"rascel

«Io prendo manciate di parole e le lancio in aria; sembrano coriandoli, ma alla fine vanno a posto come le tessere di un mosaico».
(Renato Rascel)

mercoledì 11 settembre 2013

CON TUTTO IL CUORE: TANTI AUGURI SCUOLA !

... mai come ora ne hai bisogno!
Nel mio surfing quotidiano mi sono imbattuta in  questo video di YouTube (http://www.youtube.com/watch?v=Dyk0H1_EXuU). Ve lo propongo, è adatto per tutte le età: ci siamo passati tutti.
Come dice Barbara Caci  che lo ha pubblicato, è un regalo.
...io l' ho accolto proprio come regalo ad una "vecchia" mamma , insegnante affetta da "sindrome scolastica acuta" che non smette di amare e odiare la scuola.



Ecco la presentazione del video con le raccomandazioni sempre valide di Abraham Lincoln.
Bene, è proprio quello che ho sempre pensato e sostenuto e per cui molto spesso anche lottando.

Pubblicato in data 11/ago/2013
"Un regalo per tutti i genitori, ma soprattutto per gli insegnanti che si prendono cura di bambini e i ragazzi con dedizione e considerano il loro lavoro come una "missione".
"Il carattere funzionale dell'insegnamento riduce l'insegnante a un semplice impiegato. Il carattere professionale dell'insegnamento porta a ridurre l'insegnante all'esperto. L'insegnamento deve ridiventare non più solamente una funzione, una specializzazione, una professione, ma un compito di salute pubblica: una missione.
Una missione di trasmissione.
La trasmissione richiede certamente competenza, ma richiede anche, oltre a una tecnica, un'arte.
Essa richiede ciò che nessun manuale spiega, ma che Platone aveva già indicato come condizione indispensabile di ogni insegnamento: l'eros, che è allo stesso tempo desiderio, piacere e amore, desiderio e piacere di trasmettere amore per la conoscenza e amore per gli allievi. L'eros permette di tenere a bada il piacere legato al potere, a vantaggio del piacere legato al dono. È ciò che in primo luogo può suscitare il desiderio, il piacere e l'amore dell'allievo e dello studente.
Là dove non c'è amore, non ci sono che problemi di carriera, di retribuzione, di noia per l'insegnamento.
La missione suppone evidentemente la fede, in questo caso la fede nella cultura e nelle possibilità della mente umana."
(Da Edgar Morin, "La testa ben fatta", Raffaello Cortina Editore)"

Lettera all'insegnante di suo figlio
(Abraham Lincoln Hodgenville, Kentucky, USA 12/2/1809 – Washington, USA 15/4/1865)

Dovrà imparare, lo so, che non tutti gli uomini sono giusti, che non tutti gli uomini sono sinceri.
Però gli insegni anche che per ogni delinquente, c’è un eroe;
che per ogni politico egoista c’è un leader scrupoloso
Gli insegni che per ogni nemico c’è un amico,
cerchi di tenerlo lontano dall’invidia, se ci riesce,
e gli insegni il segreto di una risata discreta.
Gli faccia imparare subito che i bulli sono i primi ad essere sconfitti.
Se può, gli trasmetta la meraviglia dei libri.
Ma gli lasci anche il tempo tranquillo per ponderare l’eterno mistero degli uccelli nel cielo, delle api nel sole e dei fiori su una verde collina.
Gli insegni che a scuola è molto più onorevole sbagliare piuttosto che imbrogliare.
Gli insegni ad avere fiducia nelle proprie idee, anche se tutti gli dicono che sta sbagliando.
Gli insegni ad essere gentile con le persone gentili e rude con i rudi.
Cerchi di dare a mio figlio la forza per non seguire la massa, anche se tutti saltano sul carro del vincitore.
Gli insegni a dare ascolto a tutti gli uomini,
ma gli insegni anche a filtrare ciò che ascolta col setaccio della verità, trattenendo solo il buono che vi passa attraverso.
Gli insegni, se può, come ridere quando è triste.
Gli insegni che non c’è vergogna nelle lacrime.
Gli insegni a schernire i cinici ed a guardarsi dall’eccessiva dolcezza.
Gli insegni a vendere la sua merce al miglior offerente, ma a non dare mai un prezzo al proprio cuore e alla propria anima.
Gli insegni a non dare ascolto alla gentaglia urlante e ad alzarsi e combattere, se è nel giusto.
Lo tratti con gentilezza, ma non lo coccoli, perché solo attraverso la prova del fuoco si fa un buon acciaio.
Lasci che abbia il coraggio di essere impaziente.
Lasci che abbia la pazienza per essere coraggioso.
Gli insegni sempre ad avere una sublime fiducia in sé stesso,
perché solo allora avrà una sublime fiducia nel genere umano.
So che la richiesta è grande, ma veda cosa può fare.
E’ un così caro ragazzo, mio figlio!

-----.....-----
Quale chiosa per questo difficilissimo e delicato argomento potrebbe essere più giusta ed opportuna del commento di una mamma, di un'amica blogger delicata e sensibile,  Catherine Sinclair (alias Mari di "dalla mia terra alla tua" ), che mi ha letteralmente commossa dando voce ai miei sentimenti di insegnante verso i miei studenti ormai genitori in campo?
Uso le sue parole per dire GRAZIE.

"Grazie cari alunni di esserci stati in questo cammino,
grazie di averci ricordato con la vostra presenza che
educare è accompagnare e poi lasciare...."

E' il messaggio  delle maestre a suo  figlio (e a tutta la sua classe) alla fine del ciclo scolastico della scuola elementare dopo cinque anni di conquiste reciproche.
Ecco, forse è meglio riportare tutto il testo.
"Il tempo è passato velocemente.
Ogni giorno si è aggiunto al successivo
come le perline colorate in un filo che non diventa mai collana.
Un filo aperto sull'oggi che è già domani,
che si allunga, si intreccia, si rompe, si disfa e di nuovo si tesse
in una lunga tela che ci racconta nella storia semplice di questi cinque anni insieme.
Una tela che ci porteremo sempre con noi e ci dice che quel filo, come quello di un aquilone
ora lo dobbiamo lasciare andare, perchè lo chiama un altro vento che
lo spingerà lontano.
Un'opera incompiuta la nostra, incompleta, aperta al domani.
Così deve essere! Le vostre maestre si fermano qui.
Mettiamo il punto. Punto e basta!
Perchè la nostra è una storia che continua.
Belli, irripetibili siete stati per noi, diversi ed unici nel modo d'essere,
ma uguali nel sentimento che proviamo per ciascuno di voi.
Dove noi finiamo, in un altro modo, inizia il vostro futuro.
Grazie cari alunni di esserci stati in questo cammino,
grazie di averci ricordato con la vostra presenza che
educare è accompagnare e poi lasciare...."


Grazie Mari

20 commenti:

  1. Mamma mia, ciò che scrive Lincoln è STUPENDO!
    Un grande messaggio per tutti.
    Lots of love, Lady*
    (Mi viene da piangere).

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    1. Un grande in tutti i sensi!
      È proprio quello che dovrebbe fare l'educatore responsabile e coscente che dedica la sua vita a fare da guida si giovani!
      Tutti siamo stati alunni ed abbiamo bei ricordi
      :-D
      un abbraccio

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  2. Spero che non ti arrabbi, ma - citandoti - l'ho trasmesso a un'insegnante.
    Ale

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    1. Ciao anonimo Ale, può linkarmi chiunque, ma che si attenga alle norme vigenti.
      Scusami perchè non lo chiede lei? Passerei a trovarla!

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  3. Parole che dovrebbero essere impresse nel cuore di ciascuno perché indicano una direzione, e non solo per l'insegnamento, suscitano energia, confortano di speranza, mostrano una luce là dove la moda del tempo e le pretese del mercato tendono a oscurare e disorientare.

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    1. ... giusto!
      Sono parole di un grande leader, il Padre degli Americani che non smette mai di essere un punto di riferimento. Parole sempre valide perchè espresse da chi è stato, ed è ancora, l'esempio dell'uomo onorevole con virtù e debolezze in tutta la sua vita, stranamente, le stesse di chi ha sempre vissuto sulla terra. Sono le basi del vivere umano, impresse nell'uomo dalla nascita, che però vanno sbiadendo, come in una sorta di mutazione dovuta forse da eccessivi stimoli delle mode e dello sfrenato consumismo, che porterà allo scatafascio se non si interviene con una sana educazione e anche rieducazione.
      Siamo tutti alunni e tutti educatori, non dovremmo dimenticarlo mai.
      Grazie Uriel, ti auguro di trascorrere un felici weekend godendoti questo capriccioso mese di settemmre!
      Un abbraccio

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  4. Oh, splendide parole, sia di uno che dell'altro! Evidentemente la verità e la ragionevolezza non hanno tempo né epoca, non è vero? Il testo di Lincoln avrebbe potuto essere scritto ieri ;-) Non trovo una riga con la quale non essere d'accordo, ed è molto raro eh! :-D

    Un abbraccione! :-)

    www.wolfghost.com

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    1. ... è proprio così, sono quello che è già impresso nel cuore umano, il nostro parìtrimonio dipartenza che stranamente il "progresso" tende a cancellare.
      Gli educatori responsabili lottano alacremente per ripristinare questo immensa dote, o cercano di evitare che ciò avvenga.
      A loro il mio grazie e il mio augurio!
      Buon weekend mio caro amico!

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  5. Splendide parole. Splendidi pensieri!
    Ti riporto qui di seguito il pensiero che hanno scritto le maestre a mio figlio (e a tutta la classe) alla fine del ciclo scolastico della scuola elementare:
    "Il tempo è passato velocemente.
    Ogni giorno si è aggiunto al successivo
    come le perline colorate in un filo che non diventa mai collana.
    Un filo aperto sull'oggi che è già domani,
    che si allunga, si intreccia, si rompe, si disfa e di nuovo si tesse
    in una lunga tela che ci racconta nella storia semplice di questi cinque anni insieme.
    Una tela che ci porteremo sempre con noi e ci dice che quel filo, come quello di un aquilone
    ora lo dobbiamo lasciare andare, perchè lo chiama un altro vento che
    lo spingerà lontano.
    Un'opera incompiuta la nostra, incompleta, aperta al domani.
    Così deve essere! Le vostre maestre si fermano qui.
    Mettiamo il punto. Punto e basta!
    Perchè la nostra è una storia che continua.
    Belli, irripetibili siete stati per noi, diversi ed unici nel modo d'essere,
    ma uguali nel sentimento che proviamo per ciascuno di voi.
    Dove noi finiamo, in un altro modo, inizia il vostro futuro.
    Grazie cari alunni di esserci stati in questo cammino,
    grazie di averci ricordato con la vostra presenza che
    educare è accompagnare e poi lasciare...."

    Un bacio
    Mari

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  6. ... grazie Mari, amica gentile e molto sensibile!
    ... grazie anche alle maestre del tuo ragazzo, come tutti gli educatori hanno donato quotidianamente le loro emozioni, le loro esperienze, hanno sceltole parole giuste nell'introdurre i fatti della vita e la loro preparazione professionale ha contribuito alla crescita completa di chi inizia il cammino in questa caotica esistenza umana. Sempre la stessa ma sempre diversa.
    Le abbraccio e con loro abbraccio anche la mia MAESTRA, la SIGNORA TINA PORZIO ARBORE, che resterà sempre nel mio "cuore" insieme ai miei affetti più cari!
    Stringo anche te in un fortissimo abbraccio e ricambio il tuo bacio

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  7. Carissima, così mi emozioni ancora di più!
    Le maestre di mio figlio sono state speciali. Ora lo saranno nuovamente per il mio piccolo che ha iniziato ora la stessa scuola. Sono felice di trascorrere con loro altri cinque anni...
    Ti abbraccio stretta stretta

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    1. Le tue parole riescono sempre a scatenare ricordi ed emozioni, non si può fare altro che accoglierle come espressione di chi conosce i veri valori della vita!
      La dedica delle maestre di tuo figlio, meglio dei tuoi figli, è da incorniciare!
      Non potevo far altro che inserirla nel post!
      BUON ANNO SCOLASTICO A TUTTI!!!

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  8. As a teacher, this post says a lot to me, dearest Cle.
    wish you a great week filled with many pleasant moments!
    a big hug

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    1. Hard work to be a teacher!!!!
      but the best I know :-)
      Have a very positive splendid school year, my dear teacher enjoying each moment of your life conquests!
      A big hug to you too, my kind friend!!!

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  9. E' vero, ma io sono una pasticciona!
    Comunque, lei è ILI6 - MariaRosaria nei miei link.
    Besos*

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    1. ... pasticciona ma simpatica! :-D
      Faccio un salto dalla tua amica: "my friend's friends are my friends" !!!

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  10. Risposte
    1. Thank you!
      Ms Reveries usually sleeps in her most fantastic way, and tonight she is sleeping well too!

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Ciao, grazie per essere arrivati qui tra le mie "Reveries".
La mia curiosità di conoscervi è grande, se vi va, lasciate qui un commento.
... e se non avete un blog, postate come anonimo, ma lasciate il vostro nome, mi piace vedervi come persone