Un regalo tanto desiderato, sempre sognato,
e ora....
Miracolosamente ricevuto!
Immagine dal web |
Sono ancora così emotivamente scossa che non so come cominciare.
Ma tranquilli, è proprio una bellissima storia!
Ma tranquilli, è proprio una bellissima storia!
I protagonisti?
Ve li presento subito:
ZAZZA' e ACHILLE, e CASSIOPEA, così in ordine di anzianità
Chi sono?
Da più di 25 anni sono con noi, almeno nel nostro cuore, ma sono stati, e continuano ad esserlo sempre, i nostri pets .
Sono una famiglia di testudo hermanni ovvero tartarughe di terra.
Achille e Zazzà hanno visto crescere i miei figli, hanno fatto parte della loro vita dall'infanzia e li hanno accompagnati per tutta la loro adolescenza e anche oltre.
Erano il loro orgoglio ed anche l'ammirazione dei loro amichetti.
Sapevo che il mio secondogenito, a cui avevamo regalato Achille, un maschio di tredici anni quando lui ne aveva solo sette o otto, lo aveva portato a scuola su richiesta della sua straordinaria maestra. Era stato inconsapevole protagonista nella classe ed "usato" come sussidio didattico. Pare che successivamente la stessa avventura fosse toccata anche a Zazà.
Non avevo mai capito quanto potessero essere stati importanti anche per quei ragazzini. Me ne resi conto quando ormai Zazzà ed Achille erano con noi già da una decina di anni. Uno di loro me lo ero ritrovato come alunno al primo anno nelle superiori.
A scuola, in una lezione sulla famiglia anglosassone, avevo parlato dei "pets" come membri di tutto rispetto e considerati a tutti gli effetti parte del nucleo famigliare. Per dimostrare che aveva capito il concetto, un ragazzo, coetaneo di mio figlio, fece il nome di Achille.
Sapevo che aveva frequentato la stessa classe del mio secondogenito nelle elementari ma mi aveva sorpreso il fatto che conoscesse come mai lo avevamochiamato Achille.
Achille è velocissimo, una cosa inaspettata per noi che abbiamo sentito dire sempre "lento come una tartaruga"!
Al nostro primo incontro, non riuscivamo a stargli dietro e mio marito lo aveva fermato dicendogli: "Vieni qua; Piè Veloce, dove vuoi andare?", avendo una grande passione per la mitolagia greca, mio figlio cominciò a gridare rivolgendosi alla povera bestiolina un po' spaventata: "Tu sei Achille, allora!".
Sì anche adesso, come allora, è velocissimo e temerario. Qualche volta lo abbiamo anche perduto e poi ritrovato fortunatamente a qualche isolato dalla nostra casa, o qualcuno ce lo ha riportato.
Ci piacciono tantissimo gli animali, ma non vogliamo far loro violenza relegandoli in casa e in cattività costringendoli ad una vita egoisticamente a dimensione umana. Così, non ricordo se l'anno successivo o lo stesso anno, arrivò Zazzà, una signorina tartaruga sui 15-18 anni.
"Perchè proprio questo nome?" è stata la domanda ricorrente di tutti. Essendo molto schiva, anzi meglio, meno avventurosa del suo compagno, usava nascondersi ad ogni piccola sensazione di cambiamento esterno.
Appena arrivata a casa, il primo giorno, messa per terra in giardino, improvvisamente era scomparsa dalla nostra vista. Come faccio sempre per sdrammatizzare una situazione imbarazzante, cominciai a canticchiare "Addò sta Zazzà" (dove sta Zazzà). Così tutti, quando la ritrovammo lì vicino, dietro un vaso, allegramente gridarono: "Sì, lei è Zazzà"
La loro vita è stata sempre così tranquilla e monotonamente coinvolgente. Letargo invernale per Zazzà, semiletargo per Achille e risveglio in primavera con vita sociale, anzi coniugale, tranquilla e disinvolta. Scoprimmo con sorpresa ed emozione che ci aspettavano, perchè appena sentivano la musica che immancabilmente ascoltavo di ritorno da scuola, si presentavano per darmi a loro modo il buon giorno. Aspettavano al sole, sotto il gradino della porta del giardino, per un saluto e un po' di frutta o verdura. E lo stesso rito si ripeteva con l'arrivo dei bambini di cui amavano le loro immancabili coccole, le loro risatine e le loro esclamazioni di gioia.
Abbiamo imparato tanto da loro, animali molto riservati ma molto decisi ed ostinati. Ci hanno insegnato a rispettare tutti gli animali con la conoscenza e la comprensione. Abbiamo capito bene che l'etologia non è una scienza che si studia sui libri, ma è la comprensione del pensiero del mondo animale e che ci insegna a non essere presuntuosi ed onniscienti padroni del mondo.
Il loro comportamento e le relative reazioni verso il mondo esterno all'inizio ci hanno un po' disorientati. Per la nostra completa ignoranza delle loro regole di vita, pensavamo che Achille non sopportasse la presenza di Zazzà. La mordeva e la inseguiva, dal mio punto di vista una vera persecuzione, sembravano vere e proprie violenze che finivano con fragorosi atti sessuali. Scusatemi ma da ignorante ed abituata a valutazioni umane per me era pura violenza, esagerato, vero? Ci ho messo un po' di tempo per capire che quello era il loro corteggiamento, ora so che l'amava come noi umani sappiamo amare.
Achille è stato un maschio molto esigente, Zazzà una madre che non ha forse mai conosciuto le sue creature. Con una puntualità sorprendente, verso la fine di giugno, deponeva tre o quattro uova. Non le interrava, non so perchè le deponesse lì, dove mettevamo il loro cibo, come se ce le donasse.
Per noi quello era un momento magico, ci elettrizzava letteralmente, ma ci metteva anche in un grande imbarazzo perchè non sapevamo cosa fare.
Ogni hanno sperimentavo quello che di volta in volta riuscivo a sapere consultando internet, enciclopedia e consigli di amici più fortunati, una mia collega ne aveva tante e diventavano sempre di più.
Così lo loro vita a due è continuata nella solita, monotona ma coinvolgente routine. Letargo invernale per Zazzà, semiletargo per Achille, risveglio, piena attività così per tutti questi anni fino alla primavera scorsa.
Una mattina, al risveglio dal letargo, ho notato in Zazzà dei gonfiori ed una lentezza un po' sospetta. Il suo modo così poco reattivo era durato tutto il giorno, mi aveva proprio inquietata.
Il giorno successivo l'ho trovata morta.
E' ancora con noi, sepolta nel luogo dove preferiva stare, all'ombra di un vecchio limone e sotto le calle e le violette.
Achille ha sofferto tanto per la sua scomparsa, l'ha cercata disperatamente, "annusando" e seguendo tutti i percorsi fatti da lei solitamente, con commovente e sconsolata perseveranza.
Ho sofferto tanto e ne soffro ancora, é stata oggetto dei miei sogni, non erano sogni tristi. La vedevo sempre circondata da tante piccole tartarughine, e una in particolare piccolissima sembrava volesse offrirmela. Erano bellissime!
Tutto questo tormento psicologico è durato fino a quando....
A questo punto non mi è facile continuare la storia, per me è ancora incredibile.
Dopo più di un mese dall'accaduto, una mattina, mio marito tutto emozionato con una voce e l'espressione di chi ha visto un miracolo, mi ha invitata ad uscire in giardino per vedere qualcosa che mi avrebbe fatta felice. Non so perchè ho pensato a quel piccolo esserino che Zazzà mi offriva nel sogno e gli ho detto meravigliandomi di ciò che dicevo: "C'è un'altra tartaruga, vero?".
non avevo finito di parlare e mi accorsi che giù in giardino con Achille che mangiava c'era un'incredibile visione. Apparsa come regalo del paradiso delle tartarughe, Cassiopea era lì, un esserino, una miniatura di 3,7 centimetri di diametro dal peso di 16 grammi che ora è con me in casa in semiletargo!
Perchè l'ho chiamata Cassiopea così con l'accordo di tutta la famiglia, perchè è venuta dal nulla come la saggia tartaruga parlante, amica di Momo dell'omonimo romanzo di M. Ende.
Ve li presento subito:
ZAZZA' e ACHILLE, e CASSIOPEA, così in ordine di anzianità
Chi sono?
Da più di 25 anni sono con noi, almeno nel nostro cuore, ma sono stati, e continuano ad esserlo sempre, i nostri pets .
Sono una famiglia di testudo hermanni ovvero tartarughe di terra.
Achille e Zazzà hanno visto crescere i miei figli, hanno fatto parte della loro vita dall'infanzia e li hanno accompagnati per tutta la loro adolescenza e anche oltre.
Erano il loro orgoglio ed anche l'ammirazione dei loro amichetti.
Sapevo che il mio secondogenito, a cui avevamo regalato Achille, un maschio di tredici anni quando lui ne aveva solo sette o otto, lo aveva portato a scuola su richiesta della sua straordinaria maestra. Era stato inconsapevole protagonista nella classe ed "usato" come sussidio didattico. Pare che successivamente la stessa avventura fosse toccata anche a Zazà.
Non avevo mai capito quanto potessero essere stati importanti anche per quei ragazzini. Me ne resi conto quando ormai Zazzà ed Achille erano con noi già da una decina di anni. Uno di loro me lo ero ritrovato come alunno al primo anno nelle superiori.
A scuola, in una lezione sulla famiglia anglosassone, avevo parlato dei "pets" come membri di tutto rispetto e considerati a tutti gli effetti parte del nucleo famigliare. Per dimostrare che aveva capito il concetto, un ragazzo, coetaneo di mio figlio, fece il nome di Achille.
Sapevo che aveva frequentato la stessa classe del mio secondogenito nelle elementari ma mi aveva sorpreso il fatto che conoscesse come mai lo avevamochiamato Achille.
Achille è velocissimo, una cosa inaspettata per noi che abbiamo sentito dire sempre "lento come una tartaruga"!
Al nostro primo incontro, non riuscivamo a stargli dietro e mio marito lo aveva fermato dicendogli: "Vieni qua; Piè Veloce, dove vuoi andare?", avendo una grande passione per la mitolagia greca, mio figlio cominciò a gridare rivolgendosi alla povera bestiolina un po' spaventata: "Tu sei Achille, allora!".
Sì anche adesso, come allora, è velocissimo e temerario. Qualche volta lo abbiamo anche perduto e poi ritrovato fortunatamente a qualche isolato dalla nostra casa, o qualcuno ce lo ha riportato.
Ci piacciono tantissimo gli animali, ma non vogliamo far loro violenza relegandoli in casa e in cattività costringendoli ad una vita egoisticamente a dimensione umana. Così, non ricordo se l'anno successivo o lo stesso anno, arrivò Zazzà, una signorina tartaruga sui 15-18 anni.
"Perchè proprio questo nome?" è stata la domanda ricorrente di tutti. Essendo molto schiva, anzi meglio, meno avventurosa del suo compagno, usava nascondersi ad ogni piccola sensazione di cambiamento esterno.
Appena arrivata a casa, il primo giorno, messa per terra in giardino, improvvisamente era scomparsa dalla nostra vista. Come faccio sempre per sdrammatizzare una situazione imbarazzante, cominciai a canticchiare "Addò sta Zazzà" (dove sta Zazzà). Così tutti, quando la ritrovammo lì vicino, dietro un vaso, allegramente gridarono: "Sì, lei è Zazzà"
La loro vita è stata sempre così tranquilla e monotonamente coinvolgente. Letargo invernale per Zazzà, semiletargo per Achille e risveglio in primavera con vita sociale, anzi coniugale, tranquilla e disinvolta. Scoprimmo con sorpresa ed emozione che ci aspettavano, perchè appena sentivano la musica che immancabilmente ascoltavo di ritorno da scuola, si presentavano per darmi a loro modo il buon giorno. Aspettavano al sole, sotto il gradino della porta del giardino, per un saluto e un po' di frutta o verdura. E lo stesso rito si ripeteva con l'arrivo dei bambini di cui amavano le loro immancabili coccole, le loro risatine e le loro esclamazioni di gioia.
Abbiamo imparato tanto da loro, animali molto riservati ma molto decisi ed ostinati. Ci hanno insegnato a rispettare tutti gli animali con la conoscenza e la comprensione. Abbiamo capito bene che l'etologia non è una scienza che si studia sui libri, ma è la comprensione del pensiero del mondo animale e che ci insegna a non essere presuntuosi ed onniscienti padroni del mondo.
Il loro comportamento e le relative reazioni verso il mondo esterno all'inizio ci hanno un po' disorientati. Per la nostra completa ignoranza delle loro regole di vita, pensavamo che Achille non sopportasse la presenza di Zazzà. La mordeva e la inseguiva, dal mio punto di vista una vera persecuzione, sembravano vere e proprie violenze che finivano con fragorosi atti sessuali. Scusatemi ma da ignorante ed abituata a valutazioni umane per me era pura violenza, esagerato, vero? Ci ho messo un po' di tempo per capire che quello era il loro corteggiamento, ora so che l'amava come noi umani sappiamo amare.
Achille è stato un maschio molto esigente, Zazzà una madre che non ha forse mai conosciuto le sue creature. Con una puntualità sorprendente, verso la fine di giugno, deponeva tre o quattro uova. Non le interrava, non so perchè le deponesse lì, dove mettevamo il loro cibo, come se ce le donasse.
Per noi quello era un momento magico, ci elettrizzava letteralmente, ma ci metteva anche in un grande imbarazzo perchè non sapevamo cosa fare.
Ogni hanno sperimentavo quello che di volta in volta riuscivo a sapere consultando internet, enciclopedia e consigli di amici più fortunati, una mia collega ne aveva tante e diventavano sempre di più.
Così lo loro vita a due è continuata nella solita, monotona ma coinvolgente routine. Letargo invernale per Zazzà, semiletargo per Achille, risveglio, piena attività così per tutti questi anni fino alla primavera scorsa.
Una mattina, al risveglio dal letargo, ho notato in Zazzà dei gonfiori ed una lentezza un po' sospetta. Il suo modo così poco reattivo era durato tutto il giorno, mi aveva proprio inquietata.
Il giorno successivo l'ho trovata morta.
E' ancora con noi, sepolta nel luogo dove preferiva stare, all'ombra di un vecchio limone e sotto le calle e le violette.
Achille ha sofferto tanto per la sua scomparsa, l'ha cercata disperatamente, "annusando" e seguendo tutti i percorsi fatti da lei solitamente, con commovente e sconsolata perseveranza.
Ho sofferto tanto e ne soffro ancora, é stata oggetto dei miei sogni, non erano sogni tristi. La vedevo sempre circondata da tante piccole tartarughine, e una in particolare piccolissima sembrava volesse offrirmela. Erano bellissime!
Tutto questo tormento psicologico è durato fino a quando....
A questo punto non mi è facile continuare la storia, per me è ancora incredibile.
Dopo più di un mese dall'accaduto, una mattina, mio marito tutto emozionato con una voce e l'espressione di chi ha visto un miracolo, mi ha invitata ad uscire in giardino per vedere qualcosa che mi avrebbe fatta felice. Non so perchè ho pensato a quel piccolo esserino che Zazzà mi offriva nel sogno e gli ho detto meravigliandomi di ciò che dicevo: "C'è un'altra tartaruga, vero?".
non avevo finito di parlare e mi accorsi che giù in giardino con Achille che mangiava c'era un'incredibile visione. Apparsa come regalo del paradiso delle tartarughe, Cassiopea era lì, un esserino, una miniatura di 3,7 centimetri di diametro dal peso di 16 grammi che ora è con me in casa in semiletargo!
Perchè l'ho chiamata Cassiopea così con l'accordo di tutta la famiglia, perchè è venuta dal nulla come la saggia tartaruga parlante, amica di Momo dell'omonimo romanzo di M. Ende.
Frammento video dol film MOMO tratto dall'omonima opera di M. Ende, belissima favola e splendido romanzo in cui co- coprotagonista è Cassiopea, una tartaruga che dialoga con una bambina, Momo, di cui si ignora del tutto il suo passato. Cassiopea le è sempre vicina le dà conforto e ottimi consigli. Splendida la colonna sonora di Branduardi: un incanto che emoziona tanto.