! 

L'amore è un viaggiatore sul FIUME SENZA RITORNO
Spazzato continuamente per perdersi 
per sempre nel mare in tempesta (Piangi)

Riesco a sentire il richiamo del fiume [Senza nessun ritorno, nessun ritorno] 

Dove cadono le acque che ruggiscono (piangi)
Riesco a sentire il mio amore che mi chiama [nessun ritorno, nessun ritorno] 
Ho perduto il mio amore sul fiume e per sempre il mio cuore anelerà
 
Andato,andato per sempre giù  per il FIUME SENZA RITORNO 
(Piangi, piangi) 
Lei / lui non tornerà a me! [Senza ritorno, nessun ritorno, nessun ritorno]

mercoledì 16 ottobre 2013

16 ottobre




http://clereveries.blogspot.it

oggi
di  Mari 
Anni di vita insieme 

anni del nostro noi

che ha preso vita

e dato vita

anni con te

anni con me

oggi


"...cercando di migliorare sempre!"
... e ogni giorno una nuova vita, sempre più bella e completa !!!!









giovedì 26 settembre 2013

è autunno!

...cambia tutto lo scenario.
Luce diversa, meno accecante, più soft che mette in risalto la vita che trionfa intorno a noi.
Vita che si prepara ad affrontare i duri freddi dell'inverno. Tutto ci appare in colori nuovi ed affascinanti.

Odori forti ed inebrianti che ci portanoai tempi lontani.

Suoni e armonie sempre nuove, ma anche mai dimenticate che sembrano cullarci come da bambini nelle braccia della mamma.

...è il canto d'autunno che è dentro di noi. 
Sempre presente, vive dentro di noi e lo risvegliamo solo se ci fermiamo un attimo per far riposare il nostro animo.

Amo Charles Baudelair, l'ho sempre adorato, con lui i sentimenti non hanno età: è sempre attuale, giovane e profondo!

Ascoltatelo in questa incantevole lettura, gustate i suoni di quella lingua che amo tanto, così forte e melodiosa.
Non capirete il significato, perchè ahimè il francese non lo studia più nessuno, ma guardando il video gusterete l'incanto di una natura che è ancora presente.
Precisa e puntuale la traduzione del testo di  Luciana Frezza che ho ritrovato qui insieme ad una recensione ottima che val la pena leggere per meglio gustare questo capolavoro che riempie l'anima.


Vidéo de : Fée lidés
Mixage : Fée lidés & Doctor Ohm de Heavenly Creatures
Musique : Samuel Barber - Adagio for Strings
Voix : Janico


Chant d’automne
Da "Les Fleurs du mal - Spleen et Idéal - Charles Baudelaire"
I
Bientôt nous plongerons dans les froides ténèbres ;
Adieu, vive clarté de nos étés trop courts !
J’entends déjà tomber avec des chocs funèbres
Le bois retentissant sur le pavé des cours.

Tout l’hiver va rentrer dans mon être: colère,
Haine, frissons, horreur, labeur dur et forcé,
Et, comme le soleil dans son enfer polaire,
Mon coeur ne sera plus qu’un bloc rouge et glacé.

J’écoute en frémissant chaque bûche qui tombe
L’échafaud qu’on bâtit n’a pas d’écho plus sourd.
Mon esprit est pareil à la tour qui succombe
Sous les coups du bélier infatigable et lourd.

II me semble, bercé par ce choc monotone,
Qu’on cloue en grande hâte un cercueil quelque part.
Pour qui? - C’était hier l’été; voici l’automne !
Ce bruit mystérieux sonne comme un départ.


CANTO D'AUTUNNO


I

Presto c’immergeremo nelle fredde tenebre;
addio, vivida luce di estati troppo corte!
Sento già cadere con un battito funebre
la legna che rintrona sul selciato delle corti.

Tutto l’inverno in me s’appresta a rientrare;
ira, odio, brividi, orrore duro e forzato
lavoro e, come il sole nel suo inferno polare
il cuore non sarà più che un blocco rosso e ghiacciato.

Rabbrividendo ascolto ogni ceppo che crolla;
non ha echi più sordi l’alzarsi di un patibolo.
Il mio spirito è simile alla torre che barcolla
ai colpi dell’ariete instancabile e massiccio.

Mi pare, così cullato da questo tonfo monotono,
che una bara qui accanto si stia inchiodando d’urgenza.
Per chi? - E’ autunno: soltanto ieri era estate!
Questo suono misterioso sa di partenza.


II

J’aime de vos longs yeux la lumière verdâtre,
Douce beauté, mais tout aujourd’hui m’est amer,
Et rien, ni votre amour, ni le boudoir, ni l’âtre,
Ne me vaut le soleil rayonnant sur la mer.

Et pourtant aimez-moi, tendre coeur! soyez mère,
Même pour un ingrat, même pour un méchant ;
Amante ou soeur, soyez la douceur éphémère
D’un glorieux automne ou d’un soleil couchant.

Courte tâche! La tombe attend - elle est avide !
Ah! laissez-moi, mon front posé sur vos genoux,
Goûter, en regrettant l’été blanc et torride,
De l’arrière-saison le rayon jaune et doux !

II

Mi piace dei tuoi lunghi occhi la luce verdastra,
dolce beltà, ma oggi tutto per me è amaro,
e niente, nè il tuo amore, nè il fuoco, nè il tuo boudoir
mi compensa del sole che fiammeggia sul mare.

ma tu, tenero cuore, amami ugualmente!
Sii madre anche a un ingrato, anche a un perfido;
sorella o amante, sii la dolcezza effimera
di un autunno glorioso o d’un sole un tramonto.

Compito breve! La tomba aspetta: è avida!
Ah! lasciami, la fronte sulle tue ginocchia, gustare,
rimpiangendo l’estate bianca e torrida,
il giallo, dolce, ultimo raggio autunnale!

(Traduzione di Luciana Frezza)






mercoledì 7 agosto 2013

... after all there is nothing but "Imagine"-ing, and then we have to ask ourselves "who wants to live forever"?

"Imagine no possessions, I wonder if you can
No need for greed or hunger
A brotherhood of man
Imagine all the people
Sharing all the world"

... 
"You may say I' a dreamer
but I'm not the only one"




"There's no time for us
There's no place for us
What is this thing that builds our dreams, yet slips away from us "
....


"There's no chance for us 
It's all decided for us
This world has only one sweet moment set aside for us!"








sabato 20 aprile 2013

"CORE ANALFABETA"




da Google Immagini qui

Stu core analfabbeta
tu lle purtat a scola,
e s'è mparat a scrivere,
e s'è mparat a lleggere
sultanto na parola:

"Ammore" e niente cchiù.



  
 ehh sì, correva l'anno 1969     
quando il mio cuore ha
 imparato  a leggere.


Core analfabbeta

Dal film "Siamo Uomini o Caporali"
Versi e musica di Antonio De Curtis in arte Totò



Stu core analfabbeta 
tu lle purtat a scola
e se mparat a scrivere,
e se mparat a lleggere
sultanto 'na parola:
Ammore
e niente cchiu'


Ammore,
ammore mio si tu, femmena amata.

Passione, 
passione ca a sta vita daie calore. 
Quann te vas a vocca avvellutata,
chistu vellut m'accarezza 'o core,

stu core, ca tu pa' man lle purtat a scola,
e se mparat a scrivere,
e se mparat a legger...

Ammore e niente cchiu'. 

Stu core analfabbeta
mo soffre e se ne more 
penzann ca si femmena 
e te putesse perdere 
e perdere ll'ammore 
ca lle mparat tu. 
Giùrem ancora ca tu si mia 
primma ca me ne moro 'e gelusia. 

Passione, 
suspir 'o core mio femmena amata, 
tu lle mparat a scrivere, 
tu lle mparat a leggere... 

Ammore e niente cchiu'. 



Bei versi, vero?

Meritano una traduzione italiana, non tutti conoscono il napoletano.

Eccola:

Cuore Analfabeta
(tradotta da Cle Reveries)

Questo cuore analfabeta
tu lo hai portato a scuola
e ha imparato a scrivere,

e ha imparato a leggere
soltanto una parola:
Amore
e niente più.

Amore,
amore mio sei tu, donna amata.
Passione,
passione che dai calore a questa vita. 
Quando ti bacio la bocca vellutata,
questo velluto mi accarezza il cuore,
questo cuore, che tu hai portato a scuola per mano
e ha imparato a scrivere
e ha imparato a leggere...

Amore e niente più.


Questo cuore analfabeta
ora soffre e muore
al pensiero che sei donna
e ti potrebbe perdere
e perdere l'amore
che gli hai insegnato tu. 

Giurami ancora che tu sei mia,
prima che io muoia di gelosia.

Passione,
donna amata, sospira il cuore mio,
tu gli hai insegnato a scrivere,
tu gli hai insegnato a leggere...

Amore e niente più

Ho ricercato un po', ma ne è valsa la pena.
Guardate cosa ho trovato:

domenica 7 aprile 2013

Que Reste-t-il....seulement une photo?

Tutto cambia col tempo.

E il tempo ci cambia, ci migliora o ci peggiora, non lo sappiamo dire.
Ogni tanto, però all'improvviso ci assale la malinconia e prendendoci per mano ci conduce dove vuole lei.
Un luogo che non vediamo più da tanto tempo, magari si anima all'improvviso. Gente che non ha più voce ritorna a vivere nel nostro cuore. Ritornano i rumori, le luci e le ombre, le risate e i pianti, i passi svelti e decisi, o lenti e spensierati insieme a tutto il fremito della realtà di un tempo.
E a noi, mentre rabbrividiamo per l'emozione di un ritorno dal passato, da un viaggio che ci ha turbato, cosa resta?
Così, quasi a suggerirmi la risposta, dalla mia memoria più lontana sono scaturite le parole di Charles Trenet, un emblema della canzone francese degli anni '50, il tempo della mia prima adolescenza:
Que reste-t-il....? Une photo, vieille photo de ma jeunesse.
Cosa resta se non una foto, una vecchia foto della mia giovinezza.






QUE RESTE-T-IL DE NOS AMOURS?

(Charles TRENET / Léo CHAULIAC)

Que reste-t-il de nos amours?
Que reste-t-il de ces beaux jours?
Une photo, vieille photo de ma jeunesse
Que reste-t-il des billets doux?
Des mois d'avril, des rendez-vous?
Un souvenir qui me poursuit sans cesse
Bonheurs fanés, cheveux au vent
Baiser volés, rêves émouvants
Que reste-t-il de tout cela?
Dites-le moi
Un petit village un vieux clocher
Un paysage si bien caché
Et dans un nuage le cher visage
De mon passé

COSA RIMANE DEI NOSTRI AMORI?

(traduzione di Cle Reveries)

Cosa rimane dei nostri amori?
Cosa rimane di quei bei giorni?
Una fotografia, una vecchia fotografia
Della mia gioventù.
Cosa rimane dei teneri biglietti?
Dei mesi d'aprile, degli appuntamenti?
Un ricordo che mi perseguita senza tregua.
Felicità svanita, capelli al vento
Baci rubati, sogni emozionanti.
Cosa resta di tutto questo?
Ditemelo
Un villaggio piccolo, un campanile vecchio,
Un paesaggio ben nascosto,
E in una nuvola il caro volto
Del mio passato.

venerdì 5 aprile 2013

LA SIGNORA M. Picc... E IL BIANCOMANGIARE - un dolce mediterraneo, povero e antichissimo

Potrebbe essere adatto ai vegani o agli intolleranti al latte, infatti questo viene  sostituito con il latte di mandorla (la ricetta senza latte la trovate qui e qui è spiegato benissimo come ottenerlo dalle mandorle).
Prima di addentrarmi nei particolari, permettetemi di ribadire che i mie post sono più che altro banalissimi ricordi, riflessioni, sogni e anche umane considerazioni. Niente cattedra e né bacchetta, solo il proposito di venire compresa da chi come me soffre di questo tipo di deformazione . 
Biancomangiare

Antichissimo, dagli ingredienti semplici il biancomangiare è l'orgoglio della Sicilia, un dolce povero della tradizione mediterranea dalle origini antichissime.
 Anche questo è un ricordo della mia infanzia. Strano come la mia memoria funzioni al contrario rispetto a quella di Proust. La mia,infatti non parte dal profumo o dal sapore per arrivare alle persone o ai fatti, ma segue il percorso inverso.
Così per una frase detta da una mia amica siciliana, una imprecazione del suo dialetto,"botta de sale" un eufemismo per non dire qualcosa di più forte, mi sono ricordata della signora Maria P... e del suo "biancomangiare". Lo preparava in occasione di feste importanti. Per lei era una specie di rito più che un dolce. Per me era un ottimo budino che lei preparava senza latte solo con acqua e mandorle.
La signara Maria P... era di Piana degli Albanesi in provincia di Palermo, un paese arbëreshë, dalle tradizioni antichissime che lei con orgoglio non smetteva mai di ostentare: parlava l''arbërisht quando meno te lo aspettavi ed esibiva continuamente le foto della sua famiglia d'origine sempre persone nel  bellissimo costume tradizionale.

Abitavamo porta a porta, condividevamo un giardino che per noi era una specie di soggiorno all'aperto. Lì facevamo di tutto e tutti insieme. Le mamme sempre presenti leggevano i rotocalchi commentando le notizie scoppiando molto spesso in risate fragorose, oppure lavoravano a maglia confrontandosi e consigliandosi a vicenda.Noi bambini giocavamo facendo tanto chiasso, ma anche tanta allegria, ma anche leggevamo insieme lo stesso fumetto e lo commentavamo .D'inverno era veramente un incanto da favola, tanta neve e tanta fantasia insieme, tutta per noi.....
La Tordella con Bibì e Bibò
Fumetto dei Katzenjammer Kids (1901)

Ritornando alla signora Maria P... All'inizio avevo subito il fascino dell'esotico di questa donna, sui trentacinque anni dalla corporatura massiccia, dal carattere forte e deciso ma anche un po' ignorante. Una specie di Tordella uscita dalle pagine del Corriere dei Piccoli che amavamo leggere.
Ma poi aveva finito per stancarmi, non mi divertiva più il suo rincorrere quella peste di suo figlio, armata di "cucchiara" uno spaventoso, grosso e pesante cucchiaio di legno, gridava ad intervalli "botta di sale!".O il suo modo di truccarsi, niente di straordinario, solo una grossa e spessa striscia di rossetto un po' ondulata e sbavata sulle labbra, e uno smalto di un rosso acceso sulle sue unghie cortissime. Usava anche  truccare sua figlia di cinque anni, e qui era il divertimento, perchè improvvisamente con loro due così conciate diventava carnevale.Quando tutta la famiglia si trasferì altrove, per me non fu un grande dispiacere, forse ero diventata solo più grande. 
L'avevo quasi rimossa del tutto se non fosse stato per quella frase, quel "botta di sale"della mia amica siciliana mentre guidava l'altro giorno indirizzato ad un pedone che ci aveva improvvisamente attraversato la strada. Avevo anche dimentiato il suo biancomangiare, l'antichissimo dolce la cui ricetta come diceva lei risaliva alla notte dei tempi. Forse aveva ragione, ma con certezza questo dolce fu introdotto in Sicilia dagli Arabi. In Italia è presente nei ricettari del secolo XII e Matilde di Canossa lo preparò per il banchetto fatto in occasione della riconciliazione tra il papa Gregorio VII  e l'imperatore Enrico IV del Sacro Romano Impero nel 1077. Dolce che sia per gli ingredienti che per la presentazione rappresentava in quella occasione tutto l'allegorico candore della Chiesa.
Il suo nome è di chiara derivazione francese, le blanc manger, o blanche mangerie, ed è evidente che gli ingredienti, tutti bianchi, chiaramente glielo hanno dato.

Ma non è esclusiva caratteristica siciliana lo si prepara in molte altre parti d'Italia in Sardegna lo chiamano papai-biancu o menjar blanc, in Valle d'Aosta è blanc manger. In Medio Oriente e in Turchia viene preparato seguendo la stessa ricetta da tempi immemorabili e il suo nome in traduzione è sempre "bianco mangiare".
La ricetta che vi consiglio è di "ricette di Sicilia.net" dove con molta chiarezza vengono dati utili suggerimenti e sono spiegati i procedimenti con molta semplicità. Oppure seguite quella di "ricette condivise"
Questa del video di You Tube  mi sembra anche buona     

Per gli intolleranti al latte o ai vegani consiglio questa " Ricetta Biancomangiare dolce mandorle e acqua di Manlio Midori" che trovate al blog "Ricette condivise" ,ma se volete essere sicuri della genuinità del latte di mandorle rivedete qui


lunedì 18 marzo 2013

... e se l’amor potesse far miracoli, vorrei tornar bambina insieme a te





Qui c'è un altro post dedicato a tutti i papà
foto da google
e ascoltare con te la canzone dei vecchi tempi, magari cantarla insieme come facevamo una volta.


... e voi cosa direste al vostro papà?

O mein papà
di Ardo-P. Burkhard
Quand’ero bambina(o),
l’amico più caro sei stato tu solo, papà.
Tornavi piccino, per farmi giocare
e imitavamo i negri* e gli indù.
Ta ta pum – Ta ta pum – Ta ta pum.
              Fra tanto clamor, sembrava il Far West
              la casa tra i fior… laggiù.
              Ola hop – Ola hop Ola hop
              Ola hop -Ola hop
              Ola hop – Ola hop – Ola hop.
 Se a volte guastavo i miei balocchi
e il pianto sgorgava dal cuor,
col tuo bel sorriso, baciandomi gli occhi,
si dileguavan tristezze e dolor.
            Ola hop – Ola hop Ola hop
            Ola hop – Ola hop
            Ola hop – Ola hop
          Ola hop Ola hop
              Ola hop – Ola hop.
O mein papà, sei l’uomo più adorabile.
O mein papà, sei l’uomo più sincero,
O mein papà, sei tanto caro e amabile,
e nel tuo cuor c’è solo la bontà.
           Degli occhi tuoi gli sguardi m’accarezzano perché,
           Io so, per te son bimba(o) ancora.
O mein papà, fratello e amico unico,
O mein papà, sei tutta la mia vita.
E se l’amor potesse far miracoli,
vorrei tornar bambina(o) insieme a te.
O mein papà, o mein papà, o mein papà!
---------
*Chiedo scusa, ma è un testo vecchissimo, questo è l'originale, non credo che ci sia un bisillabo che possa sostituire questo termine.


domenica 6 gennaio 2013

la vie ne vaut rien


la vita non vale veramente niente?



La prima volta che ho sentito questa canzone così trascinante, me lo sono chiesto, e poi richiesto.
La risposta è sempre una: 
La vita va vissuta con saggezza per capire il suo grandissimo valore.
Solo se la rispettiamo ci ricompensa e ci dona tutte le sue immense  grazie.


La vie ne vaut rien 
di Alain Souchon

Il a tourné sa vie dans tous les sens
Ha girato la sua vita in tutti i sensi
Pour savoir si ça avait un sens l'existence
Per sapere se aveva un senso l'esistenza
Il a demandé leur avis à des tas de gens ravis
Ha chiesto il loro parere a un sacco di gente felice
Ravis, ravis, de donner leur avis sur la vie
Felice, felice di dare il suo parere sulla vita
Il a traversé les vapeurs des derviches tourneurs
Ha attraversato vapori dervisci rotanti
Des haschich fumeurs et il a dit
Di fumo e hashish, ha detto

[Refrain] :

La vie ne vaut rien, rien, rien, la vie ne vaut rien
La vita non vale niente, niente, niente, la vita non vale niente
Mais moi quand je tiens, tiens,
Ma quando voglio, voglio,
Là dans mes mains éblouies,
Qui nelle mie mani bollenti
Les deux jolis petits seins de mon amie,
I due graziosi piccoli seni della mia amica
Là je dis rien, rien, rien, rien ne vaut la vie
Allora dico niente, niente, niente, niente vale la vita

Il a vu l'espace qui passe
Ha visto lo spazio che passa
Entre la jet set les fastes, les palaces
Tra il fasto del jet set, hotel di lusso
Et puis les techniciens de surface
Ed ancora i tecnici di superficie
D'autres espèrent dans les clochers, les monastères
Altri sperano nei campanili, nei monasteri
Voir le vieux sergent pépère mais ce n'est que Richard Gere,
Vedere il  vecchio sergente Pepper, ma non è altro  che Richard Gere,
Il est entré comme un insecte sur site d'Internet
E' entrato come un insetto sul sito Internet
Voir les gens des sectes et il a dit
Vedere le persone delle sette  e ha detto
[Refrain]

La vie ne vaut rien, rien, rien, la vie ne vaut rien
La vita non vale niente, niente, niente, la vita non vale niente

Il a vu manque d'amour, manque d'argent
Ha visto una mancanza di amore, mancanza di soldi
Comme la vie c'est détergeant
Come la vita è detergente
Et comme ça nettoie les gens,
E mentre pulisce persone
Il a joué jeux interdit pour des amis endormis,
Ha giocato giochi proibiti per gli amici addormentati,
Et il a dit
Ed ha detto:
[Refrain]

La vie ne vaut rien, rien, rien, la vie ne vaut rien
La vita non vale niente, niente, niente, la vita non vale niente

sabato 15 dicembre 2012

Povertà, talento, amore, tanta voglia di musica e normalità... e immondizie.

"IL MONDO CI MANDA I RIFIUTI NOI GLI RIMANDIAMO LA MUSICA "
Favio Chavez, direttore d'orchestra
Solo il video è un manifesto completo dell'amore per la musica, unica alternativa di evasione nella consapevolezza dei propri valori e nobili attitudini di un popolo sfortunato che a fatica riesce a dare speranza ai suoi giovani.
Una sintesi della tenacia, della inventiva, della passione di giovani molto poveri che hanno  fiducia nei "doni" che gli vengono offerti, meglio dati con arroganza sotto  forma di rifiuti.
Sì, noi mandiamo le immondizie e loro ricambiano offrendoci con molta eleganza e grazia la musica di un'orchestra che con magia e solo amore per la Vita, quella con la V maiuscola, riesce a coinvolgere l'intero mondo!
Il video è il trailer del  film documentario lungometraggio " Paraguay Landfill Harmonic"  che uscirà nel 2014.
( N.B. il video è stato oscurato, ma  è possibile vederlo direttamente da You Tube cliccando qui  :D)



Sono ragazzi, direi bambini,  come tutti alla loro età hanno solo ideali e sogni. 
Loro però, devono mettere in atto tutta la loro inventiva per dare valore alle loro misere risorse per non soccombere. 
A Cateura in Paraguay, una baraccopoli tra i rifiuti provenienti da tutto il mondo, l'amore per la musica è stimolo vitale per i giovani. Se non fosse per l'attaccamento alla vita della loro orchestra, non è esagerato dirlo, verrebbero sopraffatti dalla miseria interiore: a loro è garantito solo lo squallore dei nostri rifiuti come unica risorsa economica oltre alle tentazioni della delinquenza. 
Anna Maribel Rios Bardados, di 13 anni, violinista è orgogliosa del suo violino riciclato. 
Un'altra ragazzina dice di sentire le"farfalle nello stomaco" quando ascolta il suono di un violino, è una sensazione che non sa spiegare... 
Per un'altra ancora la sua esistenza non avrebbe senso senza la musica.
Juan Manuel Chavez, di 19 anni, suona il violoncello, ed è anche lui orgoglioso del suo strumento fatto col legno di scarto, una lattina di olio vuota, vari utensili da cucina, tra cui addirittura un attrezzo per fare gnocchi,  tutto raccolto dal cumulo dei rifiuti.
"In una comunità come Cateura", dice il loro maestro. "non si potrebbe mai avere un violino perchè costa quanto una casa, quindi lo si rimedia dalla massa di rifiuti che ormai fa parte del loro panorama.
Ormai quello di selezionare i rifiuti per poi venderli è diventato il lavoro di tutte le famiglie"
L'ideatore costruttore degli strumenti dice che non avrebbe mai immaginato di costruire strumenti come quelli usati dai componenti dell'orchestra, ed è felicissimo nel vedere un bambino suonare un violino riciclato.
Continua dicendo che  è una esigenza umana segnalare questo miracolo a tutto il mondo. Che così la gente si rende conto che non dovrebbe buttare i rifiuti senza curarsene.... non dovrebbe buttare via anche la gente....!!!

Diffondere la loro storia che sa di favola mi sembra un dovere, un omaggio a chi sogna, ama la musica, ha solo quella e vive con il suo talento.


venerdì 19 ottobre 2012

IL FASCINO


Fascino, fascino, fascino....!
Ma cos'è questo fascino?
La risposta l'ho trovata nei versi di questo immortale capolavoro!
Canzone molto coinvolgente e molto ma molto "fascinosa" e romantica.
Ditemi se non è affascinante e coinvolgente anche per la voce e per tutto nell'insieme?.


Fascination 
Songwriters: SHUTZ, HAL / MARCHETTI, FERMO
by Nat King Cole 

It was fascination 
E' stato fascino 
I know
Lo so
And it might have ended
E sarebbe finita
Right then, at the start
Proprio in quel momento, all'inizio 
Just a passing glance
Solo uno sguardo sfuggevole 
Just a brief romance
Solo una breve avventura romantica
And I might have gone
E sarei potuto andarmene 
On my way
Per la mia strada 
Empty hearted
Col vuoto nel cuore 

It was fascination
E' stato fascino 
I know
Lo so 
Seeing you alone
Vedendoti da sola
With the moonlight above
Sotto il chiar di luna 
Then I touched your hand
Così ti ho toccato la mano 
And next moment
E un attimo dopo 
I kissed you
Ti ho baciata
Fascination turned to love
Il fascino è diventato amore

It was fascination
E' stato fascino 
I know
Lo so 
Seeing you alone
Vedendoti da sola
With the moonlight above
Sotto il chiar di luna 
Then I touched your hand
Così ti ho toccato la mano 
And next moment
E un attimo dopo 
I kissed you
Ti ho baciata
Fascination turned - to - love
Il fascino è diventato amore


giovedì 21 giugno 2012

ACROSS THE UNIVERSE

Il 21 giugno è il solstizio d'estate, molto importante e suggestivo nei Paesi Nordici specialmente per la magia del sole a mezzanotte e dell'aurora boreale.
E'  un giorno particolarmente magico per il nostro pianeta, piccolissimo nell'universo ma immenso per la sua bellezza. 
Ho ripescato dalla mia memoria questo capolavoro dei Fabulous Four che mi piace moltissimo e sono convinta che piacerà anche a voi. 
Cosa mi ha influenzato? Questo  post  molto bello ed interessante della mia amica Rosalba. 
.... ah, dimenticavo se non mi vedrete sarà perchè questa volta l'aurora boreale andrò lì  a vederla di persona... a Capo Nord ...e penserò anche a voi, sicuramente!!!


ACROSS THE UNIVERSE
Attraverso L'universo (trad. Cle Reveries)
Le parole stanno fluendo come
Endless rain into a paper cup
Come una pioggia infinita in un bicchiere di carta ( o plastica)
They slither wildly as they slip away across the universe.
Scivolano selvaggiamente e si disperdono per l'universo
Pools of sorrow, waves of joy
Laghi di dolore, onde di gioia
Are drifting through my opened mind
Vanno alla deriva nella mia mente libera
Possessing and caressing me.
Possedendomi e accarezzandomi

Jai Guru Deva. Om
Jai Guru Deva Om*

Nothing's gonna change my world
Niente cambierà il mio mondo
Nothing's gonna change my world
Niente cambierà il mio mondo
Nothing's gonna change my world
Niente cambierà il mio mondo
Nothing's gonna change my world
Niente cambierà il mio mondo

Images of broken light, which 
Immagini di luci spezzate danzano
Dance before me like a million eyes,
Davanti a me come milioni di occhi
They call me on and on across the universe
Mi chiamano attraverso l'universo
Thoughts meander like a 
Pensieri vagano come un vento irrequieto
Restless wind inside a letter box
Dentro una cassetta della posta
They tumble blindly as they make their way across the universe.
Cadono alla cieca mentre seguono la propria strada attraverso l'universo

Jai Guru Deva. Om


Nothing's gonna change my world
Nothing's gonna change my world
Nothing's gonna change my world
Nothing's gonna change my world

Sounds of laughter, shades of life
Suoni di risate e ombre di vita
Are ringing through my opened ears
Tintinnano nelle mie orecchie aperte
Inciting and inviting me
Incitandomi e invitandomi
Limitless undying love, which
Amore senza limite ed immortale 
Shines around me like a million suns,
Che splende intorno a me come un milione di soli
It calls me on and on across the universe
Continua a chiamarmi attraverso l'universo

Jai Guru Deva.
Jai Guru Deva.
Jai Guru Deva.

Nothing's gonna change my world

Nothing's gonna change my world
Nothing's gonna change my world
Nothing's gonna change my world


Jai Guru Deva.
Jai Guru Deva.
Jai Guru Dev 

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* dal sanscrito: rendiamo grazie alla Guru Deva