L'ho sempre ammesso: sono una sognatrice.
(la musica è "Gracefully" di G.Marradi)
Sono sempre in un equilibrio precario.
Mi muovo tra razionalità, intuizione e immaginazione.
Ho bisogno di un po' di tempo e l'aiuto dei miei punti di riferimento per poter analizzare accuratamente i fatti ed arrivare ad una visione disincantata della realtà (un esempio è in questo mio post).
Devo confessarlo, è così bello farsi dondolare su questa altalena, mi sembra che addolcisca la pillola o che mi deresponsabilizzi un po'.
Ed è anche, in un certo senso rassicurante sapere che quello che accade è così perchè la mia volontà non ha nessun valore decisivo.
D'altro canto, ci tirano su con le favole nell'infanzia, ci fanno sognare mondi inesistenti nell'adolescenza e non se ne dovrebbero portare i segni da adulti?
Per i nostri avi non erano sempre presenti i Lari, i Penati e tutte le altre figure che proteggevano a loro modo la casa degli umani?
Chi non ha mai sentito nominare personaggi fantasiosi come il Monachicchio, Monaciello, Scazzamarrieddhru, Larieddhu, Sciacuddhi, Mazaròl, Mazapegul e molti altri protagonisti delle nostre antiche leggende?
Tutti questi personaggi, con caratteristiche peculiari simili tra loro, nella letteratura per l'infanzia ci hanno fatto sognare da bambini e da grandi potrebbero essere presi in prestito per fungere da veri e propri espedienti catartici.
A ben riflettere, il folletto e le fate, così ufficialmente vengono identificati tutti quei variegati ed affascinanti personaggi, avevano la funzione del "deus ex maquina" dell'antico teatro classico: davano una svolta decisiva alle storie intricate .
I fatti narrati basati su avvenimenti reali o verosimili, si intrecciavano a tal punto che non potevano concludersi in modo facile ed attendibile, così c'era sempre un qualcosa di irreale e magico, un personaggio imprevedibile magistralmente introdotto che faceva superare "l'impasse" con un tocco geniale e fantastico.
Nel teatro classico il "Deus ex Maquina" cadeva letteralmente dall'alto della scena col compito di fornire un provvidenziale epilogo della storia, normalmente tragica. La conclusione non era del tutto sulla stessa linea logica umana della trama svolta, ma era nella logica degli dei.
Nella mia infanzia era sempre presente il provvidenziale "folletto trafughino", una presenza su cui si scaricavano tutte le responsabilità derivanti dalle nostre pessime abitudini. Le sparizione di oggetti, dovute al disordine e alla pigrizia tipica dell'infanzia, per esempio, erano sempre attribuite a quel fantomatico personaggio.
Peccato che questi personaggi molto utili, su cui addossare tutte le colpe dovute alle mancanze umane non ci siano più.
Sarebbero molto utili, servirebbero a tutti e in ogni campo. Ci aiuterebbero a rassegnarci, certamente a non risolvere situazioni imbarazzanti, ma sarebbero sempre lì pronti a fare da capro espiatorio.
Per la cattiva gestione e il mancato senso di responsabilità dilagante nella nostra attualità, molto spesso vengono a crearsi delle situazioni perniciose, molto complicate e paradossalmente intricate, penso che un bel "Deus ex Maquina" sarebbe veramente molto comodo.
Sarebbe un bel prendersi in giro, sì, ma d'altro canto ci siamo abituati, lo hanno sempre fatto comunque gli altri.
L'attesa di una soluzione fortunosamente illogica arrivata dal cielo ci aumenterebbe la speranza di poter arrivare a soluzioni per noi più vantaggiose.
A questo punto mi è sorto un dubbio: la speranza nel tocco fatato della bacchetta magica è stata, e lo è ancora, sempre ben celata dentro di noi?
Aspettiamo sempre, come facevamo da bambini, le fate, i folletti, i Super Eroi o Goldrake e tutti gli altri per poter risolvere i nostri problemi?
Ho bisogno di un po' di tempo e l'aiuto dei miei punti di riferimento per poter analizzare accuratamente i fatti ed arrivare ad una visione disincantata della realtà (un esempio è in questo mio post).
Devo confessarlo, è così bello farsi dondolare su questa altalena, mi sembra che addolcisca la pillola o che mi deresponsabilizzi un po'.
Ed è anche, in un certo senso rassicurante sapere che quello che accade è così perchè la mia volontà non ha nessun valore decisivo.
D'altro canto, ci tirano su con le favole nell'infanzia, ci fanno sognare mondi inesistenti nell'adolescenza e non se ne dovrebbero portare i segni da adulti?
Per i nostri avi non erano sempre presenti i Lari, i Penati e tutte le altre figure che proteggevano a loro modo la casa degli umani?
Chi non ha mai sentito nominare personaggi fantasiosi come il Monachicchio, Monaciello, Scazzamarrieddhru, Larieddhu, Sciacuddhi, Mazaròl, Mazapegul e molti altri protagonisti delle nostre antiche leggende?
Tutti questi personaggi, con caratteristiche peculiari simili tra loro, nella letteratura per l'infanzia ci hanno fatto sognare da bambini e da grandi potrebbero essere presi in prestito per fungere da veri e propri espedienti catartici.
A ben riflettere, il folletto e le fate, così ufficialmente vengono identificati tutti quei variegati ed affascinanti personaggi, avevano la funzione del "deus ex maquina" dell'antico teatro classico: davano una svolta decisiva alle storie intricate .
I fatti narrati basati su avvenimenti reali o verosimili, si intrecciavano a tal punto che non potevano concludersi in modo facile ed attendibile, così c'era sempre un qualcosa di irreale e magico, un personaggio imprevedibile magistralmente introdotto che faceva superare "l'impasse" con un tocco geniale e fantastico.
Nel teatro classico il "Deus ex Maquina" cadeva letteralmente dall'alto della scena col compito di fornire un provvidenziale epilogo della storia, normalmente tragica. La conclusione non era del tutto sulla stessa linea logica umana della trama svolta, ma era nella logica degli dei.
Nella mia infanzia era sempre presente il provvidenziale "folletto trafughino", una presenza su cui si scaricavano tutte le responsabilità derivanti dalle nostre pessime abitudini. Le sparizione di oggetti, dovute al disordine e alla pigrizia tipica dell'infanzia, per esempio, erano sempre attribuite a quel fantomatico personaggio.
Peccato che questi personaggi molto utili, su cui addossare tutte le colpe dovute alle mancanze umane non ci siano più.
Sarebbero molto utili, servirebbero a tutti e in ogni campo. Ci aiuterebbero a rassegnarci, certamente a non risolvere situazioni imbarazzanti, ma sarebbero sempre lì pronti a fare da capro espiatorio.
Per la cattiva gestione e il mancato senso di responsabilità dilagante nella nostra attualità, molto spesso vengono a crearsi delle situazioni perniciose, molto complicate e paradossalmente intricate, penso che un bel "Deus ex Maquina" sarebbe veramente molto comodo.
Sarebbe un bel prendersi in giro, sì, ma d'altro canto ci siamo abituati, lo hanno sempre fatto comunque gli altri.
L'attesa di una soluzione fortunosamente illogica arrivata dal cielo ci aumenterebbe la speranza di poter arrivare a soluzioni per noi più vantaggiose.
A questo punto mi è sorto un dubbio: la speranza nel tocco fatato della bacchetta magica è stata, e lo è ancora, sempre ben celata dentro di noi?
Aspettiamo sempre, come facevamo da bambini, le fate, i folletti, i Super Eroi o Goldrake e tutti gli altri per poter risolvere i nostri problemi?
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p.s.: Scusatemi,
se avete gradito la lettura di questo post e ne siete convinti,perchè non votarmi ( anche questo post è su oknotizie.virgilio.it) qui :
Ve ne sono molto grata,
GRAZIE!!!
GRAZIE!!!