Ho letto il post "Omofobie strabiche" della mia amica Ross(land), tratta gli stessi punti che vado rimuginando da tempo, con le stesse riflessioni ma non con la sua puntuale e lucida analisi che solo lei sa fare con tanto garbo, competenza e sensibilità.
Per me è come un manifesto che tutti dovrebbero leggere.
So che tra i miei amici blogger e tra quelli che passano in silenzio da qui, ci sono anche omosessuali, splendide e care persone e sento il dovere di divulgare quello che scrive Ross anche per loro.
Se mi fosse possibile lo farei leggere a Dario il mio ex alunno silenzioso, inebetito ed istupidito che mi ha sorriso dopo 5 anni, quando cioè si è liberato dell'oppressione dei genitori, dei pregiudizi e delle amarezze conseguenti e ha conosciuto un mondo, meglio, è riuscito a vedere e percepire il calore umano di chi da cinque anni gli era intorno: il suo mondo fatto di realtà che nulla hanno a che fare con il sesso. Come dice lei del suo amico, le ragazze lo hanno abbracciato con la loro spontaneità e il calore di chi sa che friend e friendship sono validi per tutti i generi.
Se potessi raggiungere Stefano, un ragazzo del basso Salento, che trent'anni fa confessava di farsi uno spinello solo la domenica per tirarsi un po' su, come mi diceva sorridendomi, per sentirsi rincuorato, tra lo scherno delle ragazze e dei ragazzi, suoi compagni di classe che dietro le sue spalle a gesti mi facevano capire che non andava proprio considerato tanto era gay.
Anche se forse troppo tardi, potrebbe avere la certezza che esistono persone come Ross che con la loro sensibilità sanno parlarne come la gente onesta vuole che se ne parli.
Grazie Grande Ross
Grazie Grande Ross
Ecco il link
...: Omofobie strabicheed ecco il post
sabato 27 luglio 2013
Omofobie strabiche
Il mio migliore amico era (è, ma non ci frequentiamo più), un omosessuale.
Con lui ho scambiato confidenze, dolori, lacrime, vacanze, montagne di libri, visto centinaia di films, scorazzato in giro per il mondo per inseguire un concerto o una mostra con quel piacere in più di avere per amico qualcuno con il quale condividi un'intera visione del mondo.
Ma non il sesso.
Non è mai sceso in piazza, che io ricordi, per partecipare a un Gay Pride e mai (che ricordi), ha sentito la necessità di dover fare una battaglia civile per prendersi il diritto a convivere con la persona del suo stesso sesso che amava, né gli è mai passato per la testa di volersi con questa sposare.
Abbiamo invece partecipato insieme a battaglie contro l'ostilità della burocrazia quando questa gli impediva di prendersi cura del suo compagno mentre questi era morente all'ospedale.
E prima ancora, insieme abbiamo partecipato alle battaglie civili per l'aborto, per il divorzio, per la depenalizzazione dell'uso delle droghe leggere, contro la fame nel mondo, per il diritto dei bambini nel mondo ad avere tutti un'educazione scolastica, contro tutte le mafie o per l'acqua pubblica, sulla quale è immorale concedere profitti (ma si concedono).
Tutte battaglie civili che non hanno un'identità sessuale, a ben vedere.
La sua amicizia mi ha insegnato meglio di qualunque codice penale che l'etichetta "omosessuale" ti può essere data a mo' di insulto per ragioni che nulla hanno a che fare con la sessualità e tutto con la miseria spirituale umana.
Trovo che vi sia sempre qualcosa di oscenamente pruriginoso, nelle persone che si occupano delle preferenze sessuali o delle camere da letto altrui.
C'era un motto, piuttosto in voga nei primi anni delle mie amicizie omosessuali, che dice forse più di quanto sembra:" Non sognarlo, fallo!".
Cui faceva seguito:" Veditela, 'sta cosa".
Come a dire che raramente è dato che un argomento tenga banco a lungo senza che chi lo tiene ossessivamente sul tavolo abbia un qualche personale conflitto non risolto sull'argomento di cui dibatte.
Ora, momento in cui pare che il sesso omosessuale sia tornato a essere l'ossessione più comune fra gli eterosessuali con zero conoscenza non solo del mondo omosessuale, ma della loro propria sessualità, mi sentirei di rispolverare entrambi i motti: "Vedetevela, 'sta cosa", e "Non sognatelo, fatelo!".
Indagassero a fondo infatti, i liberi dibattitori del tema omofobia, anche con metà dello zelo con cui si infilano non invitati nei pertugi altrui, potrebbero scoprire di coltivare in se stessi più amoralità di quanta ne potrebbero mai scoprire nelle caste pratiche sessuali di qualunque omosessuale.
Ah, certo, come dimenticarsene?
La morale comune, la famiglia, il nucleo fondativo della società, etc.
Più Mulino Bianco per tutti, concordo.
Peccato non sia data una famiglia in cui non covino rabbie deliranti e spesso orrendamente esplosive: è un rosario quotidiano di mariti che ammazzano le mogli, padri che ammazzano i figli, figli che ammazzano i padri, zii che stuprano le/i nipoti, fratelli che si accordano per far fuori i propri vecchi e godersi l'eredità, fidanzati bravi ragazzi che respinti organizzano lo stupro di gruppo dell'amata istantaneamente declassata a...
Tutte brave sacre famiglie, dedite tutte fino al giorno prima a sbandierare moralità e natura per il verso giusto, ne sono ragionevolmente certa.
Se poi si arriva, per contro, a una legge che vieta anche il solo esprimere un pensiero o una critica sull'omosessualità, punendo l'esercizio di tal pensiero addirittura con il carcere per omofobia, mi pare che siamo alla ratifica per legge di un'ignoranza sessuale assai diffusa.
Non basta la legge ordinaria per punire la discriminazione sessuale o la violenza di qualunque natura, contro un qualunque essere umano, di qualunque sesso questo sia?
Che poi, mi somiglia allo sguardo di un guercio, questa legge: punisce chi esprime pensieri offensivi contro un singolo orientamento sessuale (ogni altra perversione esclusa eh?, purché sia fra due sessi diversi, ça va sans dir), ma tace invece sul reato di tortura, che a me parrebbe tema su cui legiferare ben più urgente e grave, viste le non sentenze per assenza di una tal legge al processo per la macelleria umana al G8 a Genova.
Così mi chiedo: ma qual è il vero problema di chi si perde in discussioni e manifestazioni pro o contro questa legge sull'omofobia?
Che fa il paio, sia chiaro, con la legge sul femminicidio.
Che sia proprio la legge allora, a non funzionare, se anziché applicare i dispositivi di legge esistenti ci diventa necessario legiferare in modo personalizzato se a essere malmenato o ucciso o offeso o perseguitato è una donna o un omosessuale o un bambino o un...
O forse c'è che qualcosa non va in noi.
Forse non abbiamo proprio voglia di evolverci come umani, se ancora non riusciamo a convivere con le mille diverse interpretazioni dell'esistenza, che ogni essere umano rappresenta con il suo solo esistere, e reagiamo a ogni diversità e a ogni pensiero differente dal nostro con la stessa brutalità pavloviana dell'ominide del paleolitico che conosce ancora solo l'uso dei latrati bisillabici e della clava, che alza minaccioso contro ogni cosa a lui sconosciuta che si muova sotto il suo ristretto angolo di cielo.
Con lui ho scambiato confidenze, dolori, lacrime, vacanze, montagne di libri, visto centinaia di films, scorazzato in giro per il mondo per inseguire un concerto o una mostra con quel piacere in più di avere per amico qualcuno con il quale condividi un'intera visione del mondo.
Ma non il sesso.
Non è mai sceso in piazza, che io ricordi, per partecipare a un Gay Pride e mai (che ricordi), ha sentito la necessità di dover fare una battaglia civile per prendersi il diritto a convivere con la persona del suo stesso sesso che amava, né gli è mai passato per la testa di volersi con questa sposare.
Abbiamo invece partecipato insieme a battaglie contro l'ostilità della burocrazia quando questa gli impediva di prendersi cura del suo compagno mentre questi era morente all'ospedale.
E prima ancora, insieme abbiamo partecipato alle battaglie civili per l'aborto, per il divorzio, per la depenalizzazione dell'uso delle droghe leggere, contro la fame nel mondo, per il diritto dei bambini nel mondo ad avere tutti un'educazione scolastica, contro tutte le mafie o per l'acqua pubblica, sulla quale è immorale concedere profitti (ma si concedono).
Tutte battaglie civili che non hanno un'identità sessuale, a ben vedere.
La sua amicizia mi ha insegnato meglio di qualunque codice penale che l'etichetta "omosessuale" ti può essere data a mo' di insulto per ragioni che nulla hanno a che fare con la sessualità e tutto con la miseria spirituale umana.
Trovo che vi sia sempre qualcosa di oscenamente pruriginoso, nelle persone che si occupano delle preferenze sessuali o delle camere da letto altrui.
C'era un motto, piuttosto in voga nei primi anni delle mie amicizie omosessuali, che dice forse più di quanto sembra:" Non sognarlo, fallo!".
Cui faceva seguito:" Veditela, 'sta cosa".
Come a dire che raramente è dato che un argomento tenga banco a lungo senza che chi lo tiene ossessivamente sul tavolo abbia un qualche personale conflitto non risolto sull'argomento di cui dibatte.
Ora, momento in cui pare che il sesso omosessuale sia tornato a essere l'ossessione più comune fra gli eterosessuali con zero conoscenza non solo del mondo omosessuale, ma della loro propria sessualità, mi sentirei di rispolverare entrambi i motti: "Vedetevela, 'sta cosa", e "Non sognatelo, fatelo!".
Indagassero a fondo infatti, i liberi dibattitori del tema omofobia, anche con metà dello zelo con cui si infilano non invitati nei pertugi altrui, potrebbero scoprire di coltivare in se stessi più amoralità di quanta ne potrebbero mai scoprire nelle caste pratiche sessuali di qualunque omosessuale.
Ah, certo, come dimenticarsene?
La morale comune, la famiglia, il nucleo fondativo della società, etc.
Più Mulino Bianco per tutti, concordo.
Peccato non sia data una famiglia in cui non covino rabbie deliranti e spesso orrendamente esplosive: è un rosario quotidiano di mariti che ammazzano le mogli, padri che ammazzano i figli, figli che ammazzano i padri, zii che stuprano le/i nipoti, fratelli che si accordano per far fuori i propri vecchi e godersi l'eredità, fidanzati bravi ragazzi che respinti organizzano lo stupro di gruppo dell'amata istantaneamente declassata a...
Tutte brave sacre famiglie, dedite tutte fino al giorno prima a sbandierare moralità e natura per il verso giusto, ne sono ragionevolmente certa.
Se poi si arriva, per contro, a una legge che vieta anche il solo esprimere un pensiero o una critica sull'omosessualità, punendo l'esercizio di tal pensiero addirittura con il carcere per omofobia, mi pare che siamo alla ratifica per legge di un'ignoranza sessuale assai diffusa.
Non basta la legge ordinaria per punire la discriminazione sessuale o la violenza di qualunque natura, contro un qualunque essere umano, di qualunque sesso questo sia?
Che poi, mi somiglia allo sguardo di un guercio, questa legge: punisce chi esprime pensieri offensivi contro un singolo orientamento sessuale (ogni altra perversione esclusa eh?, purché sia fra due sessi diversi, ça va sans dir), ma tace invece sul reato di tortura, che a me parrebbe tema su cui legiferare ben più urgente e grave, viste le non sentenze per assenza di una tal legge al processo per la macelleria umana al G8 a Genova.
Così mi chiedo: ma qual è il vero problema di chi si perde in discussioni e manifestazioni pro o contro questa legge sull'omofobia?
Che fa il paio, sia chiaro, con la legge sul femminicidio.
Che sia proprio la legge allora, a non funzionare, se anziché applicare i dispositivi di legge esistenti ci diventa necessario legiferare in modo personalizzato se a essere malmenato o ucciso o offeso o perseguitato è una donna o un omosessuale o un bambino o un...
O forse c'è che qualcosa non va in noi.
Forse non abbiamo proprio voglia di evolverci come umani, se ancora non riusciamo a convivere con le mille diverse interpretazioni dell'esistenza, che ogni essere umano rappresenta con il suo solo esistere, e reagiamo a ogni diversità e a ogni pensiero differente dal nostro con la stessa brutalità pavloviana dell'ominide del paleolitico che conosce ancora solo l'uso dei latrati bisillabici e della clava, che alza minaccioso contro ogni cosa a lui sconosciuta che si muova sotto il suo ristretto angolo di cielo.
Sono donna ed eterosessuale e so che si nasce uomini o donne e non ci sono sessi alternativi. So che poi, molti esseri umani, scelgono di essere gay e pur cercando di capire il perchè di una scelta che per molti, cmq, rimane problematica ed angosciante, ritengo che sia una scelta strettamente libera e personale.
RispondiEliminaI "Diritti Civili" invece sono un problema che riguarda TUTTI gli esseri umani( come i Doveri, uguali per TUTTI) e per questo scendo in piazza anch'io, anche insieme ai gay,(ovviamente non mi riferisco al gay-pride che ritengo solo un' esibizione).
L'amica Ross ha aperto a temi difficilissimi e ancora irrisolti per una società che si dice evoluta e civile ma che penso abbia invece perso da parecchio la sua "umanità". Non mi soffermo molto perchè non basterebbero pagine su pagine...
Una parola però mi sento in obbligo di dire riguardo i femminicidi ed altri delitti efferati che spesso, anche superficialmente e, permettetemi, anche stupidamente, vengono commentati dagli stessi telecronisti, come delitti dovuti alla "gelosia"...se fosse così saremmo tutti morti già da un pezzo ! Penso che una società fatta di donne e uomini veramente moderni ed evoluti dovrebbe imparare a dare il nome giusto alle cose, distinguendo in questo caso, le persone sane di mente che, pur tra mille difficoltà, non arriverebbero mai a fare delitti efferati e chi invece si è persa la sua sanità mentale...andando così, purtroppo, "oltre"; aggiungiamoci anche l'altro importantissimo aspetto che è quello di una "cultura" che ha considerato la donna, per millenni, "inesistente" come "identità" umana e sociale (tranne il fatto di riconoscerle quella di "fattrice" fino a sfiancarla e distruggerla)e "patrimonio" maschile-insieme ai bambini-...donna "senza pensieri" nè possibili ( o, tantomeno, sperabili) evoluzioni ; sempre con la speranza di un mondo migliore perchè più "umano" e perchè penso che abbiamo infinite possibilità per realizzarlo, invio un saluto a te, care Cle e a tutti, ciao
Quando si parla di aberrazioni sociali si dovrebbe pensare all'uomo come essere intelligente che con la sua abilità ha contribuito a migliorare la sua vita su questo pianeta dopo aver fatto errori e averli superati.
EliminaPurtroppo sugli errori causati dalla ottusaggine della discriminazione tra uomo e uomo non vedo una vera evoluzione. Mi sembra che la "cultura" sia sistematicamente piegata e adattata come difesa di chi ha sempre messo sé stesso all'apice della società umana. Come il padrone degli altri col diritto di calpestare chi non è fatto a sua immagine e somiglianza. Per lui chi non è come lui è cotro di lui e va schiacciato.
Un abbraccio e buona settimana emese di agosto
si, è vero ma, come ben sai, ci sono 'fiumi' di acqua pulita, dove la certezza di una nascita sana per tutti gli esseri umani, riscatta e forma, nonostante tutto e tutti, nuove identità ed anche nuova cultura, ed è questo che dobbiamo anche vedere per andare avanti...
Eliminaoggi poi a Roma, la prepotenza di chi, passando anni ad offendere la Magistratura per difendere il proprio malfatto, scendendo in piazza, vuole affermare un' identità che non ha mai avuto cercando in ogni modo, ma spero sempre ancora per poco, di distrugge anche quella degli altri ...una volta si diceva :" a 'dda passa' a nuttata'...e spero di si, ciao un abbraccio anche a te !
Ma la preoccupazione di chi è abituato a vedere le cose in modo onesto senza illusioni e senza compromessi e adattamenti che distorcono la realtà e creano solo deleterie false logiche è che i "fiumi" di acqua pulita si possano inquinare. I giovani hanno il diritto di guardare avanti, ma sono i vecchi highlanders dalla sindrome dell'onnipotenza che non intendono lasciare loro il posto nella società a rendere difficile se non impossibile la loro lungimiranza e anche la loro serenità.
Elimina...è na nuttata long'assaie, ma nu jurne...chi sa!
La settimana delle dannose e sconcertanti pagliacciate è finita, ci auguriamo che la prossima sia più coerente e più pulita.
Un abbraccio
alcuni 'fiumi' non si inquinano perchè sono passati troppi anni e questa è diventata certezza; i 'vecchi' ( non mi riferisco, ovviamente, all'età anagrafica) sono destinati a 'scomparire' proprio perchè, essendo 'vecchi' ,non generano nulla di nuovo anche se, com'è purtoppo nella nostra realtà politica-sociale, hanno già fatto moltissimi danni ! Per fortuna abbiamo avuto ed abbiamo, 'vecchi' geniali che con la loro vita e la loro presenza verso gli altri esseri umani, indicano la strada per combattere...Gmorg, il servo del potere chiamato 'nulla';
EliminaCerto con questi drammi che viviamo giornalmente ,citare il romanzo 'La Storia infinita' può sembrare riduttivo o superficiale ma mi è venuto di farlo proprio perchè è il 'Nulla' che abbiamo visto soprattutto in questi ultimi giorni e poi perchè, con poesia, il romanzo dice grandi verità.
oggi per fortuna è lunedì ; grazie e auguro buona settimana a te e a tutti e un abbraccio , ciao !
La penso come te :-)!
Elimina... e non mi sembra banale la tua citazione: "La storia infinita" come tutte le fiabe dice più verità di quanto possa apparire. Nel nostro caso assistiamo al trionfo del Nulla!
Buona settimana, mia cara!
Un abbraccio
Grazie!
RispondiEliminaUn grazie e un abbraccio a te, mia cara e sensibile gentile amica. :-)
Elimina*............*
Grandi, entrambe grandi!
RispondiEliminasiamo uomini e siamo donne per amare ed essere amati...dovrebbe contare solo questo!
Bacioni a tutte e due
Mari
... e grande anche tu che sai cogliere e comunicare l'emozione della vita e la forza dell'esistenza. :-)
EliminaGrazie X 2
Un fortissimo abbraccio
Lo scritto della tua amica mi trova decisamente d'accordo. Di fatto penso anche io che le leggi ci siano già e che abbiano la generalità che debbono avere. Nel momento stesso che diventano specifiche su un soggetto, vuol dire che lo riconoscono differente dal resto, e già qua c'è l'errore. Allora la domanda è giusta: perché? Secondo me perché è una risposta politico-diplomatica alla percezione del comune sentire. E' come se, per muoverci su un territorio meno problematico (ma mica di troppo, eh!), qualcuno iniziasse ad avercela con i gatti, sterminandoli ogni volta che li incontra. Levata di scudi (e urla) degli animalisti e non (spero). Allora il governo che fa'? Per far sapere alla gente che "sente" il problema, vara una legge pro-fidesa dei gatti - del tutto inutile, visto che dovrebbero già esistere leggi a protezione degli animali tutti - piuttosto che darsi da fare per prevenire materialmente e scoprire e punire sul serio chi i gatti li sta martoriando.
RispondiEliminawww.wolfghost.com
Leggere il tuo commento, in questo momento, mi rassicura. E' infatti ciò che intendevo dire: ogni volta che si produce una legge particolare si riconosce con ciò stesso la necessità di una differenziazione nell'applicazione delle pene, cioè dei soggetti.
EliminaMa le leggi dovrebbero riguardare tutte le persone in quanto tali, un delitto rimane un delitto indipendentemente da chi sia la vittima.
E infatti, è ormai così diffusa la pratica degli sconti di pena che perfino chi commette omicidi orrendi può trovare un buon avvocato che, proprio affondando nelle mille leggi sul tema omicidio, gli garantisce una pena quasi insignificante.
Cosa che ha consentito negli anni un'idea di impunità tale da dubitare della giustizia e al punto da garantire che non esista legge capace di fermare davvero un omicida.
La storia italiana degli ultimi 30 anni è piena di casi simili.
Se poi leggo, come ho letto in questi ultimi giorni, che per via del sovraffollamento delle carceri il giudice dovrà trovare pene alternative al reato di stalking, spesso premessa di omicidio certo (casi di cronaca sul tema ne abbiamo quasi quotidianamente), depotenziando così una legge attesa per anni e varata solo un paio d'anni fa.
La quale, con tutta evidenza, o non piace a qualche stalker di lusso, o il reato viene ritenuto meno grave del fumo di uno spinello da parte di un immigrato peraltro magari fino a lì totalmente innocente.
Stanno ossessionandoci con la cultura del nemico al punto da vivere come fossimo ostaggi anche quando intorno a noi vi sono solo, com'è naturale che sia, altre forme di espressione della stessa nostra natura.
@ my Wolf... è proprio così, e come ho scritto nel post, Ross tratta gli stessi punti che vado rimuginando da tempo, con le mie stesse riflessioni.
EliminaTanti perchè, e principalmente uno. Perchè se la legge è uguale per tutti si agitano tutti tanto per farne sempre nuove. Per dimostrare cosa? Che le prossime norme che discriminano ulteriormente in categorie i soggetti offesi saranno più efficaci? Questo è solo protagonismo di chi fa o vuole questo tipo di meccanismo. Non bastano le sacrosante leggi costituzionali sulla persona, se non valgono più quelle morali sul rispetto umano, nel nostro codice penale sono contemplati tutti i reati contro la persona.
L'Italia sembra che sia il paese con bellissime leggi, ben scritte e accurate, nel campo penale, civile, stradale ecc., ma che pochi rispettano e molti non fanno rispettare perchè farne di nuove.
Sono particolarmente urtata dal fenomeno sempre più frequente di coniare neologismi. Per esempio femminicidio, sembra fatto per discriminare meglio le donne. Se si uccide, uomo donna che sia, si commette un crimine che dovrà essere giudicato dalla legge. Forse fa più bello pronunciarlo negli immensi talk show che rimbambiscono e distolgono dai problemi sociali gravissimi.
Grazie per questo tuo commento e molto efficace il tuo esempio :-)
Ti abbraccio
@my Ross
EliminaGrazie mia cara amica, il tuo commento ha dato più forza a quanto è scritto nel post che è chiarissimo per chi sa e vuole leggere.
I molti che sono passati dalle mie reveries hanno capito perfettamente questo tema così pressante.
Waiting for your onions,
I remain
Yours faithfully :-D!
Un abbraccio e un bacio
Bé... sapete, ogni tanto vado allo stadio, anche se molto meno spesso di qualche anno fa, e rimango sempre sorpreso dal fatto che ai calciatori italiani si può gridare di tutto, perfino "Devi morire!" (quando si infortuna un calciatore della squadra avversaria e resta a terra qualche minuto)... ma ai calciatori extra-comunitari non si può dir nulla, nemmeno dei normalissimi fischi, altrimenti si è razzisti! :-D Ora, capisco insulti che siano effettivamente legati alla razza... ma perché fare differenze nei "normali" insulti? Questo lo chiamo "razzismo al contrario" :-D
Eliminawww.wolfghost.com
Proprio così, la presenza di molte leggi sempre più specifiche non agevolano la giustizia e la salvaguardia dei diritti dei cittadini, ma finisce per creare assurdi come quello che dici tu, finisce per escludere altre categorie di persone. Per ovvi motivi politici, non si considera il fatto una lesione dei diritti umani ma un modo di fare antirazzismo facendo razzismo. Così tutti i mass media ne parlano e noi siamo quelli che sentono il problema. Tanto per gli altri si tratta solo di una questione di linguaggio, quello da stadio. Un "deèvi mooriiree!" o "coornutooo!, arbitro cornuto!" e molti altri sono solo vezzi linguistici!
EliminaBuona domenica e salutoni!!!
@my dear Cle:
Eliminaè deciso: in omaggio alla bellezza confortante dei commenti letti qui da te, non posso che passare alle cipolle (che ho comprate). Domani però (oggi ho chiuso la cucina).
Un abbraccione...
...e sì, sono amici saggi e molto cari, confrontarmi con loro è sempre molto bello.
EliminaGrazie!
Abbraccione ricambiato con l'aggiunta di un bacione!
Sessualità e personalità sono intrecciate in un sistema così complesso che credo sia assolutamente impossibile da contenere in una descrizione e da comprendere pienamente. Solo un approccio olistico è possibile e ritengo che l'unico linguaggio che può avere pieno accesso alla totalità di un essere umano è quello dell'affetto e della tenerezza. Il riduzionismo di chi discrimina il prossimo in base ai comportamenti per cui prova gusto (chi fa queste deiscriminazioni, ho notato, tende sempre ad escludere sentimento, pensiero, desiderio e fantasia del discriminato, che in fondo ricondurrebbero la visione di lui/lei a quella di un essere umano) ha cause molteplici che affondano sempre nelle problematiche del discriminante, delle sue paure e insicurezze. Tra queste motivazioni quella che più mi preoccupa è la negazione del diverso (sia omosessuale, nomade, immigrato,...) quando questa trova consenso e complicità sociale (i suoi compagni di classe (di Stefano) che dietro le sue spalle a gesti mi facevano capire che non andava proprio considerato tanto era gay). E' l'anticamera del fascismo. Cambiare questo comportamento, cioè educare, far sì che chi discrimina provi vergogna anziché rinforzo sociale è impresa ardua. Credo che l'azione sanzionatoria verso l'espressione di tali sentimenti ostili malgrado, come si è del resto commentato la limitatezza dell'azione penale, pur non essendo essa risolutiva possa essere un passo, mantenendo l'approccio olistico, verso il cambiamento di paradigma che si vuole ottenere.
RispondiElimina... è proprio come dici tu, dovremmo cambiare gli atteggiamenti estremi di tutti, ma è proprio difficilissimo. "Cambiare questo comportamento, cioè educare, far sì che chi discrimina provi vergogna anziché rinforzo sociale" è proprio questo quello che ci dovrebbe essere. So che educare è un'impresa molto ardua, perchè tutte le istituzioni che hanno questo compito non hanno atteggiamenti e approcci complementari fra di loro. Nelle famiglie, anzicchè esserci amore e disponibilità verso tutti, molto spesso c'è un'educazione al razzismo, nelle associazioni sportive i giovani vengono su un po' troppo esaltati. Il diverso per colore, lingua e linguaggi, territorio di appartenenza, gusti, mode e anche qualità fisiche, non è altro che motivodi scherno deleterio per la crescita normale, si diventa "er più, gli altri non so' niente". Servono ad elevare chi si è meglio accettato, e quasi sempre a scapito di chi ha più insicurezze che viene sempre più emarginato. Pochi sono i genitori dei ragazzi "dotati" che insistono a valutare i pregi dei coetanei dei propri figli.
EliminaNella mia esperienza di insegnante in un istituto tecnico, mi sono sentita dire dai genitori di questi "fenomeni" quando ho lamentato la mancaza di vera consapevolezza dei doveri scolastici, primo quello di studiare, "Abbiamo scelto questa scuola perchè nostro figlio farà il calciatore, non può fare ilragionieri". E se succede un incidente che tarpa le ali al "campione"? Abbiamo fatto un bullo insoddisfatto e razzista.
Dice Ross: "Solo un processo di indagine su se stessi ha rilevanza per poter davvero comprendere che nulla vi è di sbagliato in nessun essere umano", e come dici tu: " mantenendo l'approccio olistico, verso il cambiamento di paradigma che si vuole ottenere."
Un abbraccio
Quoto tutti e in particolare il lupo. In un mondo perfetto non ci sarebbero discriminazioni né razzismo alla rovescia.
RispondiEliminaKiss*
... ma dove lo trovi un mondo perfetto?
Elimina- only in my reveries!!!
Buona domenica, mia cara ho qualche difficoltà con internet, sono in campagna!!!!
*________*
Buona campagna, cara :-)
Elimina... e tanta allegria a te! :-D
EliminaEven with a few translation problems, I have enjoyed reading your post and comments.
RispondiEliminaI'm very glad you read and enjoyed my post, but so sorry for your translation problems.
EliminaI've linked my friend's post because I agree with her opinion about laws on moral problems such as homosexuality and woman homicides. It's a kind of discrimination, it's useless to make more new laws to punish the responsible of such crimes, it's written "don't kill". In Italy there are many rules on offences and murders, but we have not to forget that among all, the first and the best is the natural respect all men must have towards his next, so He said.
Già... chissà come funziona negli States... :-)
EliminaUn caro saluto a te ed ai tuoi lettori ;-)
www.wolfghost.com
Questo dubbio era venuto anche a me, mi documenterò. Stai tranquillo, che il nostro razzismo è unico, più viscido e strisciante, omertoso e deleterio!
EliminaSaluto ricambiato con un abbraccione :-)