"rascel

«Io prendo manciate di parole e le lancio in aria; sembrano coriandoli, ma alla fine vanno a posto come le tessere di un mosaico».
(Renato Rascel)

sabato 26 maggio 2012

IL "PIANO B" PER SUPERARE "L'IMPASSE"



L'ho sempre ammesso: sono una sognatrice.

(la musica è "Gracefully" di G.Marradi)


Sono sempre in un equilibrio precario.
Mi muovo tra razionalità, intuizione e immaginazione.
Ho bisogno di un po' di tempo  e l'aiuto dei miei punti di riferimento per  poter analizzare accuratamente i fatti ed arrivare ad una visione disincantata della realtà  (un esempio è in questo mio post).
Devo confessarlo, è così bello farsi dondolare su questa altalena, mi sembra che addolcisca la pillola o che mi deresponsabilizzi un po'.
Ed è anche, in un certo senso rassicurante sapere che quello che accade è così perchè la mia volontà non ha nessun valore decisivo.
D'altro canto, ci tirano su con le favole nell'infanzia, ci fanno sognare mondi inesistenti nell'adolescenza e non se ne dovrebbero portare i segni da adulti? 

Per i nostri avi non erano sempre presenti i Lari, i Penati e tutte le altre figure che proteggevano a loro modo la casa degli umani?
Chi non ha mai sentito nominare personaggi fantasiosi come il Monachicchio, Monaciello, Scazzamarrieddhru, Larieddhu, Sciacuddhi, Mazaròl, Mazapegul e molti altri protagonisti delle nostre antiche leggende?
Tutti questi personaggi, con caratteristiche peculiari simili tra loro, nella letteratura per l'infanzia ci hanno fatto sognare da bambini e da grandi potrebbero essere presi in prestito per fungere da veri e propri espedienti catartici.
A ben riflettere, il folletto e le fate, così ufficialmente vengono identificati tutti quei variegati ed affascinanti personaggi, avevano la funzione del "deus ex maquina" dell'antico teatro classico: davano una svolta decisiva alle storie intricate .

I fatti narrati basati su avvenimenti reali o verosimili, si intrecciavano a tal punto che non potevano concludersi in modo facile ed attendibile, così c'era sempre un qualcosa di irreale e magico,  un personaggio imprevedibile magistralmente introdotto che faceva superare "l'impasse" con un tocco geniale e fantastico.
Nel teatro classico il "Deus ex Maquina" cadeva letteralmente dall'alto della scena col compito di fornire un provvidenziale epilogo della storia, normalmente tragica. La conclusione non era del tutto sulla stessa linea logica umana della trama svolta, ma era nella logica degli dei.
Nella mia infanzia era sempre presente il provvidenziale "folletto trafughino", una presenza su cui si scaricavano tutte le responsabilità derivanti dalle nostre pessime abitudini. Le sparizione di oggetti, dovute al disordine e alla pigrizia tipica dell'infanzia, per esempio, erano sempre attribuite a quel fantomatico personaggio.
Peccato che questi personaggi molto utili, su cui addossare tutte le colpe dovute alle mancanze umane non ci siano più.

Sarebbero molto utili, servirebbero a tutti e in ogni campo. Ci aiuterebbero a rassegnarci, certamente a non risolvere situazioni imbarazzanti, ma sarebbero sempre lì pronti a fare da capro espiatorio.
Per la cattiva gestione e il mancato senso di responsabilità dilagante nella nostra attualità, molto spesso vengono a crearsi delle situazioni perniciose, molto complicate e paradossalmente intricate,  penso che un bel "Deus ex Maquina" sarebbe veramente molto comodo. 
Sarebbe un bel prendersi in giro, sì, ma d'altro canto ci siamo abituati, lo hanno sempre fatto comunque gli altri.
L'attesa di una soluzione fortunosamente illogica arrivata dal cielo ci aumenterebbe la speranza di poter arrivare a soluzioni per noi più vantaggiose.
A questo punto mi è sorto un dubbio: la speranza nel tocco fatato della bacchetta magica è stata, e lo è ancora, sempre ben celata dentro di noi?

Aspettiamo sempre, come facevamo da bambini, le fate, i folletti, i Super Eroi o Goldrake e tutti gli altri  per poter risolvere i nostri problemi?




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p.s.:  Scusatemi,
se avete gradito la lettura di questo post e ne siete convinti,perchè non votarmi ( anche questo post è su oknotizie.virgilio.it) qui :

Ve ne sono molto grata,
GRAZIE!!!



domenica 20 maggio 2012

I'VE THE BLUES

I feel like a motherless child

Sì mi sento giù.
Mi sento orfana.
Con la violenza hanno strappato e cancellato i sogni di un fiore della nostra terra.
Hanno massacrato la vita di Melissa Bassi e con lei la fiducia nel mondo dei nostri giovani ed anche la nostra tranquillità.
Tranquillità già molto provata, in verità.
Faremo uno sforzo enorme a riprenderci ma continuare a vivere come tutti i giorni.
Non dobbiamo arrenderci, lo dobbiamo fare per i nostri giovani.




Sometimes I Feel Like A Motherless Child :
(Songwriters: WOLF, LARS )

Sometimes I feel like a motherless child

Sometimes I feel like a motherless child
Sometimes I feel like a motherless child
Long way from my home
Sometimes I wish I could fly
Like a bird up in the sky
Oh, sometimes I wish I could fly
Fly like a bird up in the sky
Sometimes I wish I could fly
Like a bird up in the sky
Closer to my home

Motherless children have a hard time
Motherless children have-a such a hard time
Motherless children have such a really hard time
A long way from home

Sometimes I feel like freedom is near
Sometimes I feel like freedom is here
Sometimes I feel like freedom is so near
But we're so far from home

giovedì 17 maggio 2012

sabato 12 maggio 2012

PER LA MIA MAMMA E PER TUTTE LE MAMME

Ho appena letto una bellissima poesia che mi ha evocato la sua voce, il suo caldo e morbido abbraccio. 
L'ho risentita, anzi rivista, mentre cantava commuovendosi la sua canzone preferita.
Questa, ve la dedico nel ricordo della vostra mamma:


La forza evocativa dei versi della poesia "Madreby uriel_e=mc2e la sensibilità dell'autore mi hanno portato indietro nel tempo.
Al tempo in cui tutto volava via, dolore per un ginocchio sbucciato, una qualunque amarezza, tutto svanivano tra le sue braccia. Col suo caldo e morbido abbraccio, con la musica del suo cuore, così armoniosa e rassicurante nostra vecchia compagna di viaggio nel suo grembo, con la sua voce suadente e con un bacio, per incanto tutto svaniva nel nulla.
Grazie mamma
 e
 Grazie Uriel 

Madre
sempre ti porto dentro
sei tutte le donne, sei ogni donna.

domenica 6 maggio 2012

PIATTI POVERI O VEGETARIANI O, SE VOLETE, ANCHE VEGANI: I "FUSCIUTI" O "SCAPPATI"

SOLO VERDURE E CONDIMENTI.

IL RICORDO DELLA CARNE O DEL PESCE PER I POVERI DI UNA VOLTA, LUSSO CHE SI POTEVANO PERMETTERE SOLO NEI PRANZI DELLE GRANDI FESTE.


E' risaputo che alla base di ogni scelta ci sono sempre motivazioni personali e oggettive molto valide e profonde. Normalmente i fattori determinanti sono  di natura economica, culturale, ambientale, sociale e territoriale. Favoriscono o condizionano notevolmente  le nostre scelte di vita. Nell'alimentazione, molto spesso, tali scelte sono fatte combinando i vari fattori fra loro secondo il gusto e la propria personalità. Predominanti e più frequenti sono quelli economici, e di ordine medico a cui si aggiungono quelli culturali (essere vegetariani o vegani) e religiosi. 
La fame però è sempre stato il primo flagello dell'umanità.
In questo frammento del film "Miseria e Nobiltà", ma è implicito dire che come esempio non è unico,  la  fame è la vera protagonista.
Lo sappiamo , anche gli italiani hanno sopportato la fame, ma hanno sempre escogitato rimedi per affievolirla.
In tutte le famiglie le graduatorie dei beni e dei bisogni, le classiche dell' economia politica, erano, e lo sono ancora,la pista per la  antica danza della sopravvivenza:  quadrare il bilancio familiare.
 Adam Smith era sconosciuto alle nostre mamme o nonne e alle donne dei secoli passati, ma tutte erano abili economiste.
Vigeva l'ARTE DELL'ARRANGIARSI basata sul principio che "L'APPETITO AGUZZA L'INGEGNO" per "spendere poco e non scontentare nessuno".
Si è talmente consolidato tale modo di risparmiare che la cucina povera non è passata mai di moda.
La coltura scientifica ci è venuta in aiuto, e sapere  che troppe proteine di origine animale sono dannosissime, ha dato anche una mano a riequilibrare il bilancio, la salute e l'ambiente.
Considerando che il gradimento dei cibi è anche legato a fattori emozionali affettivi, cioè ai luoghi e ai momenti importanti della nostra vita, sono stati esaltati odori e spezie caratterizzanti le rinomate pietanze. 
Infatti, tutti abbiamo un odore un sapore che ci guida nelle scelte e ci conduce ai momenti vissuti piacevolmente. Li ritroviamo nella memoria tra i nostri ricordi, insieme alle sensazioni che ormai  sono indelebili dentro di noi. Proust ce lo insegna.
Quindi i"fusciuti" o "scappati" presenti nella cucina di tutta la Penisola con i loro odori o sapori sembrano essere delle vere e proprie "madeleine" che ricordavano le golosità e l'opulenza della festa alle generazioni passate e magari anche a noi, luoghi o persone.
Se non possiamo permetterci l'alimento base, ci possiamo accontentare dei condimenti e delle spezie che  caratterizzano il piatto. Questo è il principio base dei "fusciuti".
Vi assicuro sono vere pietanze d'eccellenza, molto gustose, facili da preparare ed economiche al massimo!
Tutti piatti presenti in tutte le tradizioni culinarie italiane, semplicissimi e tutti con l'aggettivo scappato o fuggito. A scappare è sempre la carne, il pesce o meglio ancora il baccalà.
Vi do i link dove potrete trovare alcune delle ricette più facili, non vi risparmierò qualche suggerimento, o variante.

Qui c'è la ricetta de "lu pecurieddu scappatu" come si può facilmente capire "l'agnello scappato" in cui della originale pietanza sono rimaste le patate con tutti gli altri ingredienti.
Vi consiglio di usare le patate novelle e le cipolle novelle bianche e schiacciate, affettatele molto fini. Aggiungete anche una spolveratina leggera di timo o origano. Se potete, e se volete, procuratevi dell'ottimo formaggio pecorino, grattugiatelo e mescolatelo con la mollica di pane;  è proprio quello che darà carattere al piatto. Per i vegani, se eliminate il formaggio abbondate in briciole di pane tostato con l'origano o il timo, sarà anche molto buono.
PECURIEDDU SCAPPATU
Questa è la versione vegana, è un po' diversa dalla nostra ricetta povera, ma 
potrete provarla, sembra molto appetitosa. In questo link ci sono due ricette, quella de "l'agnello scappato", è tipicamente vegana; l'altra è molto tradizionale.




RAGU' SCAPPATO O FINTO RAGU'
Qui trovate la ricetta del ragù di magro:
altra ricetta tradizionale povera. E' IL SUGO DIETETICO RACCOMANDATO NELLE DIETE PERCHE' PRIVO DI PURINE.
Qui nella ricetto ci mette il dado da brodo che io non metto perchè mi sembra inutile. Non arricchisce molto, ma se volete potete sempre provare , no?