"rascel

«Io prendo manciate di parole e le lancio in aria; sembrano coriandoli, ma alla fine vanno a posto come le tessere di un mosaico».
(Renato Rascel)

giovedì 7 marzo 2013

ONE DAY, WE'LL BE....

Promemoria: ricorrenza 8 marzo


One day baby, we’ll be old
Un giorno bambina, saremo vecchi
And think of all the stories that we could have told.
E penseremo a tutte le storie che avremmo potuto dire
Asaf Avidan - One Day
 (Reckoning Song)

ONE DAY  (Reckoning Song)
UN GIORNO (Canzone confidenziale)

No more tears, my heart is dry
Non ho più lacrime, il mio cuore è arido
I don’t laugh and I don’t cry

Non rido e non piango
I don’t think about you all the time

Non penso a te tutto il tempo
But when I do – I wonder why

Ma quando lo faccio – Mi chiedo perché

You have to go out of my door

Devi uscire dalla mia porta
And leave just like you did before
Ed andar via proprio come hai fatto prima
I know I said that I was sure
So di aver detto che ero sicuro
But rich men can’t imagine poor.
Ma i ricchi non sanno immaginare la povertà.

One day baby, we’ll be old

Un giorno piccola, saremo vecchi

Oh baby, we’ll be old
Oh piccola, saremo vecchi

And think about the stories that we could have told
E penseremo alle storie che avremmo potuto dire

Little me and little you

Piccolo io e piccola tu
Kept doing all the things they do
Abbiamo continuato a fare tutte le cose che si fanno
They never really think it through
Non si è mai veramente creduto fosse possibile
Like I can never think you’re true
Come io non potrò mai pensare che tu fossi vera

Here I go again – the blame

Torno dinuovo qui – il biasimo
The guilt, the pain, the hurt, the shame
Il senso di colpa, il dolore, la vergogna
The founding fathers of our plane
I padri fondatori del nostro progetto
That’s stuck in heavy clouds of rain.
Che è bloccato nelle nuvole piene di pioggia.

One day baby, we’ll be old

Un giorno bambina, saremo vecchi
Oh baby, we’ll be old
Oh bambina, saremo vecchi
And think of all the stories that we could have told.
E penseremo a tutte le storie che avremmo potuto dire




(Leggere anche questo, è bello saperne di più)   


sabato 2 marzo 2013

IL BUONO, IL BRUTTO E IL CATTIVO


O. T
Non ho nulla da aggiungere!
La penso come un anno fa! qui e qui


... e sì, il buono, il brutto e il cattivo, come li distinguiamo?
Normalmente è difficile distinguere queste tre personalità, fortunatamente ci aiuta il loro appeal che in un certo qual modo ci coinvolge e ci orienta.
In questi giorni, però, il frastuono dei media mi disorienta. Non mi fa cogliere nessun segnale, negativo, positivo o altro, che me li faccia distinguere.
L'appeal mi sembra inesistente.
Mi chiedo se non siano tutti buoni, tutti brutti o anche tutti cattivi.
Forse non lo saprò mai, ma intanto mi propongo, e vi propongo, questo superbo Morricone nella speranza che mi ispiri.



venerdì 1 marzo 2013

UNA VERITA' INNEGABILE:

Appartenimme a morte !



A livella, magnifica poesia, una vera perla, ormai diventato il "memento mori" dell'antica Roma, il "fratello ricordati che devi morire" dei frati Trappisti.
Un Totò sempre più coinvolgente ci ricorda che l'unica uguaglianza nella vita dell'uomo è la morte, se vogliamo vivere non lo dobbiamo dimenticare.


"Appartenimme a morte" non penso che abbia bisogno di traduzione o spiegazione, inevitabilmente apparteniamo alla vita, ma per completezza siamo anche della morte.  
"Memento mori", in traduzione "ricordati che devi morire", era la frase che nell'antica Roma veniva detta  al generale vittorioso da uno tra i più umili servi. La gloria dell'eroe vincitore al rientro, così piena di onori che la folla gli tripudiava, poteva insuperbirlo facendogli montare la testa tanto da farlo sentire un dio, non soltanto un eroe. Era, quindi, saggio ricordargli l'epilogo che livella tutto. 
E "fratello ricordati che devi morire" è la frase che i monaci  trappisti  di clausura dell'ordine dei Cistercensi della Stretta Osservanza si dicono nel salutarsi, proprio per non perdere mai il senso della vita terrena che non può prescindere dalla morte.

 Con ogni probabilità, qualcuno è già ricorso ai famosi scongiuri. Ma perchè aver paura, non è umano, si inizia tutti uguali e si conclude ritornando tutti uguali, e questo non lo si dovrebbe dimenticare mai specialmente quando sembra che ci sia un eroe vittorioso.
"Siamo nati per morire" alludendo al defunto, naturalmente.questo lo si sente ai funerali perchè la morte crea sempre coinvolgimenti emotivi strani in chi continua a vivere.
Sembra una cinica banalità, ma il dolore, la prostrazione e la commozione  per la scomparsa di un parente o solo conoscente che sia, sono il risultato dello sconforto in cui si è caduti dopo il confronto con la nuova realtà. E' amarezza, delusione, sconfitta e delusione per la mancanza di chi non ci sarà più  come sostegno con la sua presenza fisica. 

 Sembra addirittura difficile pronunciare la sola parola morte. C'è una sorta di ipocrita auto protezione a non accettare la realtà, e questo non ci aiuta a immetterci nella nuova situazione. Questo accade perchè l'uomo non ammette facilmente la sua sconfitta. Ha persino difficoltà nel trovare le parole giuste per riconoscere semplicemente che una vita ha smesso la sua esistenza terrena. Ha anche la stessa difficoltà nel trovare parole di consolazione appropriate e sincere.
La nostra lingua, in questo caso, è ricca di eufemismi molto spesso ridicoli,   come “l’ultimo viaggio” o “l’estremo trapasso” o "passaggio a miglior vita” . 
Si preferisce il rifugio in frasi convenzionali come "se ne vanno solo i migliori". Ma perchè i migliori? Va bene è un modo per elogiare chi non c'è più, ma a chi è vivo spetta il dovere di fare una graduatoria? Ci piaccia o no dobbiamo pur avvicendarci tutti!
E poi, l'uso della parola "buonanima" come eufemismo per indicare  chi non ci sta più intorno con la sua presenza, magari anche ingombrante, forse perchè piace ricordarla solo per le sue buone azioni ormai irripetibili, o meglio ciò che di lui ha fatto più comodo agli altri. Non l'ho mai capito, anzi ci ho riso sopra. Perchè ci sono, però, anche le "malanime", ma per i morti non è un termine molto adatto: superstizione, pudore, vigliaccheria, convenzioni sociali, ma... forse tutto insieme, è il destino di tutti gli sconfitti importanti, e purtroppo anche da vivi. Diventano tutti "buonanime" dopo qualche tempo .

Alle "malanime" che affollano le piazze e i talk show, che gridano offendendo, gettandosi addosso tanto letame, ai vincitori trionfanti che pieni di superbia e boria hanno dimenticato la cosa principale della vita ci vorrebbe qualche umile figura che come nell'antica Roma dicesse loro:

 MEMENTO MORI o anche FRATELLO RICORDATI CHE DEVI MORIRE o semplicemente APPARTENIMME A MORTE!



domenica 24 febbraio 2013

Chi se la ricorda?

... io la ricordo cantata da una carissima nonnina che da bambina piccolissima avevo adottata con reciproco amore e coccole, ma anche così come nel video dalla voce del grandissimo Paolo Poli,
... poi la ricordo cantata dalle vocette dei miei figli,
... aspetto di ascoltarla nella versione 2000 dalla vocetta della mia nipotina

Non è un esempio di Italian Evergreen?

giovedì 21 febbraio 2013

OGGI MI FACCIO UN REGALO...


Immagine da Google

... sì me lo merito:
è il mio compleanno !


Immagine da Google
...anzi,  giacché ci sono, me ne faccio un'altro.
... questo sarà difficile dimenticarlo. "Remember me..."



Immaginr da Google
...ah, mi è stato appena regalato anche questo.
...aah ah, è  da parte di una persona speciale, anzi specialissima,
... mi piace,
the wrap is luxurious, ha tutto il fascino della sorpresa...
 e poi....
huuu hu, è una vera squisitezza!
... lo scarto lentamente, i bei regali mi emozionano moltissimo...



Vero che è bellissimo?
Mi ha fatto proprio commuovere...

ah ecco, c'è anche il testo e la traduzione,

bene, così si fa un po' di allegro caraoche tutti insieme. 
Zoe Jane
Writer(s): LEWIS, AARRON / MUSHOK, MICHAEL / WYSOCKI, JONATHAN / APRIL, JOHN
Well I want you to notice
To notice when I'm not around
To notice your eyes see straight through me
And speak to me without a sound

[Chorus]
I wanna hold you
Protect you from all of the things I've already endured
And I wanna show you
Show you all the things that this life has in
Store for you
And I'll always love you
The way that a father should love his daughter

When I woke up this morning
I cried as I walked to the door
I cried about how long I'll be away for
I cried about leaving you all alone

[Chorus]
Sweet Zoe Jane
Sweet Zoe Jane

So I wanted to say this
'Cause I wouldn't know where to begin
To explain to you what I have been through
To explain where your daddy has been

[Chorus]
Sweet Zoe Jane
Sweet Zoe Jane

Oh, amazing!!!
Thank you, honey, 
I know, for you I'm the kid at home,
but you may never be a father, my beloved girl!!!
Mmm... sorry, I think you are right, parents are always simply parents!!!
You are really great, my darling!!!
Zoe Jane
Be’, voglio che tu noti
Che tu noti quando non sono in giro
E so che i tuoi occhi vedono proprio attraverso di me
E mi parli senza un suono

Voglio stringerti, proteggerti da tutte le cose che ho già sopportato
Voglio mostrarti
Mostrarti tutte le cose che la vita riserva da parte per te
Ti amerò sempre
Nella maniera in cui un padre dovrebbe amare sua figlia

Quando sono uscito stamani
Ho pianto mentre camminavo verso la porta
Ho pianto per tutto il tempo che sarei stato via
Ho pianto perché ti stavo lasciando tutta sola

RIT.
Dolce Zoe Jane
Dolce Zoe Jane

Cosi volevo dire questo
Perchè non sapevo da dove cominciare
A spiegarti cosa ho passato
A spiegarti dove è stato il tuo papà

RIT.
Dolce Zoe Jane