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«Io prendo manciate di parole e le lancio in aria; sembrano coriandoli, ma alla fine vanno a posto come le tessere di un mosaico».
(Renato Rascel)

martedì 3 aprile 2012

IL TEMPO E LA CONTEMPORANEITA'

AS TIME GOES BY




Molto spesso mi soffermo a riflettere sul tempo, cioè come venga considerato da noi uomini e come ci vincoli alla società, alle mode e alle politiche che si susseguono e quanta confusione imperi nel nostro tempo.
Avendo a disposizione dei modelli standardizzati, ormai cliché formulati e codificati dal "buon senso", o "common sense" anglosassone, fino agli anni sessanta per la gente comune non ci sono stati problemi per come comportarsi nella società. Si era sicuramente un po' piatti, ingrigiti e fondamentalmente privi di personalità, ma forse più rassegnati alla sopportazione. 
Fino alla rivoluzione culturale del '68 ci avevano pensato gli altri dall'alto della loro sapienza o della loro potenza a dirci cosa fare. In tutto il mondo “civile” si erano sempre seguiti degli stereotipi da imitare nelle varie occasioni della vita. Un bell’esempio è quello della grande regina Vittoria che in Inghilterra aveva fatto redigere e distribuire ad ogni famiglia del suo regno un libriccino,” Il Manuale delle Buone Maniere”, in cui per ogni occasione c’era la giusta etichetta da seguire per non essere considerate persone incivili. Come ci si doveva vestire, parlare o anche guardare e principalmente quale era l'età giusta consentita per affrontare ogni esperienza.
Va considerato, però, il periodo storico: imperava il ”credere e obbedire” e le cose era meglio che funzionassero così. Sicuramente con molta ipocrisia ma non si può nascondere che era un bell’apparire.

In Italia c’era stato molto tempo prima Monsignor Giovanni Della Casa famosissimo e noto soprattutto come autore del manuale di belle maniere "Galateo" (scritto probabilmente dopo il 1551 ma pubblicato postumo nel 1558), che fin dalla pubblicazione godette sempre di grande successo. Considerate, però, l'indice di alfabetizzazione di quel tempo e vi farete un'idea di quanto la società aveva potuto trarne vantaggio.
Ognuno tra le persone colte e stimate sapeva a quale stereotipo appartenere e come comportarsi nel relazionarsi con tutti, ma soprattutto quando era finita un'età e ne era cominciata un'altra. Cioè a quale età incominciare e a quale età finire.
Quindi, oltre che nel lavoro anche nella vita sociale si sapeva mirare e prospettare il ruolo a cui appartenere. Gli uomini sapevano a quale età essere punto di riferimento sociale e quando passare alla storia anche se ancora vivi.
C’erano anche le eccezioni, perché no, ma quelli che avevano già dato erano la maggioranza. Le donne, purtroppo sapevano a quale età dover prendere marito o entrare in società etc. e principalmente a non essere mai la” pietra dello scandalo” per non far fare brutta figura.
Molto triste e frustrante davvero! 
Ora c'è sempre qualcuno in rete, sui rotocalchi, in TV che si affanna a divulgare come comportarsi o non comportarsi in certe occasioni, non so quanto venga ascoltato vista la cafonaggine che impera ovunque. Ma non c'è nessuno che si sforza di raccomandare che il tempo passa e che solo per i vini è valido l'invecchiamento che migliora la qualità, anzi sembra quasi che si aspetti l'invecchiamento dei giovani per migliorare la società.!?




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p.s.:  Scusatemi,
se avete gradito questo post e ne siete convinti, perchè non votarmi, anche questo post è su oknotizie.virgilio.it:
Ve ne sono veramente molto grata,
GRAZIE!!!

11 commenti:

  1. Non per niente, ma solo per prova:
    QUI NON CI SI ANNOIA MAI, OGNI GIORNO C'E' UNA NOVITA'!!!
    Se non riuscite a postarmi un commento cominceremo ad attivare le segnalazioni di fumo :)
    Grazie
    Cle

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  2. Il Bon Ton, che suggestione! E' vero ingessa, ma quanta sicurezza può dare. E' come nel dubbio... giacca e cravatta! Eh! Eh! :)

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    1. Grazie per essere passato da me, sei sempre benvenuto.
      Sono d'accordo con te, il Bon Ton può dare molta sicurezza, ci rende anche disinvolti, ma ci deve essere sempre alla base, oltre al buon gusto, una personalità schietta, spontanea ma principalmente non deve mancare il buon senso e l'uomo quello che sa riconoscere il momento di lasciare.

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  3. ciao Cle,ottimo suggerimento i segnali di fumo,visto la lentezza del blog,ma non so se dipende dal mio p.c.l'operatore della mia linea telefonica dice che tutto funziona bene,lo porterò un'altra volta dal tecnico, perchè mi hanno suggerito di installare windows-7,in quanto più "leggero"...che sarà mai ? !! :-)
    sono riuscita a scrivere un'altro post ma vedo che compare ancora l'immagine di quello precedente,ma è difficile individuare quando si sbaglia....
    cmq,per rimanere in tema quello che spesso "spaventa" sono le persone con..."identita",se poi sono donne,ancora di più!
    Dovrebbe essere,invece, "rassicurante" l'immagine di un essere umano,che cammina dritto sulle sue gambe nonostante le tante difficoltà di questo mondo...ciao,e sempre buona giornata,è quasi arrivato il fine settimana !

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    1. Le persone con una falsa identità sono sempre destabilizzanti. Le donne sono geniali in queste manifestazioni, lo ammetto. Fanno sfoggio degli stereotipi più viscidi e disarmanti. Quello che mi urta tanto sono le manifestazioni false empatie con lacrime di coccodrillo con sfoggio di affettata umanità e strumentalizzazione delle proprie competenze o esperienze, procedono nello slalom delle conquiste costi quel che costi.
      ...ma nella loro culture, esperienza e ambiguità hanno per caso dimenticato che c'è una Samarcanda per tutti?

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  4. Mi ha molto colpito ilo richiamo alle "buone maniere". Che sembrano travolte dall'uso corrente, fino a sembrare bizzarrie da gente un po' rimbecillita. A me che viene naturale, per dire, aprire le porte o cedere il posto sul tram alle donne, fa un po' specie vedere che poi semplici norme di cortesia facciano scattare una certa diffidenza: della serie "se questo fa il gentile, è perchè sotto sotto tende a fregarmi". A volte ho il dubbio di aver sbagliato epoca, oppure di averla combinata talmente grossa in una vita precedente da essermi meritato questo karma negativo, in cui si ha bisogno di apparire "vincenti" ad ogni costo. personalmente, faccio il tifo per i perdenti.....

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    1. Here you are out of the spam.
      Hai perfettamente centrato un aspetto del problema. La mancanza di un codice morale genera insicurezza e favorisce l'egoismo e la maleducazione.

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  5. Sono felice che tu sia passata da me e ti ringrazio per il tuo commento.
    Sei sempre la benvenuta.

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  6. I feel very honoured and touched by your kind words on my birthday!
    thank you so much for the dedication!
    kisses and have the greatest weekend!

    http://cottoncandy-peaches.blogspot.com/

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  7. No matter, you are always welcome, you are so proper and kind to deserve more than that.
    Many more wishes for all the best things you desire, you deserve that.
    Have a wonderful new week!
    Smiles & kisses

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Ciao, grazie per essere arrivati qui tra le mie "Reveries".
La mia curiosità di conoscervi è grande, se vi va, lasciate qui un commento.
... e se non avete un blog, postate come anonimo, ma lasciate il vostro nome, mi piace vedervi come persone