"rascel

«Io prendo manciate di parole e le lancio in aria; sembrano coriandoli, ma alla fine vanno a posto come le tessere di un mosaico».
(Renato Rascel)
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martedì 27 gennaio 2015

PASSATI PER UN CAMINO

"Ancora tuona il cannone,
Ancora non è contenta
Di sangue la belva umana"

 
Per non dimenticare...
ma come si fa a dimenticare?*





Auschwitz (Canzone del bambino nel vento)
Francesco Guccini
[Novembre 1964]
Testo e musica di Francesco Guccini

Son morto con altri cento
Son morto ch'ero bambino
Passato per il camino
E adesso sono nel vento,
E adesso sono nel vento.

Ad Auschwitz c'era la neve
Il fumo saliva lento
Nel freddo giorno d'inverno
E adesso sono nel vento,
E adesso sono nel vento.

Ad Auschwitz tante persone
Ma un solo grande silenzio
È strano, non riesco ancora
A sorridere qui nel vento,
A sorridere qui nel vento

Io chiedo, come può un uomo
Uccidere un suo fratello
Eppure siamo a milioni
In polvere qui nel vento,
In polvere qui nel vento.

Ancora tuona il cannone,
Ancora non è contenta
Di sangue la belva umana
E ancora ci porta il vento,
E ancora ci porta il vento.

Io chiedo quando sarà
Che l'uomo potrà imparare
A vivere senza ammazzare
E il vento si poserà,
E il vento si poserà.

Io chiedo quando sarà
Che l'uomo potrà imparare
A vivere senza ammazzare
E il vento si poserà,
E il vento si poserà.

*Gam gam Versione di Morricone
 dal film Jona che visse nella balena (1996)
E' un pezzo del Salmo 23 che le maestre ebree deportate facevano cantare ai bambini nei campi di concentramento.

“Gam Gam Gam Ki Elekh
Be Be Ge Tzalmavet
Lo Lo Lo Ira Ra’
Ki Atta’ Imadi’
Ki Atta’ Imadi’
Shivtekha Umishantecha
Hema Hema Inaktamuni'”


Traduzione.

“Anche se andassi
per le valli più buie
di nulla avrei paura
perché tu sei al mio fianco.
Se tu sei al mio fianco
il tuo bastone
il tuo bastone mi dà sicurezza”.

sabato 10 gennaio 2015

Non serve aver paura

 ... io non ho paura 






 come canta Fiorella Mannoia



IO NON HO PAURA
di Cesare Chiodo, Antonio Iammarino e Bungaro

Ci penso da lontano da un altro mare un'altra casa che non sai
La chiamano speranza ma a volte è un modo per dire illusione
Ci penso da lontano e ogni volta è come avvicinarti un po'
Per chi ha l' anima tagliata l'amore è sangue, futuro e coraggio
A volte sogni di navigare su campi di grano
E nei ritorni quella bellezza resta in una mano
E adesso che non rispondi fa più rumore nel silenzio il tuo pensiero
E tu da li mi sentirai se grido
Io non ho paura
Il tempo non ti aspetta
Ferisce questa terra dolce e diffidente

Ed ho imparato a comprendere l'indifferenza che ti cammina accanto 
Ma le ho riconosciute in tanti occhi le mie stesse paure
Ed aspettare è quel segreto che vorrei insegnarti
Matura il frutto e il tuo dolore non farà più male e adesso alza lo sguardo
Difendi con l'amore il tuo passato
Ed io da qui ti sentirò vicino
Io non ho paura
E poi lasciarti da lontano rinunciare anche ad amare come se l'amore fosse clandestino
Fermare gli occhi un istante e poi sparare in mezzo al cielo il tuo destino

Per ogni sogno calpestato ogni volta che hai creduto in quel sudore che ora bagna la tua schiena
Abbraccia questo vento e sentirai che il mio respiro è più sereno 

Io non ho paura
Di quello che non so capire

Io non ho paura

Di quello che non puoi vedere

Io non ho paura

Di quello che non so spiegare

Di quello che ci cambierà


lunedì 5 gennaio 2015

... non è stato solo grande

...ma per me Pino Daniele è ancora anche un forte legame con la mia terra.
Lui un vero Napoletano, semplicemente il continuatore della grande tradizione napoletana che ha riempito il mondo di emozioni e sentimenti veri, niente sdolcinatezze o fiumi di lacrime però.
ora so dire una cosa sola di lui: era bravissimo.
Attingo da Wikipedia:
È stato uno dei musicisti italiani più conosciuti nel mondo; nel 1980 ha fatto da apri pista al concerto milanese di Bob Marley, ha suonato a Cuba e all'Olympia di Parigi, con artisti dal calibro di Ralph TownerYellow JacketsMike MainieriDanilo ReaMel Collins. Nel 1995 ha suonato, durante il tour estivo, con Pat Metheny, nonché con gli AlmamegrettaJovanottiEros Ramazzotti e Chick Corea, mentre nel 1990 era stato ospite di Claudio Baglioni nell'album Oltre.".....
Tra i suoi tantissimi capolavori "Napul'è" è la "mia canzone", quella che mi rinnova nostalgia, amore, tanta rabbia e tanta vicinanza.
Mi dona sempre emozioni, mi coinvolge tanto, mi fa ritornare in quella terra e tra quella gente che lui amava tanto, la mia terra ora così lontana da me.
La musica è unica, è la colonna sonora di un sogno.(Se vi va rileggete questo mio vecchio post, vi dirà il perchè della mia grandissima ammirazione per Pino Daniele)


Napule è
di Pino Daniele
Napule è mille culure
Napule è mille paure
Napule è a voce de’ creature
ca saglie chianu chianu
e tu sai ca’ nun si sule


Napule è nu sole amare
Napule è addore e’ mare
Napule è na’ carta sporca e nisciuno
se ne 'mporta e
ognun aspetta a’ sciorta


Napule è na’ cammenata
int’ e viche miezz all’ate
Napule è tutto nu suonn

e a’ sape tutto o’ munn ma
nun sanno a’ verità.

Napule è mille culure
Napule è mille paure
Napule è nu sole amare
Napule è addore e’ mare
Napule è na’ carta sporca 
e nisciun se ne 'mporta e
Napule è na’ cammenata
int’ e viche mieze all’ate
Napule è nu sole amare
Napule è addore e’ mare

Napule è tutto nu suonn e a’ sape tutto o’ munn

 ma nun sann a’ verità.
Napoli è
(traduzione di Cle Reveries)

Napoli è mille colori
Napoli è mille paure
Napoli è la voce dei bambini
che sale piano piano
e tu sai che non sei solo

Napoli è un sole amaro
Napoli è un odore di mare

Napoli è una carta sporca
e nessuno se ne importa
ed ognuno aspetta la buona sorte (fortuna)

Napoli è una passeggiata
nei vicoli tra gli altri

Napoli è tutto un sogno e la conosce tutto il mondo
ma non sa la verità

Napoli è mille colori…

lunedì 10 febbraio 2014

Le foibe: un massacro vergognoso non ancora accettato...

... e "nascosto sotto il tappeto" per tantissimi anni...

Riporto fedelmente da "Il magazine televisivo di BLOGO":

"Centinaia di migliaia di persone portarono con sé mobili e suppellettili, oggetti quotidiani e ricordi, che furono lasciati nel Magazzino 18 del Porto Vecchio di Trieste, dove sono ancor visibili, a testimonianza di un popolo costretto a lasciare le proprie case e le proprie vite. Senza considerare i tanti che furono fucilati e gettati nelle voragini carsiche, le Foibe, dalle milizie di Tito."


"Cristicchi porta in scena il dolore e anche l’umiliazione di un esodo in questo spettacolo scritto con Jan Bernas e diretto da Antonio Calenda e co-prodotto dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e Promo Music." Sempre qui
...ed è stato contestato!



Riporto da Wikipedia per i miei amici che non conoscono questa oltraggiosa pagina della nostra storia.

"Con l'espressione massacri delle foibe, o spesso solo foibe, si intendono gli eccidi ai danni della popolazione italiana dellaVenezia Giulia e della Dalmazia[10][11], occorsi durante la seconda guerra mondiale e nell'immediato dopoguerra. Il nome deriva dai grandi inghiottitoi carsici dove furono gettati i corpi delle vittime, che nella Venezia Giulia sono chiamati, appunto, "foibe".

Per estensione i termini "foibe" ed il neologismo "infoibare" sono diventati sinonimi di uccisioni che in realtà furono in massima parte perpetrate in modo diverso: la maggioranza delle vittime morì nei campi di prigionia jugoslavi o durante la deportazione verso di essi.[12][13]

Il fenomeno dei massacri delle foibe è da inquadrare storicamente nell'ambito della secolare disputa fra italiani e popoli slavi per il possesso delle terre dell'Adriatico orientale, nelle lotte intestine fra i diversi popoli che vivevano in quell'area e nelle grandi ondate epurative jugoslave del dopoguerra, che colpirono centinaia di migliaia di persone in un paese nel quale, con il crollo della dittatura fascista, andava imponendosi quella di stampo filo-sovietico, con mire sui territori di diversi paesi confinanti."

.... e per avidità e strumentalizzazione politica, tutta una generazione è rimasta ignara di tutto.
Personalmente, prima di qualche anno fa, nessuno e niente me ne avevano parlato!

p.s.
-Un interessante articolo da leggere per espansione del post, è qui (o alla voce "Cobolli Gigli" su google, escludendo il presidente della juve) come mi è stato suggerito dal Conte Max .
-O anche qui, un saggio contributo sull'argomento del commento di Giuseppe Scano. 


venerdì 31 gennaio 2014

The show must go on...



E' vero, lo spettacolo deve continuare senza sosta, ma qualcuno sa che a volte continuare potrebbe essere dannoso e disgustoso?
Certe performance politiche sul palcoscenico della Camera Italiana come quelle che avvengono in questi giorni sono esempi vergognosi.
Li vorrei dimenticare ma non si può, anche questa è storia.

di  | 29 gennaio 2014  qui


venerdì 24 gennaio 2014

...eppure il vento soffia ancora

è stato un vergognoso esempio di crimine
 contro l'manità, non chiamiamolo errore! 
 (clicca qui e anche qui)







.... e' una storia infinita, purtroppo. 

"i crimini contro la vita li chiamano errori", è un verso di una canzone che mi piacerebbe e sarei contenta se la potessi definire una vecchia e assurda canzone.

Non è così, è il grandissimo e indimenticabile Pierangelo Bertoli che ha cantato negli anni settanta la sua "Eppure soffia" che fotografa tutta la situazione attuale.

L'avrete senz'altro ascoltata molte volte, è famosissima, ma non credo che tutti abbiano seguito il testo.

Vi prego di soffermarvi e meditare sulle sue parole, è una vera e propria denuncia della follia umana le cui conseguenze sono sotto i nostri occhi.


EPPURE SOFFIA
di Pierangelo Bertoli (1977)

E l'acqua si riempie di schiuma il cielo di fumi
la chimica lebbra distrugge la vita nei fiumi
uccelli che volano a stento malati di morte
il freddo interesse alla vita ha sbarrato le porte
un'isola intera ha trovato nel mare una tomba
il falso progresso ha voluto provare una bomba
poi pioggia che toglie la sete alla terra che è vita
invece le porta la morte perché è radioattiva

Eppure il vento soffia ancora
spruzza l'acqua alle navi sulla prora
e sussurra canzoni tra le foglie
bacia i fiori li bacia e non li coglie

Un giorno il denaro ha scoperto la guerra mondiale
ha dato il suo putrido segno all'istinto bestiale
ha ucciso, bruciato, distrutto in un triste rosario
e tutta la terra si è avvolta di un nero sudario
e presto la chiave nascosta di nuovi segreti
così copriranno di fango persino i pianeti
vorranno inquinare le stelle la guerra tra i soli
i crimini contro la vita li chiamano errori

Eppure il vento soffia ancora
spruzza l'acqua alle navi sulla prora
e sussurra canzoni tra le foglie
bacia i fiori li bacia e non li coglie
eppure sfiora le campagne
accarezza sui fianchi le montagne
e scompiglia le donne fra i capelli
corre a gara in volo con gli uccelli

Eppure il vento soffia ancora!!!


I crimini contro la natura e la mancata tutela dei cittadini andrebbero pagati cari, perchè è da criminali giustificare i morti e le lacrime di chi vede crollare tutte le sue speranze di riprendersi dopo eventi naturali , imputando tutto alle condizioni climatiche che stravolgono le statistiche.
Ora più che mai stanno venendo a galla gli effetti dei crimini di chi ha firmato progetti senza tener presente le sue responsabilità di tutela di un territorio coprendo tutti i rischi, anche quelli meno probabili.





venerdì 8 novembre 2013

UN REGALO SPINOSO

Grazie blogger!
... ma dai, avvertimi prima, no!
sai, non reggo le sorprese!


Sono ancora in crisi di identità, ero abituata al template coi palloni colorati!

Che volete, sono fatta così, forse non lo sapete, ma mi piace scegliere i regali.
Lo faccio direttamente con gli intimi, o indirettamente con tutti gli altri.

... e poi finchè mi abituo al nuovo...
Mi auguro vi piaccia, cercherò di migliorarlo, non sono sicura di riuscirci, però.

Intanto diciamo che va bene così, poi si vedrà!



venerdì 25 ottobre 2013

...oggi mi sento così.

Essenzialmente un po' malinconica e molto triste.
Motivo?
Non lo so, forse troppe piccole amarezze dovute a svolte deludenti personali (sfortuna?), o alla  malattia di una mia cara amica (Anita Johnson), o alla perdita di alcuni miti così vivi nella mia famiglia quale è stato Zuzzurro, mio coetaneo che insieme a Gaspare è stato molto presente nelle prime esperienze di telespettatori dei miei figli.
...ma io mi sento così: 




lunedì 20 maggio 2013

UN ANNO DOPO, dedicato agli amici blogger emiliani scomparsi dalla rete.

Mi mancano tanto.
Non conosco le loro fattezze umane, ma so come si muove il loro cuore e la loro anima.
Non li incontro più da un anno.
Hanno tenuto duro per un po', e poi non li ho rivisti più.
Comunque so che si danno da fare e hanno ben altro a cui pensare.
Cliccare qui per continuare
Normalmente non perdo facilmente la speranza, e in questo caso non mi abbandona l'idea di vedere i loro blog animarsi come una volta. Non smetto di visitarli e anche se sembro un po' folle ogni tanto lascio una testimonianza del mio passaggio.
Lo faccio specialmente per il mio amico Max  @http://grigionebbia.blogspot.it/che proprio un anno fa postava così (http://grigionebbia.blogspot.it/2012/05/flash.html):

20.5.12


Flash

Quanta paura.
Terrore allo stato puro.
Non so, io vivo al terzo piano e la scossa l’ho sentita eccome. 
Stavo dormendo: all’improvviso un boato fortissimo, il primo pensiero che un treno fosse deragliato ed avesse colpito il palazzo.
Tutto in casa si muoveva: televisore, suppellettili, tutti gli oggetti, mobili, tutto.
Svegliarsi così, col cuore in gola dal terrore è stata la più brutta esperienza vissuta finora nella mia vita. E' inenarrabile quanto possano essere lunghi 20 secondi. Sentirsi prima impotenti, poi vulnerabili sopravvissuti.
Riabbraccio tutti quelli che mi esprimono conforto. E, consentitemi, piena solidarietà a tutti i miei conterranei che, come me, hanno vissuto questa brutta esperienza. Le facce per strada erano ovviamente sconvolte: visi lividi, persino lineamenti stravolti dal terrore.
Ed un pensiero particolare ai lavoratori che hanno perso la vita durante il lavoro.

ore 19.20: Vi abbraccio tutti. E' una situazione assurda: sono qui in condizione da zombie, ogni tanto si sente qualche strano movimento, la giornata è oltretutto piovosa, come se non bastasse ci sono dei deficienti che spargono voci incontrollate, Vigili del Fuoco e Protezione Civile si stanno facendo in quattro contando che la zona ovest (quella che va verso Bondeno, Cento, Finale Emilia, per spiegarmi) è anche quella con un tessuto produttivo più significativo, e lì i danni sono ingenti. In città c'è il terrore, mascherato spesso da voglia di normalità, di tranquillità: ma quella ce la si gioca, in queste circostanze. Si infrange sul primo calcinaccio che incontri per strada.
Perchè poi basta un rumore di quello del piano di sopra che sposta la sedia a farti sobbalzare.
Parafrasando Dylan, "A hard night is gonna fall".

Per Paolo: la "tua" Copparo non sembra avere grossi danni materiali, ma la paura scava a fondo nel morale.

Non so se Max leggerà il mio post, ma voglio aggiungere a quello che noi amici gli abbiamo già detto, rinnovare la mia ammirazione per lui e per tutta la gente che ha visto tremare la terra e crollare tutto intorno, ma ha saputo reagire con forza e grande fiducia nelle proprie risorse e una instancabile tenacia.


Io ti sono, e vi sono, vicina col cuore

"Should auld acquaintance be forgot,
And never brought to mind?
Should auld acquaintance be forgot,
And days o’ lang syne!"

venerdì 18 gennaio 2013

SORRIDI...


...perchè la vita è bella così

Amiamo, come se fossimo bambini. Sorridiamo, senza un motivo e un perchè, non importa cosa ci dicono.
Manteniamo l' allegria nello sguardo, sarà un vero esercizio, ci aiuterà a dimenticare la nostra tristezza e penseremo ad un giorno più luminoso.
Prima di chiudere il sipario e dire basta, aspettiamo:
C'è ancora un'altra chance,  un altro gioco da giocare ...
... E la vita è bella così.  





Beautiful That Way
(La Vita è Bella)
(Music: Nicola Piovani; lyrics: Noa + Gil Dor) 

Smile, without a reason why
Love, as if you were a child 

Smile, no matter what they tell you

Don't listen to a word they say
'Cause life is beautiful that way

Tears, a tidal-wave of tears 
Light that slowly disappears
Wait, before you close the curtain
There's still another game to play 
And life is beautiful that way

Here, in his eyes forever more,
I will always be as close 
As you remember from before.

Now, that you're out there on your own 
Remember, what is real and 
What we dream is love alone. 

Keep the laughter in your eyes 
Soon, your long awaited prize 
We'll forget about our sorrow
 And think about a brighter day 
'Cause life is beautiful that way 

We'll forget about our sorrow

And think about a brighter day
'Cause life is beautiful that way 

There's still another game to play 

And life is beautiful that way



TRADUZIONE
(di Cle Reveries)
La Vita è Bella
(Music: Nicola Piovani; parole: Noa + Gil Dor)

Sorridi, senza un motivo e un perchè
Ama,come se fossi un bambino
Sorridi,non importa cosa ti dicono
Non ascoltare una parola di quello che dicono
Perchè la vita è bella così. 

Lacrime,una marea di lacrime 
Luce che lentamente scompare 
Aspetta,prima di chiudere il sipario 
C'è ancora un altro gioco da giocare 
E la vita è bella così.

Qui, nei  suoi occhi eternamente ancora, 
sarò sempre  così vicina
Come tu da prima lo ricordi  

Ora, che sei fuori là da solo
Ricorda, quello che è vero 
E quello che sognamo è l' amore (insieme) da soli

Mantieni la risata negli occhi
Presto verrà premiata la tua lunga attesa
Dimenticheremo la nostra tristezza 
E penseremo ad un giorno più luminoso  
Perchè la vita è bella così. 

Dimenticheremo la nostra tristezza
E penseremo ad un giorno più luminoso 
Perchè la vita è bella così.

C'è ancora un altro gioco da giocare 
E la vita è bella così.    

lunedì 26 novembre 2012

LA COSA "PIU' STRAORDINARIA" DI QUESTA ESTATE (2012): CASSIOPEA

Un regalo tanto desiderato, sempre sognato,

 e ora....

Miracolosamente ricevuto!

Immagine dal web

Sono ancora così emotivamente scossa che non so come cominciare.
Ma tranquilli, è proprio una bellissima storia!
I protagonisti?
Ve li presento subito:
ZAZZA' e ACHILLE, e CASSIOPEA, così in ordine di anzianità
Chi sono?
Da più di 25 anni sono con noi, almeno nel nostro cuore, ma sono stati, e continuano ad esserlo sempre, i nostri pets .
Sono una famiglia di testudo hermanni ovvero tartarughe di terra.
Achille e Zazzà hanno visto crescere i miei figli, hanno fatto parte della loro vita dall'infanzia e li hanno accompagnati per tutta la loro adolescenza e anche oltre.
Erano il loro orgoglio ed anche l'ammirazione dei loro amichetti.
Sapevo che il mio secondogenito, a cui avevamo regalato Achille, un maschio di tredici anni quando lui ne aveva solo sette o otto, lo aveva portato a scuola su richiesta della sua straordinaria maestra. Era stato inconsapevole protagonista nella classe ed "usato" come sussidio didattico. Pare che successivamente la stessa avventura fosse toccata anche a Zazà. 
Non avevo mai capito quanto potessero essere stati importanti anche per quei ragazzini. Me ne resi conto quando ormai Zazzà ed Achille erano con noi già da una decina di anni. Uno  di loro me lo ero ritrovato come alunno al primo anno nelle superiori.
A scuola, in una lezione sulla famiglia anglosassone, avevo parlato dei "pets" come membri di tutto rispetto e considerati a tutti gli effetti parte del nucleo famigliare. Per dimostrare che aveva capito il concetto, un ragazzo, coetaneo di mio figlio, fece il nome di Achille. 
Sapevo che aveva frequentato la stessa classe del mio secondogenito nelle elementari ma mi aveva sorpreso il fatto che conoscesse come mai lo avevamochiamato Achille.
Achille è velocissimo, una cosa inaspettata per noi che abbiamo sentito dire sempre "lento come una tartaruga"! 
Al nostro primo incontro, non riuscivamo a stargli dietro e mio marito lo aveva fermato dicendogli: "Vieni qua; Piè Veloce, dove vuoi andare?", avendo una grande passione per la mitolagia greca, mio figlio cominciò a gridare rivolgendosi alla povera bestiolina un po' spaventata: "Tu sei Achille, allora!".
Sì anche adesso, come allora, è velocissimo e temerario. Qualche volta lo abbiamo anche perduto e poi ritrovato fortunatamente a qualche isolato dalla nostra casa, o qualcuno ce lo ha riportato.
Ci piacciono tantissimo gli animali, ma non vogliamo far loro violenza relegandoli in casa e in cattività costringendoli ad una vita egoisticamente a dimensione umana. Così, non ricordo se l'anno successivo o lo stesso anno, arrivò Zazzà, una signorina tartaruga sui 15-18 anni.
"Perchè proprio questo nome?" è stata la domanda ricorrente di tutti. Essendo molto schiva, anzi meglio, meno avventurosa del suo compagno, usava nascondersi ad ogni piccola sensazione di cambiamento esterno.
Appena arrivata a casa, il primo giorno, messa per terra in giardino, improvvisamente era scomparsa dalla nostra vista. Come faccio sempre per sdrammatizzare una situazione imbarazzante, cominciai a canticchiare "Addò sta Zazzà" (dove sta Zazzà). Così tutti, quando la ritrovammo lì vicino, dietro un vaso, allegramente gridarono: "Sì, lei è Zazzà"
La loro vita è stata sempre così tranquilla e monotonamente coinvolgente. Letargo invernale per Zazzà, semiletargo per Achille e risveglio in primavera con vita sociale, anzi coniugale, tranquilla e disinvolta. Scoprimmo con sorpresa ed emozione che ci aspettavano,  perchè appena sentivano la musica che immancabilmente ascoltavo di ritorno da scuola, si presentavano per darmi a loro modo il buon giorno. Aspettavano al sole, sotto il gradino della porta del giardino, per un saluto e un po' di frutta o verdura. E lo stesso rito si ripeteva con l'arrivo dei bambini di cui amavano le loro immancabili coccole, le loro risatine e le loro esclamazioni di gioia.
Abbiamo imparato tanto da loro, animali molto riservati ma molto decisi ed ostinati. Ci hanno insegnato a rispettare tutti gli animali con la conoscenza e la comprensione. Abbiamo capito bene che l'etologia non è una scienza che si studia sui libri, ma è la comprensione del pensiero del mondo animale e che ci insegna a non essere presuntuosi ed onniscienti padroni del mondo.
 Il loro comportamento e le relative reazioni verso il mondo esterno all'inizio ci hanno un po' disorientati. Per la nostra completa ignoranza delle loro regole di vita, pensavamo che Achille non sopportasse la presenza di Zazzà. La mordeva e la inseguiva, dal mio punto di vista una vera persecuzione, sembravano vere e proprie violenze che finivano con  fragorosi atti sessuali. Scusatemi ma da ignorante ed abituata a valutazioni umane per me era pura violenza, esagerato, vero? Ci ho messo un po' di tempo per capire che quello era il loro corteggiamento, ora so che l'amava come noi umani sappiamo amare.
Achille è stato un maschio molto esigente, Zazzà una madre che non ha forse mai conosciuto le sue creature. Con una puntualità sorprendente, verso la fine di giugno, deponeva tre o quattro uova. Non le interrava, non so perchè le deponesse lì, dove mettevamo il loro cibo, come se ce le donasse.
Per noi quello era un momento magico, ci elettrizzava letteralmente, ma ci metteva anche in un grande imbarazzo perchè non sapevamo cosa fare.
Ogni hanno sperimentavo quello che di volta in volta riuscivo a sapere consultando internet, enciclopedia e consigli di amici più fortunati, una mia collega ne aveva tante e diventavano sempre di più.
Così lo loro vita a due è continuata nella solita, monotona ma coinvolgente routine. Letargo invernale per Zazzà, semiletargo per Achille, risveglio,  piena attività così per tutti questi anni fino alla primavera scorsa.
Una mattina, al risveglio dal letargo, ho notato in Zazzà dei gonfiori ed una lentezza un po' sospetta. Il suo modo così poco reattivo era durato tutto il giorno, mi aveva proprio inquietata.
Il giorno successivo l'ho trovata morta.
E' ancora con noi, sepolta nel luogo dove preferiva stare, all'ombra di un vecchio limone e sotto le calle e le violette.
Achille ha sofferto tanto per la sua scomparsa, l'ha cercata disperatamente, "annusando" e seguendo tutti i percorsi fatti da lei solitamente, con commovente e sconsolata perseveranza.
Ho sofferto tanto e ne soffro ancora, é stata oggetto dei miei sogni, non erano sogni tristi. La vedevo sempre circondata da tante piccole tartarughine, e una in particolare piccolissima sembrava volesse offrirmela. Erano bellissime!
Tutto questo tormento psicologico è durato  fino a quando....
A questo punto non mi è facile continuare la storia, per me è ancora incredibile.
Dopo più di un mese dall'accaduto, una mattina, mio marito tutto emozionato con una voce e l'espressione di chi ha visto un miracolo, mi ha invitata ad uscire in giardino per vedere qualcosa che mi avrebbe fatta felice. Non so perchè ho pensato a quel piccolo esserino che Zazzà mi offriva nel sogno e gli ho detto meravigliandomi di ciò che dicevo: "C'è un'altra tartaruga, vero?".
non avevo finito di parlare  e mi accorsi che giù in giardino con Achille che mangiava c'era un'incredibile visione. Apparsa come regalo del paradiso delle tartarughe, Cassiopea era lì, un esserino, una miniatura di 3,7 centimetri di diametro dal peso di 16 grammi che ora è con me in casa in semiletargo!
Perchè l'ho chiamata Cassiopea così con l'accordo di tutta la famiglia, perchè è venuta dal  nulla come la saggia tartaruga parlante, amica di Momo dell'omonimo romanzo di M. Ende.




  Frammento video dol film MOMO tratto dall'omonima opera di M. Ende, belissima favola e splendido romanzo in cui co- coprotagonista è Cassiopea, una tartaruga che dialoga con una bambina, Momo, di cui si ignora del tutto il suo passato. Cassiopea le è sempre vicina le dà conforto e ottimi consigli. Splendida la colonna sonora di Branduardi: un incanto che emoziona tanto.



mercoledì 17 ottobre 2012

...e poi è scoppiato il bubbone!

Questo accade quando si nasconde la testa sotto la sabbia!

All'inizio dell'anno, il 17 Gennaio  per la precisione, avevo letto quest'articolo che mi aveva sconvolta. Dava una risposta ai miei perchè sul degrado dei "Tamburi" di Taranto. L'ambiente e tutto il paesaggio da una trentina di anni sembrava peggiorare sempre sempre di più. Ci passo tutte le volte che vado in Basilicata o in Calabria, il che accade due o tre volte l'anno e ho visto ingiallire e poi seccare gli alberi, cipressi forse, piantati nei pressi del cimitero, oltre all'aspetto inospitale di un posto bellissimo prima dell'avvento dell'eco-mostro.
Nel pasarci vicinissimo, ci siamo sempre chiesto se solo noi ci rendevamo conto del disastro ambientale, non era possibile è ovvio!
Era come nella favola del "Re Nudo", veniva minacciato o addirittura punito chi osava dire la verità!
Con un post dal titolo "dire la verità  è scomodo" su "Compagni di Strada", avevo scritto così:

dire la verità  è scomodo 

16 GENNAIO 2012
 I turisti vanno a villeggiare sulle rinomate spiagge del meraviglioso Golfo di Taranto, mangiano anche i prodotti locali e sono compiaciuti delle sue bellezze.
Non tutti sanno, però, quanto l’inquinamento da diossina abbia colpito gli abitanti di Taranto e dintorni.
Se la nostra memoria non è tenuta a ritenere i fatti accaduti lontano da noi, non penso che sia un crimine per chi ci vive ricordarli per amore di sé stesso e degli altri (specialmente i turisti).
Mi sono imbattuta in questo articolo sulla Gazzetta del Mezzogiorno, ecco cosa è accaduto a chi non si rassegna a dimenticare.
Vi invito a leggerlo: per me è un esempio di negazione del diritto alla libertà dell’informazione e alla rivendicazione della tutela della propria salute e dell’ambiente. 


La Gazzetta del Mezzogiorno.itPuglia
Martedì, 17 Gennaio 2012 11:05

Taranto, «Denunciato
per la protesta
contro l’inquinamento»

TARANTO 
 «Ora denunciateci tutti». Scatena la reazione di diverse decine di cittadini nonchè di un folto gruppo di movimenti ed associazioni il fatto che sia stato denunciato uno dei giovani che martedì scorso, insieme a tanti altri, davanti al Tribunale dove era in corso la prima udienza del processo per l’omicidio di Sarah Scazzi, ha issato uno striscione che metteva in evidenza come sul processo per il delitto di Avetrana si fosse accesa in modo potente l’attenzione dei media, mentre sull’inquinamento che da anni colpisce la città non si registra analoga attenzione.
«Quando un gruppo di giovani decidono di valorizzare la propria città e, senza far uso di bandiere o colori politici, si adoperano per migliorarla, ripulendo ed abbellendo le pubbliche piazze, vengono lodati dall'opinione pubblica ed apprezzati dalle autorità. Ma se un giorno - si legge nel documento di protesta - decidono di manifestare pacificamente usando uno striscione per portare alla luce una questione macroscopicamente ingiusta e dolorosa ecco che vengono denunciati. La motivazione? I coraggiosi ragazzi hanno inscenato una pacifica dimostrazione, durata pochi minuti, dinanzi al Tribunale dove da tempo si celebra il processo per la morte della povera Sarah Scazzi, divenuto fenomeno mediatico che suscita tanto scalpore per la curiosità morbosa del pubblico e la folta audience. Intervenuti a frotte, i media si sono trovati di fronte un gruppo di giovani e uno striscione con queste parole: “Su Sarah avete speculato ma del nostro inquinamento non avete mai parlato”». «Poche riprese rapide - si legge nel documento - ed il silenzio è calato nuovamente ma la protesta non è passata inosservata. No, perché uno di questi giovani è stato denunciato, quasi fosse un attentatore alla quiete pubblica».
Ma, si chiedono i firmatati dell’esposto, «è giusto che portatori di verità vengano denunciati come comuni malfattori? O sono solo detentori di una realtà che viene tenuta forzosamente nascosta sotto il tappeto? I risultati dell'inquinamento a Taranto devono rimanere un segreto di cui sono a conoscenza ben pochi: i cittadini di Taranto, i miticoltori, gli allevatori, i malati ed i tanti morti di tumore». «Esprimiamo piena solidarietà ai giovani - prosegue il documento - che, con vero spirito di sacrificio, si fanno portatori di una verità dolorosa, del senso di disagio e di lutto che la cittadinanza sopporta da decenni, nel silenzio delle autorità, della Regione e della Nazione, avvezze ad usare ben altro trattamento di acquiescenza verso i responsabili dell' inquinamento».
Tra i gruppi che aderiscono ci sono: 1000 per Taranto, Altamarea Taranto, Ascolto Aiuto, circolo Arci Pepper, Creativa Mente, Federazione provinciale Verdi, gruppo Mcs Puglia, Joe Black Production, Taranto lider, Taranto Pulita, Vivi Taranto e Wwf Taranto.
16 GENNAIO 2012