Foto da Google di Nick Stellino |
Ero ancora a Parma dove, come ben si sa in tutto il mondo, il Parmigiano è per antonomasia la squisitezza inconfondibile che conosciamo tutti.
Avevo assistito ad una conferenza sulla tutela del Parmigiano (non ricordo quale ente l’aveva patrocinata, ne vedo tante che mi confondo facilmente).
Era un discorso prettamente economico in cui si mettevano in evidenza le frodi alimentari che ledendo il nome dei prodotti tipici italiani ledono anche l’economia italiana.
Avevano posto l’accento sulla invasione del mercato mondiale, soprattutto americano, da parte del “Parmesan” che tranne l’assonanza del suo nome, di parmigiano non aveva e non ha proprio nulla.
Non solo come curiosità, avevano anche parlato di una nuova etichetta: “il Parmigiano Vegano”, fatto con mandorle tritate e altri elementi ma di formaggio neanche un odore, proprio per una logica fondamentale dei vegani che non mangiano carni e loro derivati.
In quel periodo non avevo un mio blog, né un account, lasciavo dei commenti che firmavo come Ms Reveries nei blog dei miei amici.
Nel blog del mio amico Happy Cactus c’era un post in cui parlava proprio di questo nuovo “ritrovato merceologico”. Lasciai lì un commento che ho da poco riletto, così mi sento in dovere di riprendere il suggerimento che avevo scritto e completarlo con questa antichissima ricetta.
È la quotidianietà dei popoli poveri e della nostra gente che nel tempo ha arricchito con ingredienti genuini e molto salutari.
È un pezzo della nostra storia, lo dicono l’olio e l’aglio, il prezzemolo e il pane tostato e grattugiato, il peperoncino e anche le alici sotto sale per le genti delle coste. Si intende che in origine era pasta fatta a mano e che di recente è stata sostituita dagli spaghetti.
È un pezzo della nostra storia, lo dicono l’olio e l’aglio, il prezzemolo e il pane tostato e grattugiato, il peperoncino e anche le alici sotto sale per le genti delle coste. Si intende che in origine era pasta fatta a mano e che di recente è stata sostituita dagli spaghetti.
È una ricetta molto veloce, vi consiglio di procurarvi del prezzemolo freschissimo e del peperoncino anche fresco se vi è possibile e naturalmente i vegani non metteranno le acciughe.
Di grattugiare del pane secco, non comprate quello in confezioni del supermercato, risparmierete e sarà anche più adatto, tostatelo in una padella antiaderente a fuoco moderato, rimescolando e facendo attenzione che non vi si bruci.
(Cari vegani in questo caso sono anch’io come voi, lo preferisco al parmigiano).
GLI INGREDIENTI:
500gr di spaghetti
1 spicchio d’aglio
Una buona manciata di prezzemolo tritato
5-6 filetti di acciughe salate sott’olio (questo solo per i non vegani)
1 bel peperoncino spezzato in due
Olio extra vergine d’oliva (senza avarizia)
Abbondante pane grattugiato caldo e appena tostato
Sale q.b.
In una pentola con abbondante acqua salata mettete a cuocere gli spaghetti.
Contemporaneamente in una padella soffriggete l’olio con lo spicchio d’aglio e il peperoncino a fiamma moderata. Quando è imbiondito si toglie l’aglio e se il peperoncino è molto piccante togliete anche questo.
Pochi secondi prima di scolare la pasta mettete nella padella con il soffritto le acciughe e rimescolatele per qualche minuto fino ad ottenere una crema.
Versate gli spaghetti nella padella bollente, abbassate la fiamma e spadellate per pochi minuti, versateci il prezzemolo tritato e un po’ del pane grattugiato.
Rimescolate il tutto ben bene e rimpiattate.
Servite con dell’altro pane grattugiato, servirà a rendere meno evidente l’olio se si è abbondato troppo e a dare un tocco più gustoso al tutto.
….e BUON APPETITO!!!