"rascel

«Io prendo manciate di parole e le lancio in aria; sembrano coriandoli, ma alla fine vanno a posto come le tessere di un mosaico».
(Renato Rascel)

domenica 24 novembre 2013

A day in the life..

O.T.Problema da non dimenticare
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...un giorno della vita.

Ieri  ho riascoltato dopo tanto tanto tempo  "A day in The Life" dei Beatles. Ma questa volta completamente assorbita dalla musica e sommersa anche dai versi. Le parole non mi sono scivolate velocemente come era accaduto prima, ma finalmente si sono materializzate in immagini che vivono da sempre e si ripropongono come attualità della vita quotidiana. Mi sono resa conto che dopo tanti anni la vita è sempre la stessa. Sarà una banalità...


L'ascoltavo in macchina e per la prima volta ho colto il messaggio, the gist, di questa perla dei "ragazzi di Liverpool".

Poi un giretto fortunato nella rete ed ho trovato su questo sito testo e traduzione. Non è solo la solita approssimata traduzione ma qui c'è tutto, storia, recensione, significato e note di commento che riporto testualmente, ringraziando l'autore che purtroppo mi è rimasto sconosciuto.


Beatles: A Day In The Life (Songwriters: LENNON, JOHN WINSTON / MCCARTNEY, PAUL JAMES)

I read the news today oh boy
About a lucky man who made the grade
And though the news was rather sad
Well I just had to laugh
Ho letto sui giornali di oggi (1)
di un uomo fortunato che è arrivato a destinazione
e sebbene la notizia fosse piuttosto triste
mi è proprio venuto da ridere (2)
I saw the photograph
He blew his mind out in a car
Ho visto la fotografia
si era fatto saltare le cervella in una macchina (3)
He didn't notice that the lights had changed
non si era accorto che il semaforo era diventato rosso
A crowd of people stood and stared
They'd seen his face before
un sacco di gente stava lì a guardare
avevano già visto la sua faccia
Nobody was really sure
If he was from the House of Lords.
nessuno era veramente sicuro
Se appartenesse alla camera dei Lords
I saw a film today oh boy
The English Army had just won the war
Ho visto un film oggi (4)
l'esercito inglese aveva appena vinto la guerra
A crowd of people turned away
but I just had to look
Having read the book.
un sacco di gente è andata via
ma io sono proprio dovuto (rimanere a) guardare,
avendo letto il libro
I'd love to turn you on
Sarei felice di farvi andare su di giri (5)
Woke up, fell out of bed,
Dragged a comb across my head
Mi sono svegliato, mi sono buttato giù dal letto (6)
Ho passato un pettine fra i capelli (7)
Found my way downstairs and drank a cup,
And looking up I noticed I was late.
sono sceso di sotto e ho preso una tazza (di caffè)
e guardando su mi sono accorto di essere in ritardo (8)
Found my coat and grabbed my hat
Made the bus in seconds flat
Ho trovato il cappotto e afferrato il cappello
ho preso l'autobus al volo (questione di secondi)
Found my way upstairs and had a smoke,
Somebody spoke and I went into a dream
sono andato di sopra e mi sono fatto una fumata (9)
qualcuno parlava e sono entrato in un sogno (10)
I read the news today oh boy
Four thousand holes in Blackburn, Lancashire
Ho letto sui giornali di oggi (11)
di quattromila buchi a Blackburn, Lancashire
And though the holes were rather small
They had to count them all
e sebbene i buchi siamo piuttosto piccoli
li hanno dovuti contare tutti
Now they know how many holes
it takes to fill the Albert Hall.
Ora sanno quanti buchi
Servono per riempire l'Albert Hall (12)
I'd love to turn you on
Sarei felice di accendervi
  
 Note
Il brano di John Lennon e Paul McCartney che chiude l'album Sgt.Pepper Lonely Hearts Club Band del 1967, unanimemente considerato uno dei vertici della produzione dei Beatles ed uno dei dischi che ha maggiormente influenzato la musica moderna - è da molti considerato il migliore in assoluto tra quelli scritti dai due musicisti inglesi.
Sicuramente mette in risalto in modo paritetico e armonico le doti compositive di McCartney, più lirico e incline alla malinconia, e di Lennon, più attento al presente e alla sperimentazione, oltre a rappresentare un esempio e un modello per i nuovi sviluppi della forma-canzone.

Pubblicata nel giugno del 1967, quindi meno di cinque anni dopo l'inizio della avventura dei Beatles, con la ingenua ed apparentemente inoffensiva canzone Love Me Do (uscita nei negozi il 4 ottobre 1962), il brano è anche una fedele registrazione di come il mondo musicale, e non solo, fosse cambiato in così poco tempo, con il contributo non marginale dei Beatles.
La canzone è strutturata sul modello del sogno, e quindi procede per immagini slegate, ma è un sogno ad occhi aperti, nelle prime ore del mattino di "una giornata qualsiasi", quando ancora non abbiamo preso in mano la giornata, o forse cerchiamo il modo di tornare alla protettiva dimensione del sogno.
Anche la musica è pensata per accompagnare i cambi di umore e i salti logici dei protagonisti. L'arrangiamento particolarmente elaborato di George Martin,utilizza anche una vera orchestra d'archi e quegli effetti acustici che affascinavano negli stessi anni i Beach Boys di Brian Wilson, tra i pochi che potevano essere associati ai Beatles per tensione alla innovazione musicale.
 Commento ai testi
(1) Il brano è ispirato, nell'avvio della prima parte, scritta e cantata da Lennon, alla morte in un incidente stradale del giovane Tara Browne, amico dei Beatles, ereditiere della famiglia Guinness, la famosa marca di birra. Aristocratico in quanto il padre Lord Oranmore and Browne sedeva alla Camera dei Lord, ma attivissimo nella swinging London' di metà anni '60 e anfitrione di feste con la presenza di cantanti e musicisti.
Il 18 dicembre del 1966 perse la vita in un incidente stradale nel quartiere londinese di Kensington, schiantandosi con la sua Lotus Elan spider contro un furgone parcheggiato.

(2) Tara Browne era un amico di Lennon, di conseguenza è evidente il suo coinvolgimento. Quindi l'accenno al riso si spiega con l'effetto di straniamento, di distanza, provocato dall'incidente trasformato e trasfigurato dai media in un fatto lontano dalla realtà concreta.

(3) Il rapporto del medico legale, riportato dai giornali, diceva "morte a seguito di lacerazioni del cervello conseguenti alla frattura del cranio", Lennon quindi associa questo referto alla espressione gergale, solitamente usata per i suicidi.

(4) La canzone, anche in questo un modello per molte altre, procede per frammenti e associazioni di idee. Qui c'è la memoria di un film di guerra, ma anche la trasposizione di una recente esperienza di Lennon, che aveva partecipato come attore al film How I Won The War (Come ho vinto la guerra) di Richard Lester. Lester è il regista dei (notevoli) film musicali dei Beatles e qui punta a fare un film in grande. Presa in giro antimilitarista della guerra e buona interpretazione di Lennon. La scena che viene evocata è comunque di un film di genere, o di un documentario, che la gente non vuole vedere, ma il protagonista, avendo "letto il libro" (sapendo cosa la guerra significhi, probabilmente) non riesce ad andarsene, e rimane a guardare.

(5) Il ritornello del brano, probabilmente inserito come ultima cosa, a completamento, fu fonte di mille polemiche. Infatti in inglese la frase suona anche come "sarei felice di farvi sballare" e quindi potrebbe essere una allusione ed un invito alla droga. E la cultura della droga, soprattutto degli allucinogeni come l'LSD era in quegli anni un punto centrale della lotta tra le generazioni, e i Beatles ne erano, come noto, ampiamente partecipi. In alcuni paesi la canzone fu bandita per questo verso (in Italia fu trasmessa pochissimo), la BBC inglese decise di non trasmetterla, in realtà potrebbe essere un invito/promessa molto più banale e letterale.

(6) Qui inizia la seconda parte, composta e cantata da McCartney. E' un ricordo, una serie di frammenti sui tempi della scuola, un altro "giorno nella vita".

(7) Dragged vuol dire "arare", "dragare" e dà l'idea della difficoltà di pettinare i capelli, una allusione quindi ai capelli lunghi che i Beatles lanciarono come moda in tutto il mondo

(8) Guardando su, all'orologio sul muro. Anche per l'azione di scendere dalle stanze da letto (tipicamente al piano superiore nelle case inglesi) viene usata una espressione che dà l'idea di un faticoso risveglio; "found my way" ovvero "ho trovato la strada per il piano di sopra (o di sotto)"

(9) Anche qui non sono mancati i sospetti di accenni alla droga. In realtà, e coerentemente con la poetica di McCartney, l'allusione è probabilmente ad una sigaretta popolare, tipo una Woodbine senza filtro, fumata di nascosto nel bagno della scuola, prima di tornare in classe.

(10) La calma della classe: l'insegnante parla di qualche cosa, e la mente dell'adolescente Paul può ricominciare a vagare liberamente tra sogni e progetti.
(11) Ritorno al presente, alla lettura dei giornali, alle sensazioni della vita di ora, contrapposta alla stagione della adolescenza.

(12) Sebbene anche qui i malpensanti abbiano pensato a qualche altro genere di buco, si tratta probabilmente di un gioco di parole all'inglese, un limerick, genere che appassionava molto Lennon. L'Albert Hall è naturalmente la nota sala da concerti di Londra, tempio della musica classica, e i suoi frequentatori mummificati sono associati per dinamismo ed espressività a un buco per terra, qualcosa che può essere riempito con qualsiasi contenuto.

Fonte: La Londra dei Beatles (Colaiacomo, Caratozzolo) - Editori Riuniti (Vedi anche: Bibliografia musicale)
Come ho vinto la guerra, GB, 1967, 110'
Richad Lester, con Michael Crawford, John Lennon, Jack McGowran, Karl Michael Vogler
Durante la seconda guerra mondiale il tenente Goodboy (Bravo ragazzo) (Crawford), che ha il compito di creare un campo di cricket penetrando nelle linee nemiche, vede morire tutti i suoi uomini. Il film più ambizioso di Lester, per il quale vorrebbe "essere giudicato e ricordato";  una inquietante e disarticolata farsa antimilitarista, scritta da Charles Wood, vicina allo spirito dei fratelli Marx e alla loro "Guerra lampo". La migliore interpretazione cinematografica del leader dei Beatles John Lennon, divertente esegeta delle tattiche "dell'astuto afgano".

(da: Dizionario dei film - Paolo Mereghetti - Baldini&Castoldi)


10 commenti:

  1. Giustissimo il riferimento a Brian Wilson :-)

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  2. grazie per la segnalazione, ti aspetto da me.

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  3. Questa pagina è una lezione di storia della musica. Una lettura davvero interessante e coinvolgente. Mi è piaciuto l'inserimento nel contesto storico che è ben articolato nei commenti che hai riportato.
    Un saluto

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  4. Grazie :-) !
    Ho trovato questa pagina molto interessante e ho pensato che anche i miei amici l'avrebbero letta con piacere, perciò l'ho inserita integralmente nel post.
    Non ho sbagliato con te ;-) !
    Salutone e abbraccione!

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  5. Leggere un tuo commento sul mio blog è bellissimo. Grazie. Ti aspetto ancora.

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