"rascel

«Io prendo manciate di parole e le lancio in aria; sembrano coriandoli, ma alla fine vanno a posto come le tessere di un mosaico».
(Renato Rascel)

venerdì 29 marzo 2013

RING THEM BELLS ST. PETER


Immagine da Google


Dove soffiano i quattro venti,
 San Pietro, suona  le campane per loro !
Suona con mano di ferro  per loro  le campane
così la gente saprà
Che Dio è Uno Solo!


Immagine da Googl

Ring them bells St. Peter
Where the four winds blow,
Ring them bells with an iron hand
So the people will know
That God is One!


RING THEM BELLS
words and music by Bob Dylan
SUONA  LE CAMPANE PER LORO
parole e musica di Bob Dylan

Ring them bells, ye heathen
From the city that dreams,
Tu pagàno dalla città che sogna,
Suona le campane per loro,

Ring them bells from the sanctuaries.
Suona le campane per loro dai santuari.
Cross the valleys and streams,
Attraversa le valli e i fiumi,
For they're deep and they're wide
Poichè sono profonde e vaste
And the world's on its side
E il mondo è sul suo fianco
And time is running backwards
E il tempo corre all'indietro
And so is the bride.
la sposa è così.

Ring them bells St. Peter
Dove soffiano i quattro venti,San Pietro,
Where the four winds blow,
Suona le campane per loro, 

Ring them bells with an iron hand
Suona  con mano di ferro le campane  per loro
So the people will know.
Così la gente lo saprà.

Oh it's rush hour now
Oh, è l'ora di punta ora
On the wheel and the plow
Sulla ruota e sull'aratro
And the sun is going down
E il sole sta tramontando
Upon the sacred cow.
Sulla vacca sacra.

Ring them bells Sweet Martha,
Dolce Marta, suona le campane per loro, 
For the poor man's son,
Per il figlio del povero,
Ring them bells so the world will know
Suona le campane per loro, così il mondo saprà
That God is one.
Che Dio e' uno solo.

Oh the shepherd is asleep
Oh, il pastore si è addormentato
Where the willows weep
Dove i salici piangono
And the mountains are filled
E le montagne sono piene
With lost sheep.
Di pecore smarrite.

Ring them bells for the blind and the deaf,
Suona le campane per loro, per il cieco e il per il sordo,
Ring them bells for all of us who are left,
suona le campane per tutti noi che siamo  abbandonati,

Ring them bells for the chosen few
Suona le campane per i pochi eletti
Who will judge the many when the game is through?
Chi giudicherà i molti quando il gioco è collettivo?

Ring them bells, for the time that flies,
Suona le campane per loro, per il tempo che vola,
For the child that cries
Per il bimbo che piange
When innocence dies.
Quando l'innocenza muore.

Ring them bells St. Catherine
Santa Caterina, dall'alto della stanza,
Suona le campane per loro,
From the top of the room,

Ring them from the fortress
Suonale dalla fortezza
For the lilies that bloom.
Per i gigli che fioriscono.
Oh the lines are long
Oh, le linee sono lunghe
And the fighting is strong
E la battaglia e' violenta
And they're breaking down the distance
E stanno infrangendo la distanza
Between right and wrong.
Fra cos'è giusto e cos'è sbagliato.

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                                                         (tradotto da Cle Reveries -  diritti riservati)







mercoledì 27 marzo 2013

UN'ALTRA FILASTROCCA


immagine da google
 CAPA PELADA
Questa è della tradizione popolare milanese: la vecchia  Capa Pelada. Per magia del grande maestro Gorni Cramer  che la riprese, diventò Crapa Pelada. L'arrangiò facendola diventare nel 1936 un celebre e fantastico motivo jazz-swing.In quel periodo, il Fascismo, era proibito suonare ritmi americani con testi in lingua straniera. I musicisti italiani, bravi e creativi come sempre, non si perdettero d'animo componendo ugualmente testi della nuova tendenza. Ma era un'impresa molto ardua. La censura, ubbidendo a regole assurde, rovinava tutti i nuovi testi con tagli ed adattamenti che trasfiguravano tutta l'opera. Perciò di questo periodo su musiche bellissime abbiamo testi sciocchi o senza senso.Gorni Cramer, celebre direttore d'orchestra e geniale compositore, da giovane si servì di questa conosciutissima filastrocca - scioglilingua recitata da sempre dai bambini milanesi, notò che si adattava benissimo alla sua musica ed ebbe un grande successo. Inizialmente solo nelle aree in cui si parla il milanese, ma poi negli anni '50 trasmesso molto spesso in televisione fu conosciuto da tutti. Notate che nell'originale si parla di un uomo calvo, per evitare la censura dientò una capra pelata creando un nonsense. Pensate un po' chi poteva essere il 'Capa Pelata' per antonomasia nel 1936?


Questa è la filastrocca, la traduco in italiano, confidando nella accettabile traduzione di Google per gli amici stranieri,  che se non è comprensibile me lo facciano sapere, provvederò con una traduzione in inglese.

Capa Pelata

Capa Pelada l'ha fa' i turtei
Testa Pelata fa i tortelli
Ghe ne dan minga ai suoi fradei, oh-oh-oh-oh.
Che non dàper niente ai suoi fratelli
I suoi fradei fan la frittada
I suoi fratelli fanno la frittata
Ghe ne dan minga a Capa Pelada, oh-oh-oh-oh-oh.
Che non danno per niente a Testa Pelata

Capa pelada l'ha fa' i turtei
ghe ne dan minga ai suoi fradei.
I suoi fradei fan la frittada
ghe ne dan minga a Capa pelada.

Capa pelada l'ha fa' i turtei
ghe ne dan minga ai suoi fradei, oh-oh-oh-oh.
Capa pelà, Capa pelà, Capa pelà, Capa pelà, Capa pelà.
Badabaddà badabbadà badabba babbarara pirulirulirulirulì
Capa pelà, Capa pelà, Capa pelà, Capa pelà, Capa pelà.
Paaaaaaa pararappappa pappa paraparapà.



giovedì 21 marzo 2013

UNA FILASTROCCA

immagine da Google-mamma.pourfemme.it 
Le troviamo in tutte le lingue e i linguaggi, ma cosa sono le filastrocche?
Sono detti popolari in versi, canzoncine con un senso logico o  anche senza logica che in passato venivano imparate a memoria e recitate da grandi e piccini. Rappresentazioni di scenette di vita povera, di quotidianità semplice e genuina in cui la fede si scontra con la miseria. Una risata sonora o un'espressione sguaiata, sempre valida per l'epilogo di uno scherzo, era la consueta conclusione. 
In un passato recente sono state molto presenti nei giochi dei bambini. Risuonavano per le strade o ai giardinetti. Erano usate nelle conte per l' assegnazione dei ruoli o delle penitenze nelle attività all'aperto. Questa filastrocca la conosco in molte versioni, ma in siciliano mi è sembrata più allegra. 
Rosa Balistreri ne ha messe insieme tre. Sono quadretti di vita   inimmaginabili per noi. Chi le cantava in origine si rivolgeva ai bambini e intonando questi canti dal ritmo monotono, incalzante e sonnolento coglieva l'occasione per dar sfogo alla sua rabbia per motivi famigliari o politici. Erano imparate a memoria e cantate nei vicoli, nelle "gnostre" o chiostri, oppure nelle corti. I protagonisti erano normalmente animali umanizzati e, come nelle fiabe, su di loro si scatenava tutta l'ironia liberatoria del ceto basso. Successivamente, hanno perso la funzione primitiva di divulgazione. A noi le parole dell'ultima sembrano messe a caso perchè col tempo è svanita l'allusione politica o sociale ed è rimasto un testo senza senso o addirittura crudele. Ma noi le cantavamo nella conta e nessuno rifletteva su quello che si diceva. 
Forse molti la capiranno, ma per i pochissimi che proprio non ci riescono e per gli amici di lingua straniera che mi seguono, l'ho tradotta.
Vedete un po'  anche voi se ne ricordate almeno una, per me è il ricordo di una colonna sonora di un'infanzia passata all'aria aperta!


Testo della filastrocca cantata nel video

Piove, piove, piove,

It rains, rains, rains,
La gatta fa le prove.

The cat is rehearsing

Il topo con la coppola di seta si sposa,
The mouse with a  silk  cap is getting marry,
Esce la cognata con la veste ricamata,
His sister in law with her embroidered robe is coming out ,
Il Signore esce e fa spuntare il sole!

God comes out and lets the sun appear!
Esci, esci sole per il Santo Salvatore

Oh sun,come, come out  for the Holy Savior sake
E con un pugno di nocelle fai felice i bambini,

And with a handful of hazelnuts make happy the children,
Con un pugno di soldi  fai felice le persone,

With a handful of coins make people happy,
E con un pugno di "fumere"
And with a handful of "fumere" 
Fa felice le cameriere!

Make happy the housemaid!

Nuvolette piovete, piovete (little clouds rain, rain, please),
Oh little clouds rain , rain  please,
Perchè la terra è morta di sete,
Because the earth is dying of thirst,
E se non ci mandate l'acqua , siamo persi e distrutti.
And if you do not send us the water, we are lost and destroyed.
L'acqua del cielo sazia la terra la riempie di pietà

The water from the sky glut the ground  filling it with compassion
Le nostre lacrime cadono per terra
Our tears fall to the ground
E Dio ci fa la carità!

And God is kind with us!

Mani, maninuzze che sta venendo papà,

Hands! Oh, pretty little hands, dad is coming,
Porta cose, e se ne va 
He takes good things, and then leaves,
Porta mandorle e nocelle per rallegrare i piccini

He takes almonds and hazelnuts to cheer children up
Porta mandorle e fagioli
He takes almonds and beans
Per le mamme ed i figlioli.

For mothers and children.

Domani è domenica tagliamo la testa a Menica.

Tomorrow is Sunday let's cut the head to Menica.
Menica non c'è,
Menica isn't here,
Tagliamo la testa al re.

Let's cut the head of the king.
Il re è malato,
The king is sick,
Tagliamo la testa al soldato.
Let's cut the head to the soldier.
Il soldato è alla guerra:
The soldier is at war:
Ci sediamo col (our) culo per terra!
Let's sit with our ass down!




lunedì 18 marzo 2013

... e se l’amor potesse far miracoli, vorrei tornar bambina insieme a te





Qui c'è un altro post dedicato a tutti i papà
foto da google
e ascoltare con te la canzone dei vecchi tempi, magari cantarla insieme come facevamo una volta.


... e voi cosa direste al vostro papà?

O mein papà
di Ardo-P. Burkhard
Quand’ero bambina(o),
l’amico più caro sei stato tu solo, papà.
Tornavi piccino, per farmi giocare
e imitavamo i negri* e gli indù.
Ta ta pum – Ta ta pum – Ta ta pum.
              Fra tanto clamor, sembrava il Far West
              la casa tra i fior… laggiù.
              Ola hop – Ola hop Ola hop
              Ola hop -Ola hop
              Ola hop – Ola hop – Ola hop.
 Se a volte guastavo i miei balocchi
e il pianto sgorgava dal cuor,
col tuo bel sorriso, baciandomi gli occhi,
si dileguavan tristezze e dolor.
            Ola hop – Ola hop Ola hop
            Ola hop – Ola hop
            Ola hop – Ola hop
          Ola hop Ola hop
              Ola hop – Ola hop.
O mein papà, sei l’uomo più adorabile.
O mein papà, sei l’uomo più sincero,
O mein papà, sei tanto caro e amabile,
e nel tuo cuor c’è solo la bontà.
           Degli occhi tuoi gli sguardi m’accarezzano perché,
           Io so, per te son bimba(o) ancora.
O mein papà, fratello e amico unico,
O mein papà, sei tutta la mia vita.
E se l’amor potesse far miracoli,
vorrei tornar bambina(o) insieme a te.
O mein papà, o mein papà, o mein papà!
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*Chiedo scusa, ma è un testo vecchissimo, questo è l'originale, non credo che ci sia un bisillabo che possa sostituire questo termine.


sabato 16 marzo 2013

"GIOVANNIN SENZA PAURA"

Immagine da Google
il mio primo vero thriller.
 ... quanti ricordi!!!!
Ancora una volta il mio surfing quotidiano è stato premiato. Per me è sempre una grande emozione ricevere un regalo, ma quelli della rete, imprevedibili e inaspettati, mi rendono immensamente felice.
E sì, mi sono imbattuta nel mio primo thriller, pensate, non sapevo ancora leggere.  Una storia che ora posso dire sembra uscire dalla fantasia dell' Edgard Allan Poe dei suoi famosissimi racconti, che ho divorato nella mia adolescenza.
L'avevo rimossa e avevo rimosso anche quei bei momenti passati ad ascoltarla nelle sere d'inverno, di un dopoguerra miserabile ma pieno di speranza.
E' un'antica fiaba della  tradizione popolare, io l' ascoltavo con grande attenzione, ma anche con i brividi della paura che mi facevano rifugiare nel caldo e rassicurante abbraccio di mia madre o stretta in un abbraccio a tre con le mie sorelle.
"Giovanin senza paura" ritrovato nella rete ha rinnovato in me l'emozione che mi pervadeva quando la sentivo dalla voce di mio padre. La raccontava, anzi la recitava, alternando ingenue e un po' censurabili imprecazioni con pause che aumentavano sempre più il pathos della narrazione rendendo la storia più ricca di particolari terrificanti di quanto non lo lo fosse effettivamente.Questo accadeva prima che  Italo Calvino curasse la raccolta di "Fiabe Italiane".
Mi trovo d'accordo con quanto l'illustre scrittore  di questa fiaba  scrive nell'introduzione del suo lavoro. Condivido quello che dice, nelle sue parole ritrovo le motivazioni di quella emozione che mi prendeva a quei tempi. L'ho trovato qui  e vi assicuro è un sito molto interessante merita una lettura.
Immagine da Google l'ho trovata qui
 Italo Calvino dice che Giovannin senza paura è "perpetuato attraverso una tradizione più umile e familiare, con caratteristiche che si possono sintetizzare nelle seguenti: tema pauroso e truculento, particolari scatologici o corpo laici, versi intercalati alla prosa con tendenza alla filastrocca. Caratteristiche in gran parte opposte a quel che sono oggi i requisiti della letteratura infantile… La morale della fiaba è sempre implicita, nella vittoria delle semplici virtù dei personaggi buoni e nel castigo delle altrettanto semplici e assolute perversità dei malvagi; quasi mai vi s’insiste in forma sentenziosa o pedagogica. E forse la funzione morale che il raccontar fiabe ha nell’intendimento popolare, va cercata non nella direzione dei contenuti ma nell'istituzione stessa della fiaba, nel fatto di raccontarle e d’udirle”(Calvino, Fiabe italiane, volume I, Oscar Mondadori, Milano, 2011, Introduzione XLVI).
E' la storia di Giovannino, un ragazzotto, un adolescente avventuroso, che girava il mondo  in cerca di fortuna.
Da quando si era allontanato dalla sua povera famiglia si era imbattuto in tante avventure, tutte affrontato con tanto coraggio e sempre sicuro di sé. Così si godeva la sua spensierata libertà senza paura di nulla.
Ma arrivò il giorno della sua ultima avventura.
...  eccola narrata da  Fiabelica:

 

... e Calvino scrive così:
"C'era una volta un ragazzetto chiamato Giovannin senza paura, perché non aveva paura di niente. Girava per il mondo e capitò in una locanda a chiedere alloggio. - Qui posto non ce n'è, - disse il padrone, - ma se non hai paura ti mando in un palazzo.- Perché dovrei aver paura?-Perché ci si sente, e nessuno ne è potuto uscire altro che morto. La mattina ci va la Compagnia con la bara a prendere chi ha avuto il coraggio di passarci la notte.Figuratevi Giovannino! Si portò un lume, una bottiglia e una salsiccia, e andò.A mezzanotte mangiava seduto a tavola, quando dalla cappa del camino sentí una voce: - Butto?E Giovannino rispose: - E butta!Dal camino cascò giú una gamba d'uomo. Giovannino bevve un bicchier di vino.Poi la voce disse ancora: - Butto?E Giovannino: - E butta! - e venne giú un'altra gamba. Giovannino addentò la salciccia.- Butto?- butta! - e viene giú un braccio. Giovannino si mise a fischiettare.- Butto?- E butta! - un altro braccio.- Butto?- Butta!E cascò un busto che si riappiccicò alle gambe e alle braccia, e restò un uomo in piedi senza testa.- Butto? (a questo punto nel racconto del mio papà, c'era una frase che a quel tempo era diventata il nostro slogan, un tormentone. Lo gridava, col tono di sfida, di chi stava per perdere la pazienza, proprio come Giovanin:"Buttati pure tu e falla finita!!!" e qui risuonava la nostra eccitatissima risata che sottolineava il climax della vicenda)
- Butta!
Cascò la testa e saltò in cima al busto. Era un omone gigantesco, e Giovannino alzò il bicchiere e disse: - Alla salute!
L'omone disse: - Piglia il lume e vieni.
Gíovannino prese il lume ma non si mosse. - Passa avanti! - disse l'uomo.
Passa tu, - disse Giovannino.
Tu! - disse l'uomo.
Tu! - disse Giovannino.
Allora l'uomo passò lui e una stanza dopo l'altra traversò il palazzo, con Giovannino dietro che faceva lume. In un sottoscala c'era una porticina.
Apri! - disse l'uomo a Giovannino. E Giovannino: - Apri tu!
E l'uomo aperse con una spallata.
C'era una scaletta a chiocciola
- Scendi, - disse l'uomo.
- Scendi prima tu, - disse Giovannino.
Scesero in un sotterraneo, e l'uomo indicò una lastra in terra. - Alzala!
-Alzala tu! - disse Giovannino, e l'uomo la sollevò come fosse stata una pietruzza.
Sotto c'erano tre marmitte d'oro. - Portale su! - disse l'uomo. - Portale su tu! - disse Giovannino. E l'uomo se le portò su una per volta.
Quando furono di nuovo nella sala del camino, l'uomo disse: - Giovannino, l'incanto è rotto! - Gli si staccò una gamba e scaldò via, su per il carnino. - Di queste marmitte una è per te, - e gli si staccò un braccio e s'arrampicò per il camino. - Un'altra è per la Compagnia che ti verrà a prendere credendoti morto, - e gli si staccò anche l'altro braccio e inseguí il primo. - La terza è per il primo povero che passa, - gli si staccò l'altra gamba e rimase seduto per terra. - Il palazzo tientelo pure tu, - e gli si staccò il busto e rimase solo la testa posata in terra. - Perché dei padroni di questo palazzo, è perduta per sempre ormai la stirpe, - e la testa si sollevò e salí per la cappa del camino.
Appena schiarí il cielo, si sentí un canto: Miserere meí, miserere meí, ed era la Compagnia con la bara che veniva a prendere Giovannino morto. E lo vedono alla finestra che fumava la pipa.
Giovannin senza paura con quelle monete d'oro fu ricco e abitò felice nel palazzo. Finché un giorno non gli successe che, voltandosi, vide la sua ombra e se ne spaventò tanto che morí."
Il finale è alla E. A. Poe, o anche alla Alfred Hitchcock, vero? Con l'ironica morale e la beffa del destino sempre in agguato, che alla fine si svela, ma non c'è più nulla da fare.
Quella che raccontavano a me aveva un lieto fine. Forse perchè chi me la raccontava sapeva che il lieto fine accresce  la fiducia nella vita di chi ascolta. Oppure soltanto perchè a lui piacevano le storie che si concludevano col sorriso sui nostri visi. Quei visi che avevano cambiato espressione ad ogni pausa e ad ogni "butta" di Giovannin e nei cui occhi aveva sempre brillato la luce della speranza, malgrado tutto.
Lui concludeva sempre così: "Giovannino incontrò una bellissima ragazza, la sposò, ebbero dei bei figli e vissero felici e contenti per tantissimi anni.
Morale della favola: il coraggio dei buoni e degli onesti, viene sempre premiato anche se si devono superare dure e difficilissime prove che ci sottopone la vita con le sue malvagità .




venerdì 15 marzo 2013

LA SMANIA DI LIBERTA'

E' la spasmodica ricerca di un rifugio lontano dal consueto, un isolamento che ci permetta di mettere in ordine emozioni e pensieri.
 Ma è solo per i poeti e gli spiriti eccelsi?
Io penso che tutti sentiamo tale bisogno, ma solo chi ha la forza interiore e la chiara consapevolezza di essere libero lo sappia dire e sappia anche come reagire.
Sentiamo questa necessità spesso anche con molta impellenza.
Penso che sia dovuto ad un eccesso di sopportazione che mette in atto in noi un meccanismo che fa scattare il desiderio di cambiamento di luogo e tanta voglia di incontrare altre realtà: essere non più un Nowhwere man e nemmeno come il protagonista del film In the Wild
Il rimedio giusto per scongiurare il pericolo dell'assuefazione e della depressione è da sempre viaggiare, evadere.
Non sempre però ci è permesso lo spostamento fisico, le ragioni ovviamente sono tantissime, la principale è quella finanziaria.  Una bella evasione dalle nostre ansie quotidiane, e senza spendere un soldo però, è quella fatta usando la fantasia, stimolata da sane letture o lasciata volare liberamente con una bella musica. Ciò ci aiuta a rinforzarci dentro e a fare ordine nelle nostre emozioni, ci fa fare un po' il punto sulla nostra esistenza, chiedendoci  e riflettendo cosa è la libertà per noi e se siamo effettivamente liberi. 
Giorgio Gaber ci dice chiaramente il suo senso della libertà che è quella  di un grande.
E potremmo anche essere aiutati dalle parole di  Eddie Vedder che canta nella colonna sonora del film "In the Wild", "Guaranteed".
Oppure un po' nelle frasi  del grande Jim Morrison citate qui nel video.
Per sentirsi poi un "Real  Man, sitting in his Own Land, 
making all His Own plans for all," cioè uno dei tanti veri uomini capace di pensare liberamente e autonomamente nella sua terra libera.
 La libertà
di Giorgio Gaber

La libertà
di Giorgio Gaber
      [parlato]: Voglio essere libero, libero come un uomo.
Vorrei essere libero come un uomo.
      Come un uomo appena nato
che ha di fronte solamente la natura
che cammina dentro un bosco
con la gioia di inseguire un'avventura.
Sempre libero e vitale
fa l'amore come fosse un animale
incosciente come un uomo
compiaciuto della propria libertà.
      La libertà non è star sopra un albero
non è neanche il volo di un moscone
la libertà non è uno spazio libero
libertà è partecipazione.
       [parlato]: Vorrei essere libero come un uomo.
Come un uomo che ha bisogno
di spaziare con la propria fantasia
e che trova questo spazio
solamente nella sua democrazia.
Che ha il diritto di votare
e che passa la sua vita a delegare
e nel farsi comandare
ha trovato la sua nuova libertà.
       La libertà non è star sopra un albero
non è neanche avere un'opinione
la libertà non è uno spazio libero
libertà è partecipazione
      La libertà non è star sopra un albero
non è neanche il volo di un moscone
la libertà non è uno spazio libero
libertà è partecipazione.
      [parlato]: Vorrei essere libero come un uomo.
Come l'uomo più evoluto
che si innalza con la propria intelligenza
e che sfida la natura
con la forza incontrastata della scienza
con addosso l'entusiasmo
di spaziare senza limiti nel cosmo
e convinto che la forza del pensiero
sia la sola libertà.
      La libertà non è star sopra un albero
non è neanche un gesto o un'invenzione
la libertà non è uno spazio libero
libertà è partecipazione.
    La libertà non è star sopra un albero
non è neanche il volo di un moscone
la libertà non è uno spazio libero
libertà è partecipazione.

Guaranteed
by Eddie Vedder
Guaranteed
by Eddie Vedder
Garantito
On bended knee is no way to be free 
Inginocchiato non c'è modo di essere libero
Lifting up an empty cup, I ask silently
sollevando una tazza vuota, chiedo in silenzio
All my destinations will accept the one that's me
che tutte le mie destinazioni vorranno accettare quello che sono io
So I can breathe...
così riuscirò a respirare...
      Circles they grow and they swallow people whole 
Cerchi si espandono e ingoiano per intero la gente
Half their lives they say goodnight to wives they'll never know
Che per metà della sua vita dice buonanotte a mogli che non conoscerà mai
Got a mind full of questions, and a teacher in my soul
Ho una mente piena di domande, ed un insegnante nell' anima,
And so it goes...
E così va..
      Don't come closer or I'll have to go
Non avvicinarti di più o dovrò andarmene 
Holding me like gravity are places that pull
Sono posti che m attraggono tenendomi come la gravità 
ever there was someone to keep me at home
se mai ci fosse qualcuno che mi faccia restare a casa
It would be you...
Saresti tu...
     Everyone I come across, in cages they bought 
tutti quelli che incontro, in gabbie che hanno comprato 
They think of me and my wandering, but I'm never what they thought
pensano a me e al mio vagare, ma io non sono mai quello che pensavano
I've got my indignation, but I'm pure in all my thoughts
ho la mia indignazione ma sono puro in tutti i mei pensieri
I'm alive...
io sono vivo...
     Wind in my hair, I feel part of everywhere 
il vento è tra i miei capelli, mi sento parte di ogni posto 
my being is a road that disappeared
al di sotto del mio essere c'è una strada che è scomparsa
Late at night I hear the trees, they're singing with the dead
a notte fonda sento gli alberi, stanno cantando con i morti, 
Overhead... 
lassù...
      Leave it to me as I find a way to be
lascia che sia io a trovare un modo di essere
me a satellite, forever orbiting
considerami un satellite sempre in orbita
I knew all the rules, but the rules did not know me
conoscevo tutte le regole, ma le regole non mi conoscevano
Guaranteed
garantito..
.

 Nowhere Man 
by TheBeatles 

Nowhere Man
by LENNON, JOHN WINSTON / MCCARTNEY, PAUL JAMES
Uomo di nessun posto
      He's a real Nowhere Man,
E' un uomo realmente di nessun posto
Sitting in his Nowhere Land,
Seduto sulla sua terra di nessun posto
Making all his nowhere plans
Fa tutti piani di nessun luogo
For nobody. Per nessuno.
      Doesn't kave a point of view,
Non ha un punto di vista,
Knows not where he's going to, 
Non sa dove sta andando,
Isn't he a bit like you and me? 
Non è un po’ come te e me?
Nowhere Man, please listen, 
Uomo di nessun luogo, ti prego ascoltami,
You don't know what you're missing, 
Non sai cosa ti stai perdendo
Nowhere Man, the world is at your command. 
Uomo di nessun luogo, il mondo è al tuo comando
He's as blind as he can be, 
E' cieco come sa esserlo
Just sees what he wants to see, 
Vede proprio quello che vuole vedere,
Nowhere Man can you see me at all? 
uomo di nessun luogo riesci a vedermi del tutto?
      Doesn't kave a point of view, 
Knows not where he's going to, 
Isn't he a bit like you and me?
      Nowhere Man, don't worry, 
Uomo di nessun luogo non ti preoccupare,
Take your time, don't hurry, 
prendi il tuo tempo, non ti affrettare
Leave it all 'till somebody else 
lascia perdere tutto finché qualcun altro
Lends you a hand. 
ti darà una mano.
      He's a real Nowhere Man,
Sitting in his Nowhere Land,
Making all his nowhere plans
For nobody.

FRASI DI JIM MORRISON

martedì 12 marzo 2013

When a lovely flame dies, smoke gets in your eyes...

Quando una fiamma d'amore si spegne,
hai il fumo negli occhi...


Ascoltando questo classico, così, giusto per tirarmi su dopo tanto "fumo venefico" divulgato dai media, mi si è schiarita la vista, e mi sono data una lettura più oggettiva del testo di questo capolavoro sempre verde.
Ho visto un soggetto amore non umano in senso carnale, ma umano nelle ideologie in cui inevitabilmente ed anche contro la nostra volontà finiamo per credere.
Sapete, sto quasi peggio di prima!
Molto più ferita e delusa di quando ci si accorge  di un tradimento d'amore e non riusciamo a vedere un barlume di serenità.
Ma un conto è la sfera intima-affettiva e un'altra è quella sociale.
Provate anche voi a leggere  il testo in questa chiave, è una bella musica cantata da una vera stella, produrrà sempre qualcosa di buono.
Magari fate come ho fatto io. Parlatene con un amico, insieme metterete un po' di ordine nelle vostre idee e poi si aspetterà. 
Come dice il grande Eduardo De Filippo
 "Adda passà a nuttate"!


Smoke Gets In Your Eyes
(Music by Jerome Kern and Lyrics by Otto Harbach) 

They asked me how I knew
My true love was true
I of course replied
"Something here inside
Cannot be denied "

They said: "Some day you'll find
All who love are blind
When you heart's on fire
You must realize
Smoke gets in your eyes"

So I chaffed them, and I gaily laughed
To think they would doubt our love
And yet today, my love has gone away
I am without my love

Now laughing friends deride
Tears I cannot hide
So I smile and say:
"When a lovely flame dies
Smoke gets in your eyes"

Smoke gets in your eyes



Hai Fumo Negli Occhi


Mi hanno chiesto come sapessi
Che il mio vero amore fosse vero,
Naturalmente ho risposto
"Qualcosa qui dentro
non può essere negato".

Mi hanno detto: "Un giorno scoprirai
Che tutti quelliche amano sono  ciechi,
Che quando il tuo cuore brucia
Devi renderti conto
Che hai del fumo negli occhi".

Allora io li ho preso in giro
e ho sorriso felice
Al pensiero di come potessero
Mettere in dubbio il mio amore-
E ora che il mio amore è andato via
Sono senza amore

Ora gli amici ridendo contestano
Le mie lacrime che non so nascondere
Allora sorrido dicendo:
"Quando una fiamma d'amore si spegne
hai il fumo negli occhi".

Hai il  fumo negli occhi